mercoledì, 1 Maggio, 2024
Esteri

Usa: guerra Israele-Libano “non sarebbe contenibile”

Italia via libera dal Parlamento alla missione in mar Rosso. Opposizioni divise

Con la visita del ministro degli Esteri israeliano Gantz negli Stati Uniti, non gradita peraltro dal premier Netanyahu, anche la vice presidente Usa, Kamala Harris, ha pubblicamente affermato che serve un “cessate il fuoco immediato.” Il Segretario di Stato Antony Blinken ha messo l’accento sugli aiuti umanitari per scongiurare la situazione terribile, ma il Governo israeliano continua a rifiutare di andare al tavolo dei negoziati, al Cairo, perché Hamas non è in grado di fornire la lista degli ostaggi ancora in vita.

Il conflitto in Medio Oriente potrebbe perfino degenerare e una “guerra limitata” tra Israele e Hezbollah, alla frontiera con il Libano, non sarebbe “contenibile” ha affermato l’inviato speciale americano a Beirut, Amos Hochstein, aggiungendo però che gli Stati Uniti sono “fiduciosi” negli sforzi per ripristinare la stabilità nel Libano meridionale e nel nord di Israele. L’inviato americano è in visita nella capitale libanese per cercare di porre fine agli scontri a fuoco tra Hezbollah e Israele. Dall’8 ottobre le forze guidate da Hezbollah lanciano attacchi quotidiani contro le comunità israeliane e le postazioni militari lungo il confine.

La lista degli ostaggi

In un’intervista alla Bbc, citata da The Times of Israel, il membro del politburo di Hamas Basim Naim ha detto che l’organizzazione non può fornire a Israele una lista degli ostaggi ancora vivi perché essa stessa non sa se lo siano né dove siano tenuti prigionieri. “Fino ad ora non abbiamo presentato alcuna lista”, ha spiegato, “in questo momento è tecnicamente e praticamente impossibile sapere esattamente chi sia ancora vivo e chi sia stato ucciso nei bombardamenti israeliani o chi sia morto per la fame a causa del blocco israeliano”. Gli ostaggi, ha aggiunto Naim, “si trovano in zone diverse con gruppi diversi e quindi abbiamo chiesto un cessate il fuoco per poter raccogliere i dati”. Naim ha anche ribadito la posizione di Hamas secondo cui non ci sarà nessun accordo con Tel Aviv senza la fine delle ostilità e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Un dipendente dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme è stato trovato morto nel suo appartamento. Lo ha confermato una fonte dell’ambasciata, precisando che non si tratta dell’ambasciatore Usa in Israele come si era creduto in un primo momento.

Israele: fake news e politica interna

In questi giorni sono corse notizie delle dimissioni dei portavoce dell’esercito israeliano. Tutte smentite dal governo che le definite “false.” La stessa emittente televisiva che l’aveva pubblicata, Chennel 14, ha divulgato la smentita: “una precedente notizia citava un rapporto israeliano secondo cui i membri senior dell’unità del portavoce dell’esercito israeliano, compreso il portavoce Daniel Hagari, si erano dimessi. Ciò non è corretto e l’abbiamo ritirata”, scrive il media panarabo. Le tensioni interne nel Governo israeliano cominciano a evidenziarsi, oltre al viaggio del ministro Gantz, anche il leader dell’opposizione, Yair Lapid, è intervenuto dicendo che il governo di Benyamin Netanyhau “è il sogno dei nostri nemici”, servono nuove elezioni, cosa che il premier ha definito, invece, “un regalo ai nemici”.

Italia: sì a missione Aspides

Dopo le cannonate a un drone dei ribelli Houthi è arrivato anche il via libera dalle commissioni Esteri e Difesa della Camera alle deliberazione sulle ulteriori missioni internazionali, tra cui quella Aspides nel Mar Rosso; dove ora c’è il problema anche dei sabotaggi ai cavi sottomarini. Ma le opposizioni si sono divise: voto favorevole da tutti i gruppi, eccetto il Movimento 5Stelleche si è astenuto. Non erano presenti rappresentanti di Avs. Le commissioni hanno quindi proposto all’Assemblea di autorizzare fino a fine 2024 la partecipazione dell’Italia a tre nuove missioni: quella in Ucraina finalizzata a sostenere Kiev nel suo impegno la riforma del settore della sicurezza civile (nel quadro del percorso di adesione all’Ue); quella, denominata Levante, finalizzare a fornire contributi per fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile dell’area; quella chiamata “Aspides” che si inquadra in un dispositivo di iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell’area del Mar Rosso, Golfo Persico e Oceano indiano nord-occidentale. Missione già approvata anche dal Consiglio europeo. Obiettivo è ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nell’area. “L’Italia difende il diritto internazionale e la libertà dei traffici marittimi dagli attacchi terroristici degli Houthi. Andiamo avanti con quanto deciso”, ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

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