sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

Manovra. Oggi il Cdm, le scelte su Irpef e Ires. Si cercano risorse per previdenza e contratti. Capitolo a parte la sanità

Il Governo punta ad un Bilancio “serio e prudente”. Faro delle agenzie di rating sul debito

L’assalto alla diligenza non ci sarà. Il premier Giorgia Meloni e il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, sono stati chiari nel definire il perimetro della Manovra finanziaria dedicata più ai redditi dei lavoratori, e al ridurre gli aggravi economici sulle famiglie. L’obiettivo è puntare su un Bilancio di “scelte responsabili”, tuttavia efficaci, in un contesto economico italiano e europeo che si è deteriorato.

Irpef e Ires nuove aliquote

Oggi con la riunione del Consiglio dei ministri si saprà se la maggioranza di Centrodestra rimarrà compatta nell’affrontare i nodi della delega fiscale. Vero banco di prova di ogni Governo. Sotto i riflettori le aliquote “taglia tasse” dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e la proposta di una Imposta sul reddito delle società (Ires) ridotta al al 15%. Per l’Irpef l’esecutivo prevede di accorpare le due aliquote inferiori. Secondo le anticipazioni l’attuale minima del 23% passerà da 15mila a 28mila euro. Mentre la riduzione Ires scatterà solo per le imprese chi aumenteranno il numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato. Con una priorità dare sostegno alle attività che prevedono investimenti in capitale umano. Con una novità, prevista nel decreto, ossia coefficienti di maggiorazione dello sconto fiscale per chi assume alcune categorie di lavoratori, come, ad esempio, gli ex titolari di reddito di cittadinanza.

Più fondi per il 2024

Si è molto discusso sul taglio dell’Irpef come indicazione del Governo di puntare ad un aumento del reddito dei lavoratori. Il taglio dell’imposta tuttavia riguarderà il 2024; in bilancio ci sarà una dotazione limitata al prossimo anno, con la possibilità di rivedere le aliquote in un prossimo futuro. In proroga per il 2024 anche la riduzione del cuneo fiscale.

Contratti e previdenza

Sul fronte dei contratti oggi, il Cdm dovrebbe dare il via libera al decreto anticipi. Si prevedono 3,2 miliardi: due di questi verranno con grande probabilità assegnati agli statali tramite l’erogazione di una tantum
Gli obiettivi e i risultati di una manovra “seria e prudente” saranno seguiti anche dalle agenzie di rating, che hanno posto in evidenza lo scostamento di bilancio che il Governo metterà a punto per ricavare risorse da destinare ad alcuni capitoli della manovra.
Le riunioni nei ministeri e con il Ministero dell’economia e finanze si sono intensificate per trovare una quadratura tra le necessità di spesa e le risorse disponibili.

Le aspettative dei ministri

La ministra del lavoro Marina Calderone, prevede di mettere a punto un pacchetto di proposte per la riforma previdenziale; mentre il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo per ora è in attesa di capire “quante risorse ci saranno” per proseguire la stagione dei rinnovi contrattuali per la Pa. Questione a parte sarà il settore sanita con il rinnovo dei contratti e la volontà di rilanciare l’intero composto del Servizio sanitario nazionale. Nel Cdm ci saranno anche altre richieste, come quelle annunciate dal ministro Eugenia Roccella, che chiede fondi adeguati a sostegno delle natalità, questione giudicata strategica per l’Italia che invecchia e che farà fatica a mantenere in piedi un sistema previdenziale con troppi pensionati e poche forze giovanili al lavoro. Infine al Cdm ci sarà il tema delle nuove infrastrutture con il ministro Matteo Salvini, che si aspetta di trovare i finanziamenti per la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto di Messina.

Risorse sfida della sobrietà

Sulle risorse la partita si annuncia difficile. Basta un dato, i 15,7 miliardi di extradeficit sono già quasi tutti impegnati tra rinnovo del cuneo e spese indifferibili. Il resto delle coperture – per arrivare almeno a superare i 20 miliardi – è ancora un rebus. Si guarda alla tax compliance (i cui ultimi proventi accertati, però, sono già stati tutti impegnati preventivamente in altro) ma anche alla, complicatissima, revisione degli sconti fiscali.
L’idea quindi è quella di contenerle al minimo, per evitare il classico assalto alla diligenza, ma ogni ministro dovrà ridurre e di molto le aspettative e i progetti annunciati.

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