sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Macron e Von Der Leyen: cambiare i trattati se necessario

La festa dell’Europa si tinge di proposte per la nuova “Comunità politica europea”, per le iniziative diplomatiche di pace e di riforme per il futuro dei cittadini d’Europa. Le voci autorevoli dei leader raccolgono l’invito del premier italiano Mario Draghi lanciato la scorsa settimana da Strasburgo. “Cambiamo i trattati europei: le istituzioni Ue sono inadeguate. Dobbiamo superare”, ha sollecitato Draghi, “Il principio dell’unanimità, serve un federalismo pragmatico”. Ieri quell’appello pragmatico è risuonato negli interventi della cerimonia conclusiva dei lavori della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Ursula Von Der Leyen

“Sono favorevole a riformare l’Ue per farla funzionare meglio”, ha esordito la presidente della commissione Ue ,”voglio essere chiara che sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l’Ue per farla funzionare meglio”. “Accolgo con favore il fatto che per la prima volta in assoluto il Parlamento europeo sia pronto a usare i suoi poteri per proporre una Convenzione”, ha sottolineato Ursula Von Der Leyen che invita i Paesi, “Lavoriamo insieme su tutto questo. Senza tabù. Senza linee rosse ideologiche”.

Salute e difesa, il ruolo Ue

Sul voto all’unanimità, che in più occasioni ha innescato veti incrociati, la presidente ha richiamato l’attenzione sull’effetto dei divieti, “che in alcuni settori chiave semplicemente non ha più senso se vogliamo essere in grado di muoverci più velocemente. O che l’Europa dovrebbe giocare un ruolo maggiore, per esempio nella salute o nella difesa. E dobbiamo migliorare il funzionamento della nostra democrazia su base permanente”.

Non cadere indietro

Nel suo intervento alle cerimonia dedicata non solo alla nascita delle istituzioni europee ma si cittadini, la presidente della Commissione Ue sottolinea l’importanza del rinnovarsi, “restare fermi significa cadere indietro”. L’obiettivo è quindi una svolta. “cambiare i trattati dove è necessario”, perché spiega la Commissaria: “il voto all’unanimità in alcune aree chiave, semplicemente non ha più senso se vogliamo essere in grado di muoverci più velocemente”.

Decisioni a settembre

“Ora è il momento di dare un esito a queste istanze”, la presidente Von Der Leyen indica i tempi e i temi delle priorità sollecitate dai cittadini.
Gli europei sollecita, “si aspettano che sia l’Unione a intervenire: nei prossimi mesi definiremo cosa è necessario per darvi risposte”. “In alcuni settori chiedete di accelerare ciò che è già in corso, ad esempio sul green deal europeo; bisogna accelerare su fit for 55 ed eventualmente eliminare i combustibili fossili. Le proposte sul salario minimo devono diventare legge, abbiamo già avviato il lavoro che ci avete chiesto; per esempio sullo scambio di dati sanitari già la scorsa settimana abbiamo avviato una proposta. Porteremo a termine le vostre richieste e c’è già molto che possiamo fare, senza indugio. Annuncerò le prime nuove proposte per dar seguito alle vostre raccomandazioni nel mio discorso programmatico a settembre”.

L’Europa è un sogno

Ursula Von Der Leyen rende omaggio anche all’idea luminosa del’Europa. “Un sogno che è sempre stato. Un sogno nato dalla tragedia. Ma oggi quel sogno brilla più luminoso non solo qui, in questo luogo storico”, ha ricordato von der Leyen. “Brilla più luminoso nei cuori e nelle menti delle persone a Kiev e Charkiv, Odessa e Poltava, Mariupol e Mikolaiv. Brilla nel coraggio di quelle famiglie e dei giovani rinchiusi nelle metropolitane e negli scantinati. Di coloro che piangono le atrocità insensate e senza senso a Bucha, a Irpin e in ogni villaggio ucraino e città ucraina colpita dalla guerra. E brilla più luminoso negli occhi di tutti quei giovani ucraini che hanno trovato un rifugio in Europa, una casa lontano da casa”, infine ricorda Ursula von der Leyen, “Queste persone, giovani e vecchie, sono disposte a combattere e a morire per il loro futuro e per quel sogno dell’Europa. Quel sogno che è sempre stato. Quel sogno che deve essere sempre”.

Macron il riformatore

Una “Convenzione” per le riforme. È la proposta del presidente francese Emanuel Macron ribadita alla Conferenza sul Futuro dell’Europa, “Una convenzione per la revisione. È una proposta del Parlamento europeo e la approvo”. Quanto all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, Macron frena la corsa di Kiev; “L’ Ucraina con il cuore è già membro della nostra Unione ma anche se domani le concediamo lo status di candidato, ed è ciò che auspico, sappiamo tutti che l’iter per l’adesione richiede diversi anni, anzi decenni, e bisogna dirlo con sincerità. Non possiamo rinunciare ai principi che sono le fondamenta di questa Europa. Dal punto di vista politico l’Europa è più ampia dell’Ue”.

La sfida che attende l’Ue

Per Macron c’è una “sfida storica che ci attende oggi”, incalza il presidente francese, “Creare una comunità politica europea, un’architettura europea nuova che consentirebbe alle nazioni democratiche europee che aderiscono ai nostri valori di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica e di sicurezza in materia di energia, trasporti, investimenti, infrastrutture, libera circolazione e giovani”.

Non in guerra con la Russia

Il presidente francese lo scandisce: “Non siamo in guerra con la Russia, difendiamo l’integrità ucraina”. L’obiettivo è la pace in Ucraina e una nuova Comunità politica europea, come priorità d’azione. “Affinché questa guerra possa concludersi abbiamo adottato sanzioni senza precedenti e abbiamo mobilitato mezzi umanitari, finanziari e militari come mai prima d’ora. Ma non siamo in guerra con la Russia”, insiste Macron, “lavoriamo per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, come europei, per il ritorno della pace sul nostro Continente. Spetta all’Ucraina”, evidenzia il presidente francese, “definire le condizioni per negoziare con la Russia e nostro dovere è stare al suo fianco”.

Nuovo equilibrio di sicurezza

In merito alla reazione della Russia, il presidente francese sottolinea il fatto che “occorrerà anche costruire un nuovo equilibrio di sicurezza. Non cedere alla tentazione di umiliazione, allo spirito di vendetta”.

Energia la Ue sia sovrana

“Bisogna investire di più in difesa, nelle filiere industriali, bisogna ripensare la difesa pensando al fronte orientale”, sollecita ancora Macron, “Sull’energia, bisogna essere più sovrani, mettere la Russia davanti alla sua responsabilità, pensare alla transizione e alla sobrietà energetica”. In generale, per il presidente francese bisogna ragionare sugli effetti della guerra, anche in termini di sicurezza alimentare, per gli effetti destabilizzatori che possono avere nel Mediterraneo.

Nuova Europa, decisioni rapide

Di fronte all’incalzare degli eventi serve una nuova Europa, si lancia il presidente francese, “Una delle vie per condurre una riforma, è la capacità di decisione è convocare una convenzione per riformare i trattati Ue”. C’è un obiettivo strategico: “decidere rapidamente in tempi di pace, per investire nelle cose giuste, senza lasciare per strada nessuno”, osserva Macron. Il lavoro per questo obiettivo “deve cominciare dalle prossime settimane”. Ne discuteranno i capi di stato e di governo al vertice di giugno. Serve, conclude Macron, una “Comunità politica europea”.

Xi Jinping: Cina e Ue partner

Un segnale importante arriva dal presidente della Cina, Xi Jinping. In un incontro virtuale col cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente cinese ricorda come “Cina e Ue sono partner strategici globali e sono un’opportunità l’una per l’altra con interessi comuni che “superano di gran lunga le differenze”. Pechino afferma il presidente Xi Jinping , “sostiene l’autonomia strategica dell’Ue. Le relazioni Cina-Ue non sono mirate contro qualcuno, non dipendono né sono controllate da terzi. Si tratta di un consenso strategico a cui entrambe le parti dovrebbero aderire a lungo”. Xi, nel resoconto del Quotidiano del Popolo, aggiunge che le parti “dovrebbero aderire a una prospettiva dialettica di lungo termine”. Xi Jinping inoltre a parla con toni distensivi.

“La crisi Ucraina ha spinto ancora una volta la sicurezza europea a un bivio critico: dobbiamo fare del nostro meglio per evitare che il conflitto si intensifichi e si espanda, portando ad una situazione ingestibile”, evidenzia il presidente cinese. Xi, secondo il Quotidiano del Popolo, rileva che “la parte europea dovrebbe mostrare la sua responsabilità storica e saggezza politica, concentrarsi sulla pace a lungo termine dell’Europa e cercare di risolvere il problema in modo responsabile. La sicurezza europea dovrebbe essere nelle mani degli europei stessi”.

Metsola: futuro da scrivere

Diritto, giustizia, solidarietà, uguaglianza e pari opportunità. Sono i temi oltre l’Ucraina al centro dell’intervento della precidevate del parlamento Europeo, Roberta Metsola.
“C’è un messaggio che possiamo fare nostro: il futuro dell’Europa è ancora da scrivere. Con l’atto di aggressione medievale di Putin all’Ucraina il mondo è cambiato. Il mondo dal 24 febbraio è meno sicuro ed è cambaito anche il ruolo dell’Europa, non possiamo perdere tempo”, evidenzia Metsola, “La risposta all’invasione è la prova dei nostri valori. Il parlamento europeo lotterà per un’Europa più forte su libertà, democrazia, stato di diritto, giustizia, solidarietà, uguaglianza e pari opportunità, cioè tutto ciò che l’Europa significa. Abbiamo creato il mercato comune, abolito le frontiere interne, ci siamo dati una valuta comune, la nostra storia anche se non perfetta mostra cosa possono fare le democrazie liberali, e quanto possono ispirare”.

Amendola: l’idea di Schuman

Tra gli interventi anche quello del sottosegretario agli Affari Europei Vincenzo Amendola.
“Nel 1950 il processo d’integrazione europea nacque come decisione di mettere in comune le produzioni di carbone e acciaio”, ricorda Amendola, “grazie all’idea di un politico illuminato come il ministro degli Esteri francese Robert Schuman. Oggi, altrettanto realisticamente, la Ue è chiamata a compiere un salto di qualità che sarà decisivo: dotarsi di una politica energetica, estera e di difesa comuni”.

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