giovedì, 25 Aprile, 2024
Agroalimentare

Vendemmia in anticipo al Sud. Troppo caldo. Primi al mondo con 607 varietà

Le ondate di calore causate dai cambiamenti climatici hanno fatto schizzare le temperature oltre i 40 gradi accelerando la maturazione delle uve al Sud. Al Nord invece si stima un ritardo medio di dieci giorni.

Nelle aree dove il caldo è stato più intenso è partita già la vendemmia 2021 in Italia. A sottolinearlo è la Coldiretti in occasione dello stacco del primo grappolo a livello nazionale nell’azienda agricola “Dei Principi di Spadafora” nel Comune di Monreale (Contrada Virzì tra Alcamo e Camporeale) con le uve bianche Chardonnay, le prime a essere raccolte.

“La produzione italiana quest’anno”, calcola la Coldiretti, “si stima in calo del 5/10% a livello nazionale per un quantitativo compreso tra i 44 ed i 47 milioni di ettolitri ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte”. In Italia si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.

 

Primi al mondo

“Nonostante il calo a livello nazionale l’Italia quest’anno”, precisa la Coldiretti, “è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe.
Da nord a sud della Penisola la raccolta parte tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che”, precisa la Coldiretti, “prosegue a settembre ed ottobre con la Glera per il Prosecco e con le grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello su 658mila ettari coltivati a livello nazionale”.

 

Eccellenza e varietà

“La produzione tricolore”, evidenzia la Coldiretti, “può contare su 607 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria”.

 

Imprese giovani

“Con la vendemmia in Italia si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “il protagonismo dei giovani agricoltori in un settore importante come quello vitivinicolo”.

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