giovedì, 18 Aprile, 2024
Cronache marziane

Lettera per Kurt sull’Unità Nazionale

Osservate la coincidenza! anche su Marte si tengono elezioni per eleggere un capo, ma il limitato numero di abitanti che vive su quel pianeta consente loro di ridurre al minimo le procedure per raggiungere un risultato praticamente identico a quello che, in questi giorni, affanna la classe politica italiana: lì, dunque, tutto è più semplice; non c’è distinzione fra Parlamento e Governo, manca una costituzione scritta e tutto è affidato alle consuetudini; essendo poi i marziani asessuati non ci si sbizzarrisce attorno ad astruse elucubrazioni sull’opportunità di scegliere un maschio o una femmina alla guida del pianeta, ma soprattutto si tende ad attribuire all’eletto il ruolo dell’incaricato di un servizio e non di un privilegiato da ricoprire di onori, come avveniva nelle tribù indigene che incontravano i conquistatori venuti da Oltremare.

Anche lì però il voto è considerato un dovere – prima ancora che un diritto – e così il nostro Kurt è tornato per qualche giorno sul pianeta di origine, dal quale però mi scrive per sapere cosa stia accadendo in questi giorni, in Italia, incuriosito dal gran fracasso che leader e peones della politica nostrana vanno facendo per condizionare la scelta del successore dell’attuale nostro Presidente della Repubblica.

Così Gli ho risposto e voglio darvene notizia.

“Ottimo Kurt, da noi la forza delle strategie machiavelliche è persino superiore a quella della pandemia che ci attanaglia; i partiti politici tradizionali si stanno squagliando entro aggregazioni trasversali che sempre più spesso dettano le loro scelte al Parlamento e il magma che ne risulta sta ormai generando una specie di bipartitismo perfetto entro il quale si confrontano due sole posizioni: chi ha paura del virus e più volte si vaccina per contrastarlo e chi invece ha più paura del vaccino che del suo antagonista.

Si interpone fra le due, in forme antropomorfiche, il Magma che fa spuntare bastoni e carote attraverso la macchina dell’obbedienza di cui dispone e che tenta – con successo limitato, in verità – di alterare il giuoco delle paure di cui Ti ho appena detto.

Come vedi, sembra un quadro addirittura più semplice di quello entro il quale si tengono le elezioni su Marte; ma l’apparenza non deve ingannarti, perché all’ormai (inutile?) complessità della nostra Costituzione politica si contrappone la drammaticità degli eventi che neanche la Costituzione economica riesce più a governare come dovrebbe e i miei concittadini assistono con sempre maggior preoccupazione – taluni perfino indignati – alla passerella dei candidati alla Presidenza della Repubblica: è una passerella ormai ristretta in un teatro dal quale sono tenuti fuori gli spettatori che osano richiamare l’attenzione degli organizzatori dello spettacolo sull’urgenza dei loro quotidiani bisogni: dal pagare stipendi al far fronte ai debiti contratti, in questi ultimi anni, con un fisco talmente vorace che si viene ormai trasformando – suo malgrado – da prenditore di risorse finanziarie (che non si sa bene dove siano!) in erogatore di piccole mance ai propri debitori in perenne stato di insolvenza.

Così, attratti dallo spettacolo che si compie su una tale passerella, i nostri uomini politici – anziché riflettere in ordine alla necessità di un intervento urgente che consenta alle imprese di aumentare la produttività (e quindi di pagare gli stipendi e financo le imposte dell’anno nuovo) liberandoli, almeno in parte, dai debiti rappresentati su cartelle esattoriali praticamente divenute inesigibili – continuano a lasciare le scelte di politica finanziaria ai ragionieri che da troppo tempo occupano il Ministero dell’Economia, sempre succedendo a sé stessi, e ai burocrati di cui questi ultimi si circondano e a cui concedono di avere  – in busta paga – per ottenere ubbidienza, importi che i loro colleghi impiegati negli altri ministeri neanche oserebbero domandare.

Tutto questo – che non può, ovviamente, essere sotto gli occhi di tutti – dovrebbe almeno esserlo sotto quelli della grande stampa, ma quest’ultima tiene troppo ad attingere ai capitoli del bilancio pubblico intitolati all’ “Educazione del contribuente” per mettere il naso in simili quisquiglie.

In presenza di una tale situazione non posso che invidiare la semplicità delle questioni di cui, sul tuo pianeta, ci si occupa.

Concludo, dicendoti che non sono oggi in grado di prevedere quanto la situazione che Ti ho descritto – e che ogni giorno di più si aggrava – possa consentire a questo sistema di sopravvivere a sé stesso, senza troppi scossoni.

Mai come oggi, però, appare difficile individuare una figura di Presidente che sappia effettivamente rappresentare l’unità nazionale, visto lo sforzo costante di molti occupanti  le diverse cariche istituzionali di demolire quella stessa unità, non so dirti se per mancanza di coraggio, o per altre – più oscure – ragioni.

Buon voto dunque e un caro saluto.

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