venerdì, 19 Aprile, 2024
Economia

Prezzi in crescita. Confcommercio: balzo dell’inflazione, aumento del 2.9. Effetto domino dei costi energetici

Nuova “accelerata” dell’inflazione a ottobre. Secondo le stime preliminari l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile e del 2,9% su base annua.

Tensioni sui prezzi “Al di là del sensibile aumento atteso per il mese di ottobre”, osserva l’Ufficio Studi Confcommercio, “legato al comparto energetico regolamentato, sono presenti a livello globale tensioni sulle
materie prime e strozzature nella logistica che non possono essere completamente risolte nel breve termine”.

Aumenti e inflazione

Molti elementi negativi, secondo Confcommercio, amplificano serie preoccupazioni sull’intensità e sulla durata dell’inflazione e “dei riverberi che potrà avere sulla ripresa attraverso una riduzione del tasso di crescita dei consumi a causa della eventuale riduzione del potere d’acquisto dei redditi e della ricchezza
detenuta in forma liquida”.

Ottobre difficile

Anche a ottobre, seppure in misura minore rispetto alle attese, continua la crescita dell’inflazione che rischia di pesare sulla ripresa e di frenare i consumi. È l’analisi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli Secondo le stime preliminari l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile e del 2,9% su base annua. Secondo l’Istat “l’ulteriore accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese
di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +22,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +37,0%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%)”.

Il nodo energia

“Il dato consolida alcuni timori che avevamo già avanzato nel nostro report di luglio”, evidenzia l’Ufficio Studi
Confcommercio, “gli impulsi inflazionistici, inizialmente concentrati nell’energetico, cominciano, infatti, a trasferirsi su altre filiere, come segnala l’incremento registrato dalla componente di fondo che supera l’1%, con una tendenza che non sembra destinata a esaurirsi immediatamente”.

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