venerdì, 26 Aprile, 2024
Cronache marziane

Kurt e i farmaci introvabili

Ho provato a domandare al Marziano come finirà la vicenda dell’occupazione dell’Ucraina, Ma Lui mi ha laconicamente risposto di attendere con fiducia (sic!) l’intervento della Corte Penale Internazionale che dovrà almeno sanzionare l’uso – da parte della forza di occupazione di Putin – delle bombe a grappolo e delle altre armi vietate dalla convenzione di Ginevra.

A quel punto –  sempre spinto dalla curiosità di sfruttare le capacità di Kurt quando si tuffa nel futuro – Gli ho chiesto di spiegarmi almeno cosa stiano facendo le istituzioni internazionali per garantire alla popolazione aggredita i beni essenziali alla sua sopravvivenza, primi fra tutti il cibo e i medicinali.

Mal me ne incolse però, visto che l’Extraterrestre – anziché fornirmi le notizie richieste – mi ha risposto che non occorre arrivare fino a Kiev per trovare penuria di medicinali, visto che il sito dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) segnala  da anni – e costantemente – la media di un migliaio di farmaci da noi introvabili e a nulla sono valse fino ad oggi le prescrizioni del Ministero della Salute, che dovrebbero garantire la presenza sul territorio nazionale dei farmaci ritenuti essenziali e non sostituibili, o le denunce presentate alle diverse Procure della Repubblica, perché siano accertate le eventuali responsabilità del mancato approvvigionamento da parte dei grossisti e delle farmacie, o tantomeno i timidi interventi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: unica figura effettivamente in possesso degli strumenti regolatori e sanzionatori necessari a porre fine a una tale indisponibilità, almeno nelle dimensioni in cui si manifesta.

Quegli strumenti sono d’altronde ormai noti anche al grande pubblico e vanno dal perseguire l’abuso di posizione dominante acquisito dai Produttori nei confronti dei grossisti e di questi ultimi nei confronti delle farmacie, fino al sanzionamento delle pratiche commerciali scorrette esercitate nei confronti di consumatori particolarmente deboli quali sono i pazienti che necessitano dei suddetti farmaci.

Eppure la materia è regolata, anche a livello europeo, da più di una direttiva: In particolare la 2011/62 che ha modificato la precedente Direttiva 2001/83, recante un codice comunitario per uso umano finalizzato ad impedire l’ingresso di medicinali falsificati nella catena di fornitura legale, prevedendo al contempo un sistema di vigilanza sul livello delle scorte che dovrebbe essere in grado  da assicurare sempre e comunque la disponibilità dei medicinali “veri” (quelli inseriti nella farmacopea ufficiale della Repubblica italiana).

Come non bastasse, infine, sempre l’AGCM dispone di ampi poteri di segnalazione – al Parlamento e alle Regioni – delle caratteristiche dei presidi farmaceutici da porre a carico del servizio sanitario regionale.

Sono peraltro note le ragioni in base alle quali il nostro Paese è afflitto dal problema della difficile reperibilità di alcuni farmaci e tali ragioni vanno innanzitutto ricercate nelle differenze di prezzo esistenti tra i medicinali nei diversi Stati membri dell’Unione Europea.

I produttori, a loro volta, hanno proposto – per risolvere il problema – di calcolare per ciascun farmaco un c.d. “prezzo medio europeo” che avrebbe come prima conseguenza quella di evitare che il produttore stesso possa incanalare un farmaco verso un Paese in cui riesce ad imporre un prezzo più alto; tantomeno potrebbe tornarsi (perché incompatibile con le previsioni dei Trattati) al regime dei prezzi amministrati o anche solo ricorrendo alla individuazione di “tetti” da imporre nel prezzo di commercializzazione di ciascun farmaco.

Quale che sia la soluzione che il Governo vorrà scegliere, l’unica certezza è quella di dover assolutamente superare questo problema, che riguarda soltanto l’Italia e alcuni Paesi in via di sviluppo.

Ma se pensiamo che neanche l’Europa è stata capace di far valere le proprie ragioni nei confronti delle multinazionali farmaceutiche quando si è trattato di approvvigionarsi dei vaccini anticovid, non c’è da farsi troppe illusioni sulle difficoltà che si incontreranno per veder riempiti del necessario gli scaffali delle farmacie.

Il resto è solamente sterile polemica.

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