Chi Siamo
Storia e Mission de La Discussione
“La Discussione” viene fondata dal Alcide De Gasperi nel 1952, con un duplice fine: quello di dare un luogo dove il dinamismo delle correnti interne alla DC potesse liberamente dispiegarsi per fornire elemento costitutivi di una sintesi unitaria ma anche quello di un punto settimanale di animazione e di confronto sia verso le altre forze politiche, sia verso movimenti e organizzazioni di ispirazione cristiana, protagonisti di una stagione di fervori ideali e di riflessioni.
Eravamo alla viglia delle elezioni politiche del 1953, un appuntamento dominato sì dalla vivacissima opposizione, ovviamente strumentale, di destra e di sinistra alla legge elettorale che istituiva, a precise condizioni, un premio alla coalizione che avesse ottenuto la maggioranza dei suffragi, ma anche segnata già da spinte al cambiamento sia all’interno delle Dc sia degli altri partiti della maggioranza, sia nello stesso partito socialista.
Dal 1953 “La Discussione” assume quindi una fisionomia editoriale che ne fa, per certi aspetti, l’alternativa a “Rinascita” la rivista settimanale del PCI, caratterizzandosi come palestra di idee e di progetti che venissero sia da parte della struttura del partito, sia delle sue rappresentanze parlamentari, sia dal mondo cattolico o, anche, da aree liberali e riformiste.
Così, il giornale ha rappresentato un forte punto di riferimento, di consultazione e di stimolo partecipativo per tutta la residua stagione del centrismo, sia con l’avvio e il dispiegarsi dell’esperienza di centro sinistra, con Fanfani e Moro, fino al suo esaurimento, sia negli anni duri della sfida al terrorismo.
La tempesta giudiziaria degli anni 90 si abbatté, umiliando e distruggendo, sulla Democrazia Cristiana e sulle sue rappresentanze. Nella frantumazione, che ne seguì del partito che intanto aveva recuperato la vecchia denominazione di popolare, la testata venne attribuita al CDU di Rocco Buttiglione, legato al centrodestra, mentre “il Popolo” veniva assegnato alla disponibilità e sensibilità del PPI.
Diversa fu la sorte delle due testata: “Il Popolo” fu presto chiuso mentre “La Discussione” sopravvisse diventando quotidiano e ponendosi, dopo la ricomposizione fra CCD e CDU, come organo ufficiale dell’UDC ma con la prospettiva di favorire una più vasta ricomposizione dell’area democristiana.
Una scelta, questa, che durò fino a quando non emersero distinguo e freni all’interno dell’UDC e che avrebbero sicuramente comportato l’estinzione della testata: sorte cui fu sottratta da un’iniziativa editoriale promossa da Giampiero Catone e protrattasi sostanzialmente fino alla viglia di questi giorni.
Oggi “La Discussione”, il cui ricordo è vivo nelle generazioni che ne hanno vissuto storie di identità, si pone con più determinazione come forte e credibile punto di riferimento per quella vasta area di opinione pubblica, che coglie, nell’attuale sistema politico, il vuoto e i germi degenerativi aperti dall’assenza di una grande forza di centro riformista, sinceramente democratica e capace di vivere laicamente, nella realtà sociale, l’ispirazione cristiana.