venerdì, 19 Aprile, 2024
Lavoro

La cura Brunetta per la Pubblica Amministrazione, concorsi rapidi e digitalizzati. Piano per 740 mila assunzioni

Forte “impronta” digitale, più concorsi ogni anno. Maggiore conoscenza dell’inglese, niente più carta e penna, abolizione dei test di logica e matematica. Tempi ristretti tra un concorso e l’altro.

Sono alcune delle priorità e dei cambiamenti che il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, vuole imprimere ai concorsi pubblici. I tanto attesi concorsi che dovranno immettete nella burocrazia nazionale, secondo i calcoli di Unioncamere e Anpal, entro il 2025 una “infornata”- una volta si diceva così – , di 740 mila nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione. Una cifra significativa per andare a coprire lacune di piante organiche per i normali turn over, e per il fuggi fuggi di impiegati pubblici verso pensioni e prepensionamenti.

 

VIA CARTA E PENNA E DOMANDE DI LOGICA

La riforma Brunetta parte dall’abbattimento dei tempi dei concorsi, finora tra una prova e l’altra l’intervallo medio era di 4-5 anni. Prime vittime della riforma saranno “carta e penna”, che usciranno di scena.

La digitalizzazione farà la parte del leone, assieme ad altre sostanziali novità. I concorsi si faranno “in 100 giorni per consentire di farne 2 o 3 all’anno in ragione delle loro esigenze e con posizioni certe”, promette il ministro. Il ruolino di marcia almeno per l’Italia è imponente. L’avanzata dei concorsi ha il ritmo per numeri e persone da macchina da guerra Il ministero calcola di arrivare a quota 200 mila concorsi veloci all’anno e tutti digitalizzati. La conferma arriva dalle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia” elaborate nell’ambito del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.

Nei prossimi mesi sono già in programma selezioni per 100 mila assunzioni. Oltre 740 mila, invece, le nuove opportunità di lavoro previste entro il 2025. Circa 150 mila assunzioni ogni anno.Grande importanza sarà data all’inglese, per offrire una marcia in più agli impiegati pubblici. Brunetta, metterà al bando le domande in chiave di logica matematica e calcolo, interrogativi che a giudizio del ministro della Funzione pubblica “non servono a niente“. Nello sferzare la macchina pubblica si darà più peso ai titoli di studio e curriculum dei candidati. Un modo per Brunetta, capace di abbattere il numero di persone che facevano i “concorsisti di mestiere”, tentando più concorsi confidando così di imparare a memoria i quesiti.

 

MAI PIU’ CONCORSONI

Un’altra novità riguarda i luoghi. Non ci saranno più “100 mila posti in lizza” con “mezzo milione di partecipanti che puoi ospitare solo aprendo gli stadi. “Sono figlio di venditori ambulanti, penso che tutti abbiano diritto di prendere l’ascensore sociale”, racconta Brunetta. Infine nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale, ci sarà una sola prova scritta e una prova orale. Facoltativamente la prova orale potrà essere svolta in videoconferenza.

Inoltre, le commissioni esaminatrici dei concorsi possono essere suddivise in sottocommissioni, con l’integrazione di un numero di componenti pari a quello delle commissioni originarie e di un segretario aggiunto. Mentre per ciascuna sottocommissione è nominato un presidente.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Crollo dell’occupazione: lavoro autonomo persi 900 mila posti

Paolo Fruncillo

Gli ultimi non saranno gli ultimi: la disuguaglianza in un’economia d’emergenza. Intervista a Stefano Fassina

Giovanni Gregori

Il meridionalismo di Draghi: spendere bene e subito

Michele Rutigliano

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.