venerdì, 26 Aprile, 2024
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L’invasione dell’Ucraina e il flop sovietico in Afghanistan

Il mondo sta guardando con terrore la campagna della Russia contro l’Ucraina, che include importanti operazioni militari, attacchi informatici, propaganda, disinformazione e possibili tentativi di sabotaggio e sovversione. A prima vista, il Presidente Putin ha scatenato una capacità destabilizzante che ancora non è realizzata pienamente. Detto ciò, questo non equivale a una linea retta verso il la  vittoria di Putin, e i fantasmi della campagna fallita della Russia in Afghanistan di quasi 40 anni fa, dovrebbero far riflettere lui e i suoi comandanti militari e di intelligence.

L’Unione Sovietica invase l’Afghanistan nel 1979, temendo che i comunisti afgani avrebbero perso il potere sulla base di faide interne. Il capo del Cremlino Leonid Breznev ordinò quindi un assalto militare che coinvolse la piena potenza dell’Armata Rossa e una successiva brutale occupazione, che uccise centinaia di migliaia di civili afghani, decine di migliaia di mujaheddin afghani e altri combattenti sovietici e migliaia di truppe sovietiche. Nonostante possedesse una schiacciante potenza di fuoco e attrezzature avanzate, l’esercito sovietico non riuscì a sconfiggere la resistenza – che fu resa possibile da una coalizione guidata dagli Stati Uniti, che fornirono armi, rifornimenti e denaro. A causa delle sue tattiche brutali, l’occupazione generò un risentimento locale e internazionale più profondo (che comprendeva anche la creazione delle condizioni per la rete jihadista globale centrata in Afghanistan). L’occupazione sovietica divenne anche profondamente impopolare in Russia e mise a dura prova la sua economia. Stanchi dei grandi costi del conflitto e di altre pressioni esercitate dall’amministrazione Reagan, l’esercito sovietico si ritirò nel 1989 non avendo raggiunto nessuno dei suoi obiettivi iniziali.

Torniamo alla crisi in Ucraina oggi. Putin sta affrontando lo stesso dilemma che affrontò Breznev nel 1979. L’operazione militare russa può ottenere vittorie tattiche ma  gli obiettivi strategici e finali di Putin rimangono confusi. L’amministrazione Biden sembra essere già ben avviata con il suo ampio lavoro che include sanzioni economiche, significative pressioni diplomatiche, maggiore supporto militare e di intelligence all’Ucraina e ai paesi della NATO circostanti, e forse anche intensificate operazioni cyber

L’esercito ucraino ha già dimostrato che combatterà nonostante i vantaggi numerici e tecnologici della Russia, e come per la situazione con l’Afghanistan decenni fa, un tenace movimento di resistenza ucraino potrebbe anche emergere per intimidire le truppe russe che saranno viste come occupanti indesiderati.

Non sembra esserci alcun dissenso politico interno all’approccio di Putin all’Ucraina, e la rabbia populista per l’invasione è stata già repressa. Di conseguenza, Putin sembra intenzionato a far precipitare la Russia sulla stessa strada intrapresa dall’Unione Sovietica in Afghanistan. Tuttavia, gli Stati Uniti e la comunità internazionale possono lavorare insieme per garantire lo stesso risultato strategico e aumentare i costi della campagna russa che porterà solo sofferenza e difficoltà in Ucraina e in tutta la regione se dovesse procedere.

Gli Stati Uniti, la NATO e altri partner della coalizione dovrebbero studiare gli elementi dell’occupazione sovietica dell’Afghanistan e attuare misure simili per fermare ulteriori aggressioni e ripristinare la sicurezza in Europa.

 

 

*Javed Ali, già dirigente di vari uffici della sicurezza nazionale Usa
e docente alla Ford School of Public Policy dell’Università del Michigan
-Traduzione a cura di Sofia Mazzei-

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