venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

L’incertezza regna sovrana sotto il cielo di Roma

Davvero l’Italia corre il rischio di elezioni anticipate in piena pandemia? L’impensabile può sempre diventare realtà se il senso di responsabilità va in vacanza.

A leggere le cronache infuocate delle ultime ore siamo in una situazione politica di estrema confusione e ad alto rischio.

Lasciamo da parte, ma non perché conti poco, il dissidio perenne delle Regioni contro le decisioni del Governo. E’ un’oscena lite continua in cui le Regioni, a seconda dei casi, vestono ora i panni dei rigoristi che chiedono misure più dure ora le vesti di coloro che, sotto la pressione di interessi locali, vogliono replicare il liberi-tutti che questa estate ha riacceso il fuoco della seconda ondata. Ma poco si occupano dell’unica cosa che dovrebbero fare, cioè governare bene e con efficienza la sanità che è di loro competenza ed è in ginocchio. La tempesta che rischia di abbattersi sulle istituzioni non dipende però dal conflitto Stato-Regioni ma dal dissidio che dilania sia la maggioranza che l’opposizione.

Di maretta ce n’è sempre stata, ma stavolta si tratta di qualcosa di più grave. L’Italia, che ha ottenuto dall’Europa l’impegno a ricevere 80 miliardi di aiuti e 130 di finanziamenti, potrebbe mettersi nuovamente di traverso contro la riforma del MES dopo il veto già posto un anno fa. Se questo dovesse accadere sarebbe un errore di portata enorme che porrebbe serie ipoteche sulla credibilità del nostro Paese e sulla concreta possibilità che aiuti e finanziamenti del Recovery plan arrivino all’Italia senza che le lenti di ingrandimento di altri Paesi non si mettano a cercare il pelo nell’uovo per rallentarli e bloccarli. 

Non si può stare con l’Europa quando si tratta di ottenere più degli altri e poi bloccare una riforma cruciale per la stabilità finanziaria dell’Europa dopo aver ricevuto tutte le garanzie richieste. L’ultima parola spetta al Parlamento, il 9 dicembre.

Tutto sembrava tranquillo fino a quando una fronda interna ai 5 Stelle ha messo in forse la tenuta della maggioranza e un inaspettato voltafaccia di Berlusconi ha fatto venir meno quello che si dava per scontato, cioè il sostegno di un partito, come Forza Italia, da sempre europeista convinto anche a costo di entrare in conflitto con i suoi alleati, Lega e Fratelli d’Italia.

Un gruppo consistente di parlamentari di Forza Italia con alla testa il prof. Brunetta sempre fedelissimo di Berlusconi, ha giustamente preso le distanze da questa incomprensibile mossa a sorpresa del Cavaliere 

Davvero siamo da un tragicomico Helzapopping della politica.

Conte per ora ostenta tranquillità. Ma i voti in Parlamento sono a rischio. E se le Camere dovessero bocciare la linea ufficiale del governo sul MES la crisi di governo diventerebbe inevitabile e con essa l’apertura di un baratro Non esista una maggioranza alternativa è all’orizzonte. Il governissimo con tutti dentro sarebbe un manicomio incapace di prendere alcuna decisione. Non resterebbe a Mattarella altra via di uscita che sciogliere le Camere a mandarci a votare, in piena pandemia, con l’economia in ginocchio e la certezza di un brusco rialzo dello spread che aumenterebbe la voragine del debito pubblico. 

Coloro che non hanno in simpatia Conte e che non vedono l’ora che se ne vada da Palazzo Chigi forse accarezzano l’idea che questa sia l’occasione buona per godersi lo spettacolo. Credo che ci sia poco da divertirsi con un Paese in ginocchio che si prende pure la patente di essere contro quell’Europa che gli ha promesso gli aiuti più consistenti mai dati ad un membro dell’Unione europea.

I guastatori possono brindare. Le persone serie e responsabili no.

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