giovedì, 28 Marzo, 2024
Politica

Tra Cultura ed Europa: sono i giovani il collante del nostro futuro. Parla il leader dei giovani leghisti Luca Toccalini

Cosa è rimasto dei valori storici della “vecchia” Lega? Come vengono formate le giovani generazioni? Come procede il dialogo attualmente in corso con il Partito Popolare Europeo e con la Cdu di Angela Merkel? Lo abbiamo chiesto a Luca Toccalini, Segretario Federale della Lega Giovani, impegnato in politica sin dai tempi dell’Università, il quale non fa sconti all’Europa per aver lasciato l’Italia sola in questa crisi economico-finanziaria e migratoria.

Onorevole Luca Toccalini, poco più di un anno fa ha presentato una proposta di legge costituzionale in merito all’estensione del diritto di elettorato attivo ai sedicenni. Perché dare fiducia alle nuove generazioni?
Credo sia giunto il momento di dare fiducia a questi ragazzi. Troppe volte si vedono cadere in testa decisioni su cui non possono dire la loro, dare un consiglio. Con un mandato elettorale attivo potrebbero scegliere il partito che più esprime le loro idee e che meglio rappresenta le loro istanze.

In che modo la Lega riesce ancora a formare nuove generazioni di politici e amministratori locali?
Il voto è sicuramente uno di questi strumenti. Bisogna però ripartire dalle scuole: manca sempre più una reale discussione sui temi attuali. Purtroppo, in molti istituti, si tende sempre più ad inculcare un pensiero unico, non creando un dibattito critico: manca in sintesi, una relazione dialettica. Questo per un ragazzo è svilente: non poter esprimere le proprie idee non è più accettabile e allontana tanti giovani dalla politica e dalla vita di comunità.
Sicuramente, maggiore responsabilità si avrà con l’insegnamento dell’Educazione Civica, così come richiesto da una legge voluta fortemente dalla Lega.

Esiste solo la militanza o crede che ai giovani serva un impegno pre-politico? Crede che dovreste avviare una riflessione in tal senso?
È importante un impegno pre-politico. Penso, per esempio, al volontariato: il mettersi a disposizione aiutando il prossimo garantisce sicuramente una forte crescita personale.
La politica universitaria è stata per me fondamentale. Farsi portavoce degli studenti e delle problematiche di ateneo è stata una prima esperienza importante. Non è infine da sottovalutare l’aspetto professionale, determinante per conoscere le reali problematiche del mercato del lavoro e delle imprese e per intravedere le vie da percorrere sulle possibili soluzioni.

Un tempo la Lega aveva riferimenti culturali chiari. Il federalismo, l’attaccamento al territorio, intellettuali come Gianfranco Miglio. Oggi alla Lega “sovranista” manca di “pensatoio”? Crede sia un limite?L’attaccamento al territorio è il nostro punto di forza. I cittadini si avvicinano alla Lega per questo: siamo l’unico baluardo rimasto a difesa di tradizioni e identità.
La battaglia autonomista è più viva che mai. Miglio rimane un punto di riferimento per il nostro movimento, ne è dimostrazione un convegno fatto alla Camera con i maggiori esponenti del nostro partito rivolto solo ed esclusivamente ai giovani di tutta Italia. Mentre alcune realtà come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia hanno dimostrato negli anni le potenzialità di un’autonomia territoriale, abbiamo purtroppo casi come la Valle D’Aosta e la Sicilia che sono un esempio negativo. Non per colpa dei cittadini ma per le classi dirigenti che hanno governato per anni questi territori. La nuova generazione vuole valorizzare l’autonomia dei propri territori, non distruggerla. Inoltre in Veneto e Lombardia c’è stato un forte mandato elettorale nel 2017 che ha lanciato un messaggio importante allo Stato Centrale e non dobbiamo assolutamente dimenticarcelo. C’è forte volontà di proseguire questo percorso, dispiace sia ancora vista esclusivamente come una battaglia della Lega.
È importante anche trasmettere valori di libertà, rappresentati per esempio da giovani rivoluzionari come Bobby Sands e Jan Palach.

 L’annuncio di una nuova segreteria politica nella Lega mette i paletti alla leadership di Salvini?Assolutamente no, sarà anzi un valore aggiunto. Salvini ha ereditato un partito al 3% portandolo a numeri impensabili. Bene ha fatto a lanciare la segreteria politica, un contenitore di amministratori e di idee che un movimento come il nostro possiede in abbondanza.

Toccalini, lei ha capito cos’è questa “rivoluzione liberale” di cui parla Salvini? Ne parlava già Berlusconi venti anni fa…
Per Salvini vanno valorizzate tutte le categorie del nostro paese, attraverso l’ascolto e il coinvolgimento delle diverse realtà che compongono il nostro tessuto economico, sociale, produttivo. Penso alla cosiddetta “società civile”, troppe volte messa di lato dalla politica. Dopo questa drammatica crisi sarà necessario coinvolgere tutti per far ripartire il nostro Paese.

Giorgetti ha avviato una riflessione sulla vostra collocazione in Europa e definito indispensabile un avvicinamento a Cdu e Ppe. Concorda? Pensa che l’angolo sovranista in Ue, nel gruppo ID (Identità e Democrazia), vi stia penalizzando?
Proprio oggi [13 ottobre, ndr] si è svolta una riunione importante con tutti i nostri europarlamentari sulla linea politica europea. Alle europee i cittadini ci hanno votato per dire no alla Bolkestein, per bloccare gli sbarchi su cui l’Europa ci ha sempre lasciato da soli, per evitare il ritorno alla Legge Fornero imposto da Bruxelles.
Allearsi con chi è causa di tutto questo sarebbe una follia, così come ha giustamente ripetuto il nostro Segretario. La Lega dialoga e continuerà a dialogare con tutti, anche con alcune forze di governo all’interno del Ppe. Il nostro obiettivo sarà quello di portare avanti le sacrosante battaglie che ci hanno sempre contraddistinto negli anni.

Lei è il leader dei giovani leghisti. Nella Lega i giovani hanno spazio o sono gli adulti a dettare le regole?Abbiamo la fortuna di far parte dell’unico movimento giovanile italiano che è stato sempre valorizzato dal partito. Salvini, Molinari, Romeo, Rixi e tanti altri nostri “Big” arrivano proprio da questa realtà. Matteo è l’unico leader politico che non si riempie la bocca della parola ‘giovani’ in campagna elettorale per poi dimenticarsene subito dopo.
Abbiamo 20 sindaci, 30 tra assessori e consiglieri regionali, centinaia di consiglieri comunali e 10 deputati sotto i 32 anni. L’attuale Vice Segretario Federale, numero 2 del partito, è Andrea Crippa, ex coordinatore della Lega Giovani. Una grande responsabilità ma una grande soddisfazione, la Lega continuerà ad investire sui giovani considerandoli il futuro del nostro Paese.

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