venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Fisco elettronico, arriva l’Evasometro

Il terrore per l’evasore – ma anche per chi si perde nella giungla fiscale – ha un nuovo nome: “L’Evasometro”, strumento moderno e invasivo di controllo che si abbatterà sui conti del cittadino – anche se l’Agenzia delle Entrate rassicura come sia pratica soft e indolore per i bravi – Il nuovo sistema informatico si aggiunge all’elenco degli strumenti fiscali messi in campo negli ultimi anni come: il Redditometro, il Rispamiometro, lo Scontrino fiscale, la Fattura elettronica, l’Isa (Indici sintetici di affidabilità) per citare i più recenti.

L’Evasometro zitto zitto è iniziato ad essere operativo all’inizio di agosto in sordina, in modo così vellutato e silente che non ci sono state reazioni né avverse né a sostegno o, semplicemente, perché in pochi si sono accorti che il fisco può avere in mano tutto ciò che serve per capire se ha di fronte un “furbetto”, – categoria ormai che annovera prevedibilmente solo ceto medio e poveretti in quanto i “furboni” se ne stanno in residenze fiscali fuori dal Paese -, l’Evasometro perdonerà nei suoi calcoli, il cittadino esemplare come un bravo artigiano che paga le tasse dando tutto allo Stato per otto mesi l’anno e gli altri quattro ci campa lui.

Furbetti o virtuosi? A deciderlo sarà un “algoritmo” matematico, un raffinato strumento di calcolo diffidente per principio che studia, analizza, verifica, raffronta cifre: entrate e uscite per emettere la sua sentenza. Gli algoritmi si usano ornai dappertutto dai giochi del Lotto alle scelte social di politici-pubblicitari di se stessi, o per avere i cosiddetti big data da Internet per influenzare i consumi dei cittadini. Nel caso dell’evasometro l’algoritmo incrocia i movimenti bancari dei contribuenti con i redditi comunicati al fisco per poi costruire una piramide in cui in cima c’è la Superanagrafe, ovvero la potenza fiscale quantica che abbraccia e sa di tutto e di tutti.

Si ipotizza, ma sicuramente l’algoritmo lo farà in modo freddo e meccanico senza uno spiraglio di allegria o di dubbio, che sia in grado di scovare gli evasori in maniera selettiva e con margini di errore modesti. Chi esegue i controlli ha a disposizione le comunicazioni bancarie e altri dati utili che possono così essere incrociati con i 730 dei contribuenti e i nomi di chi è ritenuto a rischio evasione.

Quindi i calcoli diffidenti dell’evasometro si sommano alle verifiche della Guardia di Finanza, se i sospetti hanno un fondamento, se ad esempio, le spese sono eccessive rispetto a quanto dichiarato, scattano ulteriori controlli. Spetta poi al cittadino contribuente spiegare le presunte anomalie, fornendo la documentazione necessaria, stando alle nuove direttive previste dall’Evasometro: “dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento nonché avviare, in caso di accertamento, il procedimento per adesione”.

Il sistema va ad aggiungersi ad altri strumenti come il redditometro “sospeso” lo scorso anno dal “Decreto dignità” ma ancora in vigore per gli anni arretrati fino al 2015, proprio per individuare chi non è in regola con gli adempimenti fiscali. In realtà, per quanti studiano tutti gli strumenti messi in campo dallo Stato, l’Evasometro non è uno strumento nuovo, aveva negli anni passati un nome più rassicurante il “Risparmiometro”, che entrò in vigore nel 2012 con il governo di Mario Monti, ma per renderlo operativo ci sono voluti sette anni.

Con l’Evasometro oggi Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza hanno un tridente per inchiodare il cattivo contribuente, le tre punte sono Evasometro, Fattura elettronica e Scontrino elettronico. Con questa formazione di attacco lo Stato, secondo le previsioni fatte, conta di recuperare una somma che oscilla tra i 10 e i 15 miliardi. A beneficio dei lettori e cittadini contribuenti vale la pena ricordare tutti gli elementi considerati per valutare il rischio evasione fiscale, come: le giacenze medie sul conto corrente, i flussi mensili in entrata e uscita, i saldi iniziali e i saldi finali dell’anno. “Se l’algoritmo segnalerà scostamenti rilevanti”, spiegano gli esperti in materia fiscale, “e non giustificabili rispetto alla dichiarazione dei redditi, scatteranno le verifiche”.

Infine c’è l’altra novità prevista per settembre, finito il rodaggio ora si partirà piena efficienza con gli Isa, (Indici sintetici di affidabilità fiscale), che hanno mandato in soffitta gli Studi di settore. Il meccanismo di controllo dell’Isa ruota attorno ad una pagella, per essere promossi, e ottenere così dei vantaggi sarà necessario prendere almeno un 8. Quindi attenzione bisogna essere promossi con l’8 in quanto lo Stato italiano, non farà sconti, nel richiede impegno, scrupolo, efficienza e serietà.

Gli operatori economici possono valutare autonomamente la propria posizione e di verificare il grado di affidabilità su una scala di valori che va da 1 a 10. “Per i lavoratori autonomi e le imprese che risultano affidabili sono previsti significativi benefici premiali”, si fa presente in una nota illustrativa,”a seconda del valore raggiunto, per esempio, possono essere esclusi da alcuni tipi di controlli o beneficiare della riduzione dei termini per gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate o essere esonerati dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta”.

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