giovedì, 28 Marzo, 2024
Lavoro

Bonomi (Confindustria) al Governo. Subito assunzioni e ammortizzatori sociali per frenare povertà e disoccupazione

Con la pandemia che corre realmente, un piano vaccinazioni che viaggia spedito solo negli annunci, una economia che indietreggia, e la politica che rincorrere le sue debolezze, ora arriva la ricetta del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che sollecita tempi “rapidissimi”. Il perché lo spiega con tono sferzante e preoccupato: disoccupazione e povertà vanno al galoppo.

“Basta perdere altro tempo sul lavoro. Basta con le proroghe, i rinvii, i tentennamenti perché con 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, un milione in più solo nell’ultimo anno, quella dell’occupazione più che una emergenza è una vera tragedia a cui bisogna fare fronte subito”, incita Carlo Bonomi che lancia il suo appello al Governo Draghi sull’urgenza di intervenire tempestivamente sul tema del lavoro. Parole rilanciate da Confindustria dopo un’intervista di Bonomi al Messaggero.

Urge la riforma del lavoro

“È il momento di affrontare i veri problemi del Paese. Per questo, in vista del varo del decreto che si occuperà di ristori e licenziamenti, chiediamo un cambio di metodo urgente sul tema lavoro”, spiega il leader degli industriali, che chiede l’avvio immediato di un confronto con le parti sociali.

“Non bisogna più perdere tempo”, insiste Bonomi, “questa è la riforma del lavoro che va messa nel Pnrr, che va presentato tra 7 settimane. Ma va definita adesso, non tra mesi, perché i tempi per attuarla non devono andare oltre il primo anno di Pnrr”.

A conti fatti per il presidente degli industriali servono due settimane per
definire, un ammortizzatore universale e politiche attive del lavoro basate su formazione e occupabili.

“Per questo chiediamo tempi rapidissimi per le proposte sul lavoro. Il blocco dei licenziamenti si sta trasformando anche in un blocco delle assunzioni”, ricorda Bonomi, precisando che dalla scorsa estate gli industriali hanno chiesto una riforma degli ammortizzatori sociali “per superare la logica del blocco, visto che siamo di fatto l’unico Paese in cui questo accade.

Basta proroghe

Andare avanti a colpi di proroghe non risolve i problemi, li aggrava”, fa notare Bonomi, tornando su alcune proposte di Confindustria per quanto riguarda la formazione, le politiche attive del lavoro, una Cig universale.

“Abbassare, ad esempio, il livello del contratto di espansione, ora bloccato alle aziende con 250 dipendenti, che favorirebbe le assunzioni, la staffetta generazionale, dando alle imprese la possibilità di dotarsi delle nuove competenze che servono, e poi rafforzare il bonus giovani e donne e agganciarlo al contratto di espansione”. Per il presidente degli industriali il problema dei giovani e delle donne è serio, non più rinviabile.

“Siamo il Paese in cui giovani e donne soffrono maggiormente del crollo dell’occupazione, quindi serve modificare il contratto a tempo determinato, rivedendo il meccanismo delle causali che non ha funzionato, per dare flessibilità in una fase complessa come questa che stiamo vivendo. Chiediamo misure per assumere, non per licenziare”, propone il Presidente Bonomi, “Dobbiamo sederci intorno al tavolo prima del varo del decreto e definire la proposta in due settimane. Da Presidente di

Semplificare i processi autorizzativi

Confindustria sto lavorando per dare una forte spinta allo sviluppo e al lavoro. Confido nella sensibilità del Premier Draghi e del Ministro Orlando”, confida Bonomi, che sottolinea anche come i ritardi rischiano di compromettere progetti e la gestione dei fondi Ue. “Abbiamo stigmatizzato per mesi la mancata nomina dei commissari per le opere strategiche, punta dell’iceberg dei ritardi. E abbiamo ricordato che in Italia ci vogliono in media 15 anni per realizzare una infrastruttura sopra i 100 milioni”, annota il Presidente degli industriali.

“Serve un piano credibile e plausibile con gli impegni del Recovery fund, con le risorse che vanno messe a terra. Da qui la necessità di una vera riforma della Pa”, evidenzia Bonomi che calcola: mettendo insieme tutti i fondi Ue disponibili nei prossimi 6 anni, c’è la grande occasione di potere utilizzare ben 400 miliardi “per fare le riforme di cui il Paese ha bisogno”. “Le strade da seguire sono quelle che indichiamo da sempre: semplificazione dei processi autorizzativi, taglio della burocrazia, efficienza gestionale”.

Sul Recovery Plan, e il previsto coinvolgimento della società McKinsey, Bonomi si mostra tranquillo, “le linee guida del Recovery vanno date dal Governo, mentre è giusto che le società di consulenza possano fare analisi sugli effetti dei vari progetti. È evidente che non ci devono essere conflitti d’interesse, e non credo ci siano”.

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