Il nuovo Governo Conte ha di fronte grandi problemi ma il contesto interno e il clima internazionale in cui si muoverà sono diversi.
È vero, la Germania locomotiva d’Europa, è ferma e rischia una crescita negativa per effetto della guerra scatenata da Trump contro le auto tedesche. L’italia ne subirà di sicuro un forte contraccolpo, essendo le nostre aziende le principali fornitrici della Germania. Angela Merkel dovrà fare più deficit, altrettanto sta facendo e continuerà a fare Macron per coprire le spese create dalla risposta alla rivolta dei gilets jaunes e l’Italia, a questo punto non è più isolata e non può essere più trattata come la pecora nera d’Europa. L’Italia potrà sicuramente beneficiare di una revisione e di un allentamento dei vincoli previsti dal Fiscal Compact. Alcuni tecnici di Bruxelles se ne stanno già occupando -come ha rivelato Il Financial Times– e quando Ursula von der Leyen a Novembre si insedierà con la nuova Commissione questo tema sarà sicuramente una priorità da affrontare.
Dunque l’Europa smetterà di pensare solo ai conti in regola e comincerà a pensare allo sviluppo: una manna per l’Italia.
A dare una mano a questa nuova politica dell’Europa contribuirà con forza la Banca Centrale Europea.
Draghi lascerà a Christine Lagarde una bella eredità fatta di scelte coraggiose e di risultati eccellenti: il bazooka usato da Draghi ha salvato l’Euro e consentito in questi anni di evitare uno sfascio dell’economia di molti stati. Il Quantitative Easing sarà rilanciato e rafforzato e forse emergeranno nuovi strumenti di politica monetaria in grado di sostenere le economie minacciate da deficit e recessione, mantenendo basso il valore dell’Euro per spingere un’inflazione che non riesce ad arrivare a quel 2% che è l’obiettivo che la BCE deve raggiungere per Statuto.
I titoli di Stato e il sistema bancario italiano trarranno un sospiro di sollievo che già si intravvede nella discesa rapida dello spread.
Insomma, l’Europa non è più minacciata dalle invettive di Salvini che minacciava di fare sconquassi, di proporre manovre da 50 miliardi in deficit oltretutto litigando con coloro che avrebbero dovuto assecondare queste richieste. Il clima con il nuovo Governo non potrà che essere l’opposto: collaborazione, lealtà, serietà di comportamento e rispetto reciproco.
Se il contesto europeo potrà aiutare il Governo giallorosso, anche il fronte interno italiano avrà delle novità significative.
PD e 5S faranno di tutto per evitare l’aumento dell’IVA e ci riusciranno. Come ha detto l’ottimo ministro uscente Giovanni Tria, esistono tutti i presupposti per ottenere questo risultato.
Ci sono minori spese per reddito di cittadinanza e quota 100, si possono rimodulare molte spese, sono possibili tagli mirati e razionalizzazioni di costi che non avranno effetti negativi sulla domanda interna. Se a questo scenario si aggiunge l’impegno comune di PD e 5S a intervenire subito e in maniera forte sul cuneo fiscale per far diminuire il peso di tasse e contributi negli stipendi dei lavoratori, è possibile che l’economia abbia una significativa spinta verso l’alto.
In questa partita complicata c’è un clima nuovo anche con i sindacati. I leader di CGIL, CISL, UIL, umiliati dal governo Renzi e da quello che si è dimesso sono pronti a collaborare perché si metta in opera una politica di sviluppo per creare più occupazione e aumentare la capacità di spesa dei lavoratori. La stessa Confindustria e le altre organizzazioni imprenditoriali del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura sono pronte ad un dialogo diverso con il Governo.
Insomma ci sono tutte le condizioni perché il Governo possa lavorare bene.
Ora però tocca ai partiti, ai loro leader ai nuovi ministri e soprattutto al Presidente del Consiglio darsi da fare, mettere in soffitta vecchi odi, rancori, litigi inutili e dannosi, calcoli di breve respiro e dar vita ad una politica seria e incisiva. L’opposizione di Salvini sarà durissima e non darà tregua. Quindi il Governo Conte è condannato a governare bene.