I dati comunicati ieri dall’Istat in merito a una crescita a rilento dell’economia italiana non fanno dormire sonni tranquilli alle associazioni che rappresentano sia le imprese del commercio sia i consumatori. Per esempio Confesercenti, commentando i dati negativi del Pil, spiega che “la stima più plausibile per l’anno in corso corrisponde allo 0,7%, ma anche il secondo semestre non è cominciato sotto i migliori auspici: per il terzo e quarto trimestre valutiamo, infatti, in media una crescita nulla”. Lo scenario attuale, in cui le nascite di imprese commerciali sono crollate (con una sola apertura ogni due chiusure di attività nei primi sei mesi dell’anno), invita a adottare con urgenza interventi immediati a supporto dell’economia.
Tutelare i consumi
Secondo Confesercenti il restringimento degli spazi di manovra impone di partire proprio dai consumi, per cui è necessario puntare con forza su misure che possano far ripartire la spesa delle famiglie. Da questo punto di vista, la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime è la soluzione da seguire per dare un impulso determinante alla domanda interna, e accelerare le procedure di spesa dei fondi del Pnrr, fondamentali per la crescita e il rilancio dell’economia del Belpaese.
Rischio recessione tecnica
Anche per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “il rischio di una recessione tecnica è alle porte”. Il dato più preoccupante, sottolinea Dona “è la variazione nulla della spesa delle famiglie residenti, un indicatore evidente della difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese. Bisogna mettere in campo misure urgenti per ridare capacità di spesa agli italiani.”
Danni maggiori all’agricoltura
Impatto notevole sulle conseguenze per la nostra economia afferma Coldiretti “è dato dagli eventi estremi che hanno tagliato le produzioni agricole della fattoria Italia nel secondo trimestre dell’anno. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici che” – evidenzia la Coldiretti – “sconvolgono le campagne dove si registra un taglio del 10% della produzione di grano mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno”.