giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

I dolori della giovane Elly e gli Ulivisti 4.0

Nel Pd nasce una nuova componente. Si aggiunge alle vecchie correnti del Pd, mai ufficialmente sciolte. Sulla carta dovrebbe rafforzare Schlein, ma potrebbe avere un effetto boomerang su chi  non condivide la linea della segretaria. Il nuovo gruppo si chiama Ulivisti 4.0. Sono 21 parlamentari che avevano sostenuto Bonaccini e che non hanno partecipato alla riunione convocata dal Presidente del partito, in vista della elezione dei nuovi capi dei gruppi parlamentari Pd. Il piglio pasionario di Schlein ha fatto arrivare un po’ di ossigeno al Pd nei sondaggi. Ma ora si deve misurare con  la dura realtà di un partito che diviso era e diviso rimane e che  corre seri rischi di ulteriori spaccature se non proprio di scissioni.

Schlein vuole imporre due fedelissimi. Nella logica unitaria uno dei due capigruppo  dovrebbe essere ,invece, espressione dell’ala che fa capo al Presidente del partito Bonaccini. Dall’esito di questa partita si capirà se  da qui alle elezioni europee il Pd farà buon viso a cattivo gioco e si mostrerà compatto per cercare di tornare fra un anno almeno sopra soglia del 22% oppure se invece assisteremo a mesi  di polemiche intestine che paralizzeranno l’iniziativa politica e offriranno un’ immagine poco attraente del Pd.

Gli Ulivisti 4.0 -si suppone dal nome- cercheranno di far da collante non solo all’interno del Pd ma anche con le componenti esterne che dovrebbero essere recuperate nel partito o comunque in un’alleanza ampia di tutta la sinistra. L’esperienza dell’Ulivo che portò Prodi alla guida del governo fu una stagione piena di sussulti. Nella legislatura tra il 1996 e il 2001 si alternarono ben 4 governi di sinistra Prodi, D’Alema 1 , D’Alema 2, Amato. Insomma non proprio un periodo di stabilità.

Il piglio pasionario di Schlein ha fatto arrivare un po’ di ossigeno al Pd nei sondaggi. Ma ora si deve misurare con  la dura realtà di un partito che diviso era e diviso rimane e che  corre seri rischi di ulteriori spaccature se non di scissioni.

Schlein dovrà essere molto attenta a non irritare la componente  cattolica del partito sui temi etici e dovrà tranquillizzare l’area più moderata del Pd dimostrando di non andare a ricasco del seconda edizione del populismo di Conte, soprattutto sul tema delle armi all’Ucraina. Imprese tutt’altro che facili.

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