giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

Draghi: “Il governo non rischia”. Chi parla male di Conte?

Draghi scavalca Conte e parla direttamente con Grillo perchè sa che chi comanda è lui. Grillo non è per niente infastidito da questo metodo che, anzi, lo gratifica. Conte è giustamente furioso perchè formalmente il capo è lui. Ma non può attaccare Grillo -che lo incenerirebbe- e allora se la prende con Draghi. Tutto finirebbe -come nella commedia degli equivoci di Plauto- con una grassa risata del pubblico. Ma siamo in politica e nella fase più complicata dalla fine della Seconda guerra mondiale. E ci vengono le lacrime. Non per le risate.

Secondo Grillo, Draghi gli ha chiesto di rimuoverlo dal M5S”, questo dice il prof. De Masi al “Fatto Quotidiano“. In italiano significa che si tratta  di una libera interpretazione di Grillo non di una frase che Draghi ha pronunciato. D’altronde, se davvero Draghi avesse chiesto la rimozione del capo del M5S e Grillo non avesse fiatato questo si sarebbe, gravissimo. Per Draghi -che non deve ingerirsi nelle vicende interne di un partito di governo- ma soprattutto per Grillo che di fronte ad un simile affronto se ne sta zitto e non convoca subito il gruppo dirigente per informarlo dell’ inaccettabile invasione di campo.

Evidentemente le cose sono andate come correttamente ha riferito il prof. De Masi e non come lascerebbe intendere il titolo del “Fatto Quotidiano“.

È una questione di ermeneutica, una nobile disciplina, anche filosofica, che spiega i meccanismi con cui comprendiamo i testi (e anche le conversazioni).

Scrive il più fine studioso della materia, Hans-Georg Gadamer (1900-2002): “L’interprete si avvicina ai testi non con la mente simile ad una tabula rasa ma con la sua pre-comprensione, cioè con i suoi pregiudizi, le sue presupposizioni, le sue attese“.

Detto brutalmente, capiamo quello che vogliamo capire.

Torniamo a Grillo che ascolta Draghi e si fa una sua impressione di quel che dice il Presidente del Consiglio. Grillo colloca e interpreta le parole di Draghi all’interno di quello che egli pensa di Conte. Un anno fa -ricorda il presidente di Italia Viva Ettore Rosato- Grillo affermava: “Conte non ha visione politica, né capacità manageriali, non ha esperienza di organizzazioni né capacità di innovazione”.

Era il giugno 2021 e il M5S era dato al 15,5% nei sondaggi. Un anno dopo, con Di Maio che si porta via mezzo partito, con il M5s fuori da tutti i Comuni e i sondaggi che lo danno al 12,2% il giudizio di Grillo su Conte potrà essere radicalmente cambiato? Non lo sappiamo. Ma certo se Draghi si fosse in qualche modo lamentato di Conte per Grillo non sarebbe stata una sorpresa. Comunque Draghi ha spiegato che con Conte hanno cominciato a chiarirsi. E che il governo non corre rischi.

Cosa pensare? È molto semplice. Draghi scavalca Conte e parla direttamente con Grillo perchè sa che chi comanda è lui. Grillo non è per niente infastidito da questo metodo che, anzi, lo gratifica. Conte è giustamente furioso perchè formalmente il capo è lui. Ma non può attaccare Grillo-che lo incenerirebbe- e allora se la prende con Draghi. Tutto finirebbe -come nella commedia degli equivoci di Plauto- con una risata del pubblico. Ma siamo in politica e nella fase più complicata dalla fine della seconda guerra mondiale. E ci vengono le lacrime. Non per le risate.

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