mercoledì, 24 Aprile, 2024
Economia

Dati Istat. Consumatori sfiduciati. Industria fatturato +3,6%

I dati trimestrali Istat registrano che ad agosto il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è tornato a crescere in termini congiunturali. Dopo i lievi arretramenti dei due mesi precedenti, l’indice destagionalizzato tocca il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000), raggiungendo un +3,6%, su base mensile e un +23,1% su base annua. Il settore che maggiormente ne ha beneficiato è l’energia (+53,2%), seguito, anche se in forma più contenuta, dai beni di consumo (+22,8%), i beni strumentali (+19,4%) e dai beni intermedi (+18,7%). Il più arretrato sembra essere il comparto manifatturiero, con una crescita che si ferma al 7,7%.

Ad agosto la fiducia dei consumatori cala di 5 punti rispetto a luglio

Ma se l’industria torna a crescere, è il mercato a non rispondere con altrettanto entusiasmo, con un crollo verticale della fiducia dei consumatori che raggiunge i livelli più bassi degli ultimi 9 anni. “Caro-bollette e inflazione alle stelle affossano la fiducia e le aspettative di famiglie e imprese, un dato particolarmente pericoloso perché avrà effetti diretti sui consumi – spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi -. In un clima di scarsa fiducia, infatti, i cittadini saranno portati a rimandare al futuro gli acquisti, con conseguenze negative per commercio, industria ed economia nazionale”. Secondo l’Istat, al deciso calo dell’indice hanno contributo soprattutto le opinioni sulla possibilità di risparmiare in futuro e quelle sull’opportunità di acquistare beni durevoli, seguite da giudizi in deterioramento sia sulla situazione economica personale sia su quella del Paese. Per l’Associazione dei consumatori andrebbe accantonata la politica dei bonus a pioggia a favore di “misure urgenti per calmierare i prezzi al dettaglio, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità”.

Cala la fiducia anche delle imprese

L’indice del clima di fiducia dei consumatori subisce, dunque, una flessione, passando da 94,8 a 90,1 ma non è l’unico. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese diminuisce per il quarto mese consecutivo, passando da 105,1 a 104,5. In particolar modo, nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento dei giudizi sulla domanda e un incremento delle giacenze di prodotti finiti, mentre sono in leggero miglioramento le attese sulla produzione. Nelle costruzioni si registra un peggioramento dei giudizi sugli ordini mentre le aspettative sull’occupazione presso l’impresa sono in aumento. Per quanto riguarda il comparto dei servizi di mercato, le attese sugli ordini e i giudizi sull’andamento degli affari registrano un miglioramento mentre il saldo dei giudizi sugli ordini diminuisce. Nel commercio al dettaglio, infine, tutte le componenti registrano un deterioramento, che riguarda essenzialmente la distribuzione tradizionale.

Il 68% degli italiani spenderà meno, un taglio da 5 miliardi di euro

Neanche le elezioni e la speranza di una rinnovata stabilità politica hanno rassicurato gli italiani. “Unico segnale positivo è quello sulle attese rispetto alla situazione economica dell’Italia che di solito è la voce che trae maggior beneficio dall’arrivo di un nuovo Governo. Niente a che vedere, però, con l’effetto Super Mario che all’epoca fece passare le attese -20,2 a +2,6, con un balzo di ben 22,8 punti percentuali, mentre ora si passa da -77,4 a -70,7, appena 6,7 punti”, ricorda Massimiliano Dona presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. A erodere la fiducia delle famiglie hanno concorso pandemia, caro prezzi e inflazione, tanto che il 68% degli italiani prevede di ridurre gli acquisti da qui a fine anno. Una “spending review” che mette a rischio, secondo i calcoli di Confesercenti, 5 miliardi di euro di spesa. Per questo Confesercenti l’Associazione suggerisce al nuovo Governo una detassazione straordinaria delle tredicesime. “Per lo stato non sarebbe un esborso colossale: per un intervento su quelle medio-basse, basterebbero 6 miliardi di euro per mettere in campo un intervento straordinario che sicuramente darebbe impulso a consumi e fiducia”.

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