sabato, 19 Luglio, 2025
Esteri

L’Ue approva il 18° pacchetto di sanzioni: “Colpito il cuore della macchina bellica russa”

Nuove misure in ambito energetico, finanziario e commerciale. Attacchi russi, 6 morti. Kiev entra nella Corte penale internazionale. Cooperazione Mosca-Pyongyang, Usa: “È illegale”

I ventisette Stati membri dell’Unione europea hanno dato il via libera definitivo al diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Dopo settimane di stallo, ieri la Slovacchia ha ritirato il proprio veto, aprendo la strada a nuove misure che colpiscono settori chiave dell’economia russa: energia, finanza, trasporti e industria militare. “Stiamo colpendo il cuore della macchina da guerra del Cremlino”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Tra le novità principali figura l’introduzione di un tetto dinamico al prezzo del petrolio russo, con un limite del 15% sotto il valore medio di mercato, pari a circa 47,6 dollari al barile. Si punta così a rendere meno redditizia l’export energetico russo verso Paesi terzi, aggirando le precedenti elusioni del price cap deciso dal G7. Vengono inoltre sanzionati 26 nuovi soggetti, di cui 11 in Paesi terzi, accusati di supportare l’industria bellica russa. Sette si trovano in Cina (tre a Hong Kong) e quattro in Turchia. Il pacchetto prevede anche ulteriori restrizioni all’esportazione di macchinari a controllo numerico, tecnologie dual use e componenti usati nei missili balistici Iskander. Kaja Kallas, Alto rappresentante della politica estera Ue, ha spiegato che le nuove misure colpiscono 105 navi della flotta ombra russa, bloccano forniture a Rosneft India e impongono sanzioni a banche cinesi che aiutano Mosca ad aggirare le restrizioni. “È una pressione senza precedenti: rendere più costosa l’aggressione è l’unico modo per fermarla”, ha aggiunto. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha elogiato in particolare il divieto europeo sulle transazioni legate ai gasdotti Nord Stream: “Erano parte dei preparativi di Putin alla guerra totale. Tutte le infrastrutture della guerra russa devono essere bloccate”. La neo-premier ucraina Yulia Svyrydenko ha commentato: “Ogni nuova misura avvicina la fine della guerra. Questo pacchetto rafforza la pressione su navi, banche e reti di sostegno alla macchina bellica russa”. Nel frattempo, il programma InvestEU estende il proprio raggio d’azione per sostenere la ricostruzione ucraina: Slovenia e altri dieci Paesi, tra cui l’Italia, parteciperanno con garanzie per 300 milioni di euro. La banca slovena SID riceverà 24 milioni per sostenere l’export di PMI verso l’Ucraina.

Tensioni geopolitiche

Il Cremlino, da parte sua, ha reagito parlando di “sanzioni illegali” e “a doppio taglio”. Il portavoce Dmitry Peskov ha minimizzato l’impatto delle misure, affermando che Mosca “si è abituata a vivere sotto sanzioni”. Tuttavia, ha avvertito che “ogni struttura militare occidentale in Ucraina sarà considerata un obiettivo legittimo”. Secondo quanto dichiarato da Iryna Mudra, vicecapo dell’ufficio presidenziale ucraino, i Paesi europei più riluttanti alla confisca dei beni russi congelati – tra cui Italia, Germania, Francia e Belgio – temono ritorsioni da parte di Mosca. Si tratta di circa 200 miliardi di euro bloccati nei conti di Euroclear, che Kiev vorrebbe utilizzare per la ricostruzione. “Solo metà dei fondi necessari sono stati calcolati – ha detto Mudra – ma le perdite superano già i 586 miliardi di dollari”. In parallelo, Londra ha annunciato sanzioni contro 21 agenti e unità della GRU russa, accusati di attacchi informatici, spionaggio e operazioni di destabilizzazione in Europa. L’intelligence militare russa avrebbe preso di mira media, istituzioni democratiche e infrastrutture energetiche. L’Unione Europea e la NATO hanno espresso piena solidarietà al Regno Unito, condannando “le attività ibride della Russia”. Anche gli Stati Uniti hanno denunciato la crescente cooperazione tra Mosca e Pyongyang come una violazione delle sanzioni ONU. Secondo un briefing del Dipartimento di Stato, la Corea del Nord avrebbe fornito armamenti alla Russia in cambio di addestramento militare e supporto tecnologico. La cooperazione, monitorata da un gruppo internazionale di 11 Paesi, è considerata “illegale” da Washington.

Scenario militare

Il conflitto in Ucraina continua ad alimentare tensioni. Nella notte tra il 17 e il 18 luglio, la Russia ha bombardato Zaporizhzhia con nove droni Shahed, ferendo un uomo di 79 anni. Le forze russe hanno anche annunciato di aver abbattuto 73 droni ucraini in diverse regioni, inclusi 10 nella zona di Mosca. Nel frattempo, Kiev ha ufficialmente aderito alla Corte penale internazionale, rafforzando il proprio legame con l’architettura giuridica internazionale. L’obiettivo, secondo il governo ucraino, è far sì che la Russia risponda legalmente per i crimini di guerra commessi. Infine, durante il vertice G20 in Sudafrica, il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha discusso la situazione ucraina con FMI, BCE e altri leader economici globali. Il tema della ricostruzione ucraina e del rischio economico globale – anche in relazione alle politiche protezionistiche di Donald Trump – resta al centro dei dibattiti internazionali. Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, intervistato dalla BBC, ha ammesso che l’Europa si è “comportata da scroccona nella NATO”, ma ha assicurato che il tempo del sottodimensionamento militare è finito. Ha inoltre dichiarato di mantenere “contatti telefonici settimanali” con Trump per coordinare le azioni su Ucraina e commercio: “Siamo sulla stessa lunghezza d’onda per fermare questa guerra”, ha affermato.

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