Gli affetti dei diversi
Ho sempre ammirato e ho sempre – forse a torto – pensato di identificarmi nelle persone più fuori dal comune, estranee alle consuete dinamiche sociali e più sommessamente vicine a quella definizione assai estrema che ne diede Bukowski: “Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l’anima in fiamme”. Ed è sbagliato presupporre...