mercoledì, 8 Maggio, 2024
Politica

Sostegno a Kiev e al piano pace di Zelensky. Meloni: fondi per la Tunisia. Disgelo con Macron. Corridoi umanitari. Von der Leyen: bene l’Italia

Oggi seconda giorata del Consiglio europeo sui temi economici

Al primo giorno di riunioni del Consiglio europeo, Giorgia Meloni rimarca la determinazione dell’Italia ad ottenere risultati positivi sui temi più controversi come migranti, economia, Ucraina, transizione ecologica ed energia.

Migranti, la Ue accelera

“Il tema delle migrazioni è considerato centrale dal Consiglio europeo”, commenta Giorgia Meloni, “Sono soddisfatta dell’ultima bozza di conclusioni sulle migrazioni che chiede alla Commissione europea di procedere spedita”. Ieri sera poi le dichiarazioni dei vertici Ue a sostegno dell’Italia. “Dobbiamo incrementare il numero di ingressi regolari di lavoratori da Paesi terzi”, sottolinea il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, “Tengo a menzionare l’esperienza estremamente positiva dell’Italia sui corridoi umanitari”. Una accelerazione arriva da Parlamento Ue, “La prossima settimana”,  annuncia il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “il Parlamento voterà sui dossier asilo e migrazione”.

La Russia ritiri le forze militari

Il vertice fra i 27 capi di Stato e di governo europei ha preso il via con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per uno scambio di valutazioni su questioni geopolitiche e sfide globali. Sull’Ucraina l’impegno più diretto. Guterres, i 27 Paesi Ue confermano: “il loro pieno impegno nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e dei suoi principi, in un momento in cui questi sono violati dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, “rimangono determinati ad affrontare l’impatto globale dell’aggressione russa” e ribadiscono “la richiesta che la Federazione Russa ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.

L’intervento di Zelensky

Nel pomeriggio durante un approfondimento sulla guerra in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky si è collegato in videoconferenza. Il presidente ucraino, si è rivolto ai leader Ue per sottolineare come ogni ritardo nello sforzo congiunto di battere la Russia fa aumentare i rischi di un prolungamento della guerra. In particolare Zelensky menziona cinque punti critici: il ritardo nella consegna di missili a lungo raggio, jet da combattimento, un nuovo pacchetto di sanzioni (che devono essere ampliate e non addolcite), l’attuazione della formula di pace avanzata da Kiev nonché l’inizio delle negoziazioni per l’ingresso del Paese nell’Ue. Il presidente ucraino, ha ringraziato per il piano munizioni e per la fornitura dei primi Mig sollecitando, nel contempo la necessità di “aerei moderni e missili di lunga gittata”.

L’Ue, nuove armi a Kiev

I capi di Stato e di Governo dell’Unione europea ieri sera hanno “accolto con favore, tenendo conto degli interessi di sicurezza e difesa di tutti gli Stati membri”, l’accordo in seno al Consiglio di “fornire urgentemente all’Ucraina munizioni terra-terra e di artiglieria e, se richiesto, missili, anche attraverso appalti congiunti e la mobilitazione di finanziamenti adeguati anche attraverso lo strumento europeo per la pace, con l’obiettivo di fornire un milione di munizioni di artiglieria entro i prossimi dodici mesi”.

Meloni: migranti, rischi dal fronte Sud

Sul tema guerra e le conseguenze geo politiche si incentra l’intervento di Giorgia Meloni al Consiglio europeo.

La guerra in Ucraina ha portato ad uno: “shock geopolitico che non ha investito solo il fronte Est dell’Europa ma anche il fronte Sud, quello che tocca il Mediterraneo e l’area del Sahel”, evidenzia il presidente del Consiglio che rimarca come le aree “siano sensibili su due fronti in particolare, quello migratorio e quello alimentare. E tra i fattori destabilizzanti la premier ha citato anche la presenza della Wagner nell’area del Sahel”. Tra i dossier toccati daL presidente del consiglio, quello della Tunisia, per il premier, infatti, c’è “la necessità di sbloccare i fondi per il Paese maghrebino. La crisi ucraina, ha scatenato una tempesta perfetta”, con conseguenze osserva Giorgia Meloni, che potrebbero essere “drammatiche”.

Il sostegno della Ue

Un sostegno alla iniziativa di controllo sui giusti dei migranti posta dall’Italia arriva dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

“Il Parlamento europeo farà la sua parte sulla migrazione”, illustra nel suo discorso ai leader riuniti al Consiglio europeo, “raggiungere l’equilibrio fondamentale di cui abbiamo bisogno su questi temi che ci consentirà di proteggere i confini, offrire protezione e dignità a coloro che ne hanno bisogno, rimpatriare in modo efficiente coloro che non hanno diritto, e distruggere il modello di business dei trafficanti di essere umani che approfittano dei più vulnerabili”. “La prossima settimana”, puntualizza Roberta Metsola, “il Parlamento voterà sui dossier asilo e migrazione”.

Patto di stabilità, visioni diverse

L’agenda degli incontri per il premier Giorgia Meloni è fitta. Il tema economico è il primo degli impegni. “Sul Patto di Stabilità”, spiega il presidente italiano, “ci sono visioni sempre abbastanza differenti ma io penso che l’Ue debba imparare dai suoi errori, dal passato. Oggi a tutti sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, digitale, per le catene di approvvigionamento strategiche. Non si può pensare che gli investimenti necessari a rendere competitivo il nostro sistema non siano tenuti in considerazione nella governance. Io credo”, puntualizza Giorgia Meloni, “che la sfida debba essere una governance più attenta alla crescita e non solo alla stabilità. Ci sono dei passi in avanti ma su questo bisogna lavorare molto”.

Auto, benzina e diesel no allo stop

“La tesi che continuiamo a sostenere”, osserva  Giorgia Meloni in merito allo stop per le a auto a benzina e diesel dal 2035, “e che ribadiremo è che, fermi restando gli obiettivi della transizione, che condividiamo, noi non riteniamo che l’Unione debba occuparsi anche di stabilire quali siano le tecnologie con le quali arrivare a quegli obiettivi”. Per quanto riguarda la direttiva sulle auto, per la premier “ci sono tecnologie sulle quali l’Italia, e quindi l’Europa, sono potenzialmente all’avanguardia e decidere di legarsi a tecnologie che invece sono di fatto detenute da nazioni esterne all’Unione è una scelta che non favorisce la competitività del nostro sistema. Ma mi pare una tesi assolutamente di buon senso e quindi confidiamo che possa passare, anche sui bio-carburanti”.

Oggi i temi finanziari

Si terrà in mattinata a Bruxelles l’atteso “Vertice euro”. Per l’occasionela presidente della Banca centrale europea (Bce) Lagarde e il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe si uniranno  ai 27 capi di Stato e di governo dell’Ue per discutere della situazione economica e finanziaria. Sarà un momento dedicato anche al coordinamento delle politiche di bilancio e si procederà a uno scambio di opinioni sulla governance economica e a fare il punto sull’architettura finanziaria dell’unione economica e monetaria. Al termine dell’Eurosummit, stando a quanto anticipato, dovrebbe riprendere la discussione sui temi energetici ma non sulla questione della direttiva europea che punta a mettere al bando le auto con motori endotermi dal 2035. A quanto si apprende da fonti Ue, peraltro, l’Italia ribadisce gli obiettivi di decarbonizzazione della Commissione europea, ma “voterà contro” il divieto di immatricolazione della auto a motori termici nel 2035.

Schlein, debutto Ue da leader Pd

A Bruxelles ieri è arrivata anche la segretaria Pd. Elly Schlein.  Presente alla riunione pre-Consiglio europeo del Partito socialista europeo. Schlein ha in agenda diversi incontri, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro spagnolo per Sanchez e la premier finlandese Sanna Marin, oltre al commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni. Sul tavolo i temi sull’agenda del vertice Ue, tra i quali il nodo sullo stop ai motori a scoppio dal 2035, che i Socialisti discuteranno anche alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans.

Lega, nessuna divisione

Il premier Meloni, in merito alle posizioni della Lega sull’Ucraina  emerse con l’assenza dei deputati del Carroccio in Parlamento, minimizza .

“No francamente non mi preoccupano. Al di là delle posizioni espresse per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo”, fa presente, “ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo”.

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