sabato, 27 Aprile, 2024
Cultura

Le note del Paradiso e delle stelle guidate dalla bacchetta di Thomas Adès

All'Auditorium Parco della Musica musiche di Gustav Holst e dello stesso direttore d'orchestra

La Suite “The Planets” di Gustav Holst, è un tripudio di colori e sentimenti, una scala di vertigini e abissi, che è tornata, con la diversa fattura di ognuno dei suoi pioli, all’Auditorium Parco della Musica, per indicarvi la via del Paradiso. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha scelto un Direttore perfetto per dirigere Coro e Orchestra in questo viaggio siderale sulle note di un compositore straordinario, degli inizi del ‘900 e delle contraddizioni che questo secolo meraviglioso e terribile porta con sé: Thomas Adès.

Una scelta simbolo anche del nodo inscindibile tra continuità e innovazione, perché la seconda parte del concerto ha visto protagonista, per la prima esecuzione italiana, “Paradiso”, la terza parte di un balletto di dantiana ispirazione, composto dallo stesso direttore, che ha dimostrato una qualità compositiva almeno pari alla direzione d’orchestra. Nonostante intercorra un secolo tra le due composizioni e tra i due autori, il fil rouge che sottende e ispira è ben saldo: ogni nota sembra dirci che se vogliamo raggiungere il paradiso dobbiamo prima fare visita a tutti i pianeti e impastarvi con la loro materia, dobbiamo prima conoscere tutte le declinazioni dell’animo umano ed esserne travolti, scossi, presi e catturati, per poi tornare “a riveder le stelle.”

Thomas Adès a undici anni dalla sua ultima presenza, torna sul podio dell’Orchestra e del Coro (in questa occasione, solo femminile) di Santa Cecilia per offrire al pubblico, sempre più affascinato dalla scelta compiuta per la stagione sinfonica 2022/23 dal 16 al 18 marzo. Adès ha aperto la serata con la più celebre e spettacolare composizione di Gustav Holst, la suite The Planets, in cui il compositore inglese ha tradotto in musica i diversi caratteri astrologici di ciascun pianeta, le idee, le tradizioni e le emozioni associate all’influenza sulla psiche umana dei pianeti. Il primo è Marte, portatore di guerra, una terrificante e guerresca marcia in 5/4 che è stata spesso citata nelle pellicole cinematografiche di Hollywood e che John Williams, celebre autore americano di colonne sonore pluripremiato agli Oscar, ha evocato nella sua Marcia imperiale, uno dei temi più celebri della saga di Guerre stellari.

La musica dei Pianeti, peraltro, è stata anche la protagonista del film The Planets di Ken Russel del 1983, un collage che abbina filmati d’archivio (nel caso di Marte, portatore di guerra, prevalentemente immagini della Germania 1933-1945) a ciascuno dei sette movimenti. La suite fu eseguita per la prima volta alla Queen’s Hall di Londra il 29 settembre del 1918 sotto la direzione di Adrian Boult, e le sette parti che la compongono sono disposte (con l’eccezione proprio di Marte, che precede Venere, la portatrice di pace) secondo la crescente distanza dei pianeti dalla terra. Occorre ricordare la conoscenza che Holst aveva dell’astrologia e di come questa sia in grado di influenzare l’universo naturale e l’uomo, in questa natura immerso e dalle sue leggi governato.

È questo di “sfere celesti” un concerto che pungola, sfruga, indaga, attraverso le note che, grazie alla maestria esecutiva e non di meno impegnativa di Direttore e Orchestra, entrano nei pori, arrivano alla psiche dell’ascoltatore per porre domande. Tutto, in differenti misure ci abita, Marte come venere, a tutto vivendo siamo chiamati a fare visita; quel che vince è quel che ci connota.

Nella seconda parte del concerto abbiamo ascoltato, Il Paradiso, per orchestra e coro femminile, di Thomas Adès. Ancora una volta lo spirito viandante dell’esistenza si traduce in musica che tira, cade e si innalza fino alla “scala d’oro”, per raggiungere L’Empireo, l’armonia Angelica assoluta, la fluttuante pace di luce dopo ogni affanno.

“Paradiso”, terza parte del balletto Dante ispirato alla Divina Commedia ed eseguito per la prima volta dall’Orchestra del Royal Opera House di Londra diretta da Adès il 14 ottobre 2021, “è un ininterrotto flusso di musica ispirata alle famose illustrazioni che Gustav Doré ha disegnato per l’edizione francese della Divina Commedia” ha affermato il compositore. “In particolar modo le illustrazioni per il Paradiso, quei milioni di piccoli angeli che svaniscono in anelli di puro bianco: tutto ciò è stato un modello per me”.
Nel Paradiso, Adès compone con sinuose spirali che rispecchiano la lenta e sicura ascesa di Dante che viene guidato da Beatrice attraverso le sfere celesti: un seguito, forse, alla bellezza trasfigurata del movimento centrale del suo Concerto per violino. E davvero il Coro è stato all’altezza dell’arduo compito di trasportarci dentro un canto di angeli. Un concerto per sognare e sperare, che tutti per un momento possano toccare il paradiso e che questa sia la melodia che accoglie chi vi approda.

Tra i più interessanti musicisti del Regno Unito, Adès è compositore, direttore e pianista. Dal teatro musicale alla musica da camera, dal jazz all’atonalità, dagli echi blues e della musica barocca fino al tango e alla musica per il cinema (per esempio del film Colette del 2018, interpretato da Keira Knightley), le creazioni di Adès grazie a un linguaggio musicale diretto, attuale, capace di comunicare e coinvolgere tanto il pubblico quanto la critica sono eseguite in tutto il mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Covent Garden, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano, da Santa Cecilia al Gewandhaus di Lipsia e alla Staatsoper di Vienna. Nato a Londra, a 18 anni ha scritto il suo opus n. 1 su testi di T.S. Eliot, e ben tre case editrici se ne contesero subito i diritti di pubblicazione. Nel 1993 era già compositore residente della Hallé Orchestra e nel 1997 ricevette da Simon Rattle e dalla City of Birmingham Symphony Orchestra la commissione del brano Asyla. E fu sempre Sir Simon, in occasione del suo primo concerto da Direttore musicale dei Berliner Philharmoniker nel 2002, a dirigere quello stesso brano in occasione del concerto inaugurale.

Thomas Adès è nato a Londra nel 1971. Riconosciuto come compositore, direttore e pianista, lavora regolarmente con le principali orchestre, compagnie d’opera e festival in tutto il mondo. Tra le sue composizioni figurano tre opere: The Exterminating Angel è stata presentata in anteprima al Festival di Salisburgo del 2016 e successivamente è stata eseguita al Metropolitan Opera di New York e alla Royal Opera House di Londra, con la direzione dall’autore; The Tempest (Royal Opera House e Metropolitan Opera) e Powder Her Face. Adès è partner artistico della Boston Symphony Orchestra dal 2016 e ogni anno insegna pianoforte e musica da camera all’International Musicians Seminar, Prussia Cove. Come direttore d’orchestra appare regolarmente, tra le altre, con le orchestre filarmoniche di Los Angeles, San Francisco e Londra, le orchestre sinfoniche di Boston, Londra, BBC e City of Birmingham, il Royal Concertgebouworkest, il Gewandhaus di Lipsia e Czech Philharmonic.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Industria cosmetica. Il futuro di 150mila imprese nella tre giorni a Bologna

Paolo Fruncillo

I casi di omicidio irrisolti: negli ultimi anni sono circa il 20%

Ettore Di Bartolomeo

Guerra e inflazione effetto domino sui prezzi. Cia-Agricoltura: fermare la speculazione per aiutare famiglie e imprese

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.