venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

Draghi, crescono i sì ma il programma sia coraggioso e non di compromesso

Il sì più sofferto a Draghi dovrebbe venire oggi dai 5 stelle che rischiano di spaccarsi anche se sulla piattaforma Rousseau dovesse prevalere la linea di Conte, Di Maio e Grillo.

Intanto in frantumi finisce il centro-destra. Forza Italia sosterrà Draghi. Fratelli d’Italia no. Meloni deciderà in base al programma se astenersi o votare contro. Salvini, salvo imprevisti, si allineerà a Berlusconi. Ma il si della Lega potrebbe creare problemi a Liberi e Uguali. E potrebbe essere questa l’unica frattura nell’area di sinistra, dopo il si convinto di Renzi e Zingaretti.

In ogni caso, si delinea una maggioranza molto ampia intorno a Draghi anche se ogni partito ha voluto mettere, retoricamente, i propri paletti.

Prima del secondo giro di consultazioni, probabile che Draghi riferisca a Mattarella. Poi sarà il momento di scendere nei dettagli del programma e lì si vedrà se Draghi proporrà una serie di mediazioni tra le varie richieste dei partiti o se, come è auspicabile, proporrà una propria visione programmatica che tenga conto solo in parte delle posizioni delle forze politiche.

Il passaggio è cruciale. Un programma che voglia accontentare tutti è impossibile e compromessi a tutti i costi porterebbero a scelte pasticciate e di basso profilo di cui l’Italia non ha alcun bisogno.

D’altro canto Draghi non può imporre totalmente la sua visione perché in tanti hanno chiesto che il suo non sia il governo dei tecnici che si sostituiscono interamente alla politica .
L’unica vera mediazione, quindi sarà non tra le posizioni dei partiti ma tra l’impostazione originale di Draghi e alcune richieste dei partiti in modo da non snaturare la visione del Presidente incaricato.

La filosofia di Draghi, sintetizzata nella distinzione tra deficit buono e cattivo, sintetizza il suo orientamento verso una politica di forte sviluppo economico e non solo di stabilità finanziaria.
Questo sviluppo non si può realizzare senza una serie di radicali riforme che l’Europa ci chiede, in particolare sulla giustizia e la pubblica amministrazione. E qui Draghi dovrà tirar fuori tutto il suo coraggio per realizzare in pochi mesi riforme che da decenni vengo solo annunciate e mai attuate. Ma il programma dovrà basarsi anche su un disegno di politica industriale che selezioni i settori su cui puntare e quello su cui non vale la pena di investire. Nel lavoro coordinato da Vittorio Colao, ormai quasi un anno fa erano delineati alcuni spunti su questo tema. Draghi sa anche che dovrà predisporre una rete di protezione sociale per gli inevitabili duri contraccolpi che saranno provocati dalla fine dei sussidi. Il sostegno corale di tutti i partiti, con l’eccezione di fratelli d’Italia sarà importante. Determinante sarà l’atteggiamento del movimento sindacale con cui andranno concordate una serie di misure che comporteranno sacrifici ma non dovranno creare nuove povertà e disagio sociale.

L’ampio consenso che si sta coagulando intorno a Draghi non deve essere solo di facciata e non deve trasformarsi in piombo sulle ali di un governo coraggioso.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Cassa integrazione: la beffa del decreto semplificazioni, il Governo impone nuove complicazioni a danno delle imprese

Maurizio Piccinino

Scuola: Agidae “Mettiamo a disposizione nostra piattaforma didattica”

Redazione

Quirinale. La partita dei no. Il rischio dell’instabilità

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.