domenica, 3 Novembre, 2024
Politica

Meloni: decisioni forti, aiuti a Kyiv stop escalation in Medio Oriente

Concluso il Consiglio europeo. Il premier: finanziaria e Governo compatti. Mediaset? Una grande azienda. Su Sgarbi attendiamo l’Antitrust

Cala il sipario sul Consiglio europeo straordinario con decisioni forti e unanimi, e la soddisfazione del presidente del Consiglio dell’Italia Giorgia Meloni. A Bruxelles i capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi dell’Unione hanno avuto un confronto e stilato documenti comuni sul sostegno all’Ucraina; sul conflitto in Israele con la proposta di “Corridoi umanitari” per la popolazione di Gaza e una prossima conferenza di Pace. Altra questione il flusso dei migranti come problema europeo e non solo dell’Italia. Tra i temi più delicati la presa d’atto del quadro finanziario 2021-2027, questione di particolare interesse per l’Italia.
Da segnalare che l’accordo sul capitolo guerra in Medio Oriente con la formula scelta: “Corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie per consentire l’accesso degli aiuti nella striscia di Gaza”, è arrivata dopo colloqui e negoziati e testimonianza di una unità di intenti dei 27.

Guerra, uniti contro l’escalation

Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni il confronto, i colloqui tenuti con i leader europei, così come gli esiti del Consiglio sono giudicati positivi per l’Italia. In merito alle conclusioni, con documento finale votato senza nessuna opposizione dei leader europei – sul sostegno sull’Ucraina e la crisi in Medio Oriente, Giorgia Meloni si è dichiarata soddisfatta: “Dobbiamo fare il nostro meglio per evitare un’escalation del conflitto e andare verso una soluzione strutturale sulla soluzione ‘Due popoli, due Stati”. “Abbiamo parlato di Ucraina, abbiamo confermato il nostro piano sostegno all’Ucraina”, ha sottolineato il premier, “questione da non sottovalutare, particolarmente nell’attuale contesto. Quando un anno e mezzo fa la Russia invase l’Ucraina, qualcuno di noi disse al tempo che se fossero saltate le regole della pacifica convivenza, noi avremmo visto molti altri territori di crisi”. “Purtroppo è quello che vediamo in questi giorni e questa è la ragione”, ha commentato il presidente del Consiglio, “per la quale io penso che, a maggior ragione, ora occorra continuare a non abbassare la guardia sul nostro sostegno all’Ucraina”.

Meloni: Mes da cambiare

Sulle questioni economiche Giorgia Meloni ha fatto il punto della trattativa sul Meccanismo economico di stabilità, (Mes), spiegando che: “Non si è parlato di Mes, non è stato oggetto di questo dibattito”, tuttavia ha fatto presente, “non si può affrontare il tema di questo strumento se non si conosce la cornice”. Il Mes, ha detto il premier, “richiama ai vecchi parametri del patto di stabilità”. “Non è utile da parte di nessuno porre questa questione adesso, non si può discutere finché non sappiamo qual è il quadro”.

Finanziaria e Governo

Sulla manovra finanziaria che è in arrivo al Parlamento Giorgia Meloni ha rilevato che non ci sono contrapposizioni all’Interno della maggioranza, anzi i segnali sono di compattezza, così come non vede inciampi alla sua approvazione. “Non ci sono stati ostacoli particolari”, ha evidenziato il premier così come ha puntualizzato che non ci saranno prelievi forzati sui conti correnti di chi ha debiti col fisco.
A dimostrazione di una sinergia con i partiti del Centrodestra Giorgia Meloni ha rivelato che sente tutte le mattine i due vicepresidenti del Consiglio, Tajani e Salvini. “Il clima nella maggioranza non è quello che si legge sulla stampa”.

Mediaset? Grande azienda

Altra puntualizzazione è sul rapporto con Mediaset. “Nessun problema con Mediaset, è una grande azienda”. “Non ho nessun problema con Salvini, con Tajani o con Mediaset”, ha insistito il presidente del Consiglio, “con cui abbiamo i rapporti che si hanno con una grande azienda italiana. Io penso che una cosa sia raccontare i problemi un’altra cosa è crearli: non ci sono problemi, non ci sono problemi nella maggioranza, non ci sono problemi con Mediaset”.

La svolta sui migranti

Migranti, c’è accordo per concentrare nuove risorse. “Si è parlato molto di economia a partire dalla Revisione di medio termine del bilancio pluriennale, nelle conclusioni del consiglio entrano due questioni molto care all’Italia: immaginare di trovare una soluzione entro la fine dell’anno e lavorare su una logica di pacchetto”, ha detto ancora Giorgia Meloni. “In quel pacchetto per noi c’è una priorità che è quella della migrazione. Devo dire che è una priorità condivisa del Consiglio europeo”, evidenzia il premier, “tutti sono d’accordo sul fatto che nuove risorse devono essere messe su questo capitolo”. Per Giorgia Meloni, “importante è stata tutta la parte che si è concentrata sulle migrazioni, dal tema dei rischi legati al terrorismo, ma entra nelle conclusioni la lettera che Von der Leyen ha inviato a tutti gli Stati sullo stato di attuazione pratica di una strategia promossa dall’Italia”.

Sgarbi, attendere l’Antitrust

“Su Sgarbi aspettiamo l’Antitrust e valuteremo”. Sulle deleghe al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, Giorgia Meloni chiede di attendere, “so che il ministro Gennaro Sangiuliano ha inviato la documentazione all’antitrust, aspettiamo e valuteremo nel merito”.

Sostegno all’Ucraina

Il Consiglio europeo, nelle conclusioni approvate ieri ha , ribadito ancora una volta, che l’Ue continuerà a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. Le conclusioni in materia occupano quasi la metà del documento diffuso alla fine del vertice (quattro pagine su undici di testo), dopo che i capi di Stato e di governo hanno ascoltato il presidente Volodymyr Zelensky, in videocollegamento. Le conclusioni del Consiglio Europeo passano per consenso, all’unanimità, il che significa che i leader dalle posizioni più vicine alla Russia, cioè il premier ungherese Viktor Orban e lo slovacco Robert Fico, non le hanno bloccate.

Risorse e aiuti a Kiev

A Kiev sono dedicati ben 14 punti: oltre alla condanna della guerra di aggressione russa, si sottolinea che “l’Unione Europea continuerà a fornire forti risorse finanziarie, economiche, umanitarie, sostegno militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo per tutto il tempo necessario”. Si ribadisce l’uso della European Peace Facility come veicolo per finanziare gli aiuti militari. “A lungo termine”, aggiungono i leader, “l’Unione Europea e gli Stati membri contribuiranno, insieme ai partner, ai futuri impegni in materia di sicurezza nei confronti dell’Ucraina, che la aiuteranno a difendersi, a resistere agli sforzi di destabilizzazione e a scoraggiare futuri atti di aggressione”.

Sostegni per l’inverno

I 27 leader promettono di intensificare l’invio di aiuti di protezione civile all’Ucraina in vista dell’inverno e ribadiscono il sostegno alla proposta di pace del presidente Volodymyr Zelensky. Oltre a ripetere molti concetti già scritti sull’Ucraina, i leader sottolineano che “la Russia è responsabile degli ingenti danni causati dalla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Sono necessari progressi decisivi, in coordinamento con i partner, su come qualsiasi ricavo straordinario detenuto da società private derivante direttamente dagli asset immobilizzati della Russia possa essere direzionato a sostegno dell’Ucraina e della sua ripresa e ricostruzione, in linea con gli obblighi contrattuali vigenti e in linea con il diritto Ue e con il diritto internazionale”. I leader invitano l’Alto Rappresentante e la Commissione “ad accelerare i lavori nell’ottica di presentare delle proposte”. Si tratta di un punto sul quale i Paesi avevano frenato bruscamente nella primavera scorsa, quando la Commissione voleva imprimere un’accelerazione, in seguito alle forti perplessità al riguardo arrivate dalla Banca Centrale Europea.

Economia, tassi di interesse

Le scelte della Banca centrale europea, l’inflazione e le prospettive economiche dell’Unione sono state sl centro del secondo giorno di colloqui.
“Prendiamo atto dei lavori in corso dell’Eurogruppo in formato inclusivo sul futuro dell’Europa dei capitali e dei mercati finanziari, per rinnovare e potenziare gli investimenti del settore privato e sbloccare i finanziamenti per le sfide comuni e consentire all’Unione europea di dimostrare la propria leadership nel campo delle transizioni verde e digitale. Esamineremo i progressi nella nostra riunione di marzo 2024”.

Arginare la crescita dei prezzi

“L’inflazione resta una delle principali preoccupazioni”, evidenziano i leader, “ed è essenziale che il processo di disinflazione continui. Le nostre economie hanno mostrato una notevole resilienza di fronte a numerosi shock economici e continuano a crescere, anche se con uno slancio ridotto”, nel documento di sottolinea la volontà di restare “uniti” nella “ferma determinazione ad aumentare la resilienza e la competitività” economica.

Bce, via libera a Piero Cipollone

È arrivato ieri il via libera dei leader Ue a Piero Cipollone nel board della Bce, succede a Fabio Panetta, che ha rassegnato le dimissioni con effetto dal 31 ottobre 2023 per assumere la carica di governatore della Banca d’Italia.

Lagarde: rischi geopolitici

Da registrare l’intervento della presidente della Bce Lagarde ai leader Ue che ha evidenziato come: “I rischi geopolitici offuscano le prospettive economiche”, ha osservato Christine Lagarde nella riunione dell’Eurosummit con i leader Ue, “La crescita nell’area euro resterà debole fino alla fine dell’anno, ma si rafforzerà l’anno prossimo. In un contesto internazionale difficile, l’Europa deve rafforzare gli investimenti principalmente per il futuro digitale e verde. Abbiamo bisogno di una spinta alla produttività. Il quadro fiscale dell’Ue deve promuovere sia la sostenibilità del debito che gli investimenti necessari per la competitività e la resilienza. Un accordo sulla futura attuazione del Patto di Stabilità e Crescita prima della fine dell’anno rappresenterebbe un importante segnale di unità”.

Documento unitario e conferenza di Pace

Sul Medio Oriente ha commentato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, “Dobbiamo essere estremamente attivi a livello politico e diplomatico nella crisi in Medio Oriente”, ha evidenziato Michel, “Fin dall’inizio di questa aggressione terroristica contro Israele e la sua popolazione da parte di Hamas, i leader dell’Ue immediatamente hanno deciso, a ogni livello, di impegnarsi in modo attivo con tutti i leader della regione, Israele e altri. Ieri abbiamo preso una decisione molto importante con il sostegno a una conferenza internazionale di pace che dovrebbe avvenire presto”.

Corridoi umanitari a Gaza

Al centro del Consiglio europeo straordinario i temi della guerra, con il susseguirsi di drammatici avvenimenti. I lesder dei 27 Paesi hanno discusso di Ucraina, quadro finanziario 2021-2027, migrazione e ancora conflitto in Israele-Gaza. Dopo lunghi negoziati, ieri è arrivato l’accordo sul capitolo guerra in Medioriente: la formula scelta è “Corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie per consentire l’accesso degli aiuti nella striscia di Gaza”.

Borrell, Ue conclusioni solide

Convinto di un Consiglio europeo che ha segnato una svolta è l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell che parla di “Conclusioni solide al vertice Ue”. “Abbiamo ribadito la nostra condanna a Hamas per i suoi attacchi terroristici e abbiamo chiesto il rilascio immediato degli ostaggi. Abbiamo affrontato la situazione umanitaria a Gaza e chiesto corridoi e pause umanitari. Proteggere tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario è un must. Dobbiamo evitare l’escalation a livello regionale e dialogare con i partner. Ripristinare un orizzonte politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso la Giornata dell’impegno per la pace, rimane il nostro obiettivo comune”.

Beni russi sequestrati per la ricostruzione dell’Ucraina

“La commissione”, ha infine sostenuto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, “presenterà una proposta su come usare i profitti generati dagli asset russi congelati e che sono stanziali e che al momento sono di beneficio solo per alcune istituzioni finanziarie: l’idea è di passarli all’Ucraina per la ricostruzione attraverso il budget Ue”. I fondi congelati ammontano a 211 miliardi di euro.

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