Fare di più e meglio con la Cina. Questo l’obiettivo per rilanciare i progetti commerciali con il gigante asiatico che di anno in anno crescono per settori e attenzione verso i prodotti del Made in Italy. Le proposte dell’Italia puntano tutte sulla meccanica ed elettronica, in particolare quelle applicate alla filiera del food processing. Farmaceutica, poi mobile e arredo, e il grande settore dell’Automotive. Così Confindustria si presenta con 48 imprese italiane e 105 cinesi, alla quarta Missione in Cina per le Piccole e medie imprese, che si svolge in modalità totalmente virtuale.
“La Cina è un partner imprescindibile”, si ricorda in una nota di presentazione di Confindustria, “sia sul piano commerciale che su quello degli investimenti e potenziare le collaborazioni economiche e commerciali costituisce oggi una priorità assoluta”.
“È forte il legame tra le nostre economie: il valore dei prodotti Made in Italy esportati verso Pechino è più che raddoppiato nell’ultimo decennio”, calcola Confindustria, “l’interscambio commerciale tra Italia e Cina nel 2019 ha segnato un record con oltre 44 miliardi di euro in aumento dell’1,5% rispetto al 2018; il nostro export rispetto al 2001, anno di ingresso della Cina nel WTO, è cresciuto di oltre il 316% e i nostri acquisti del 280%”. Per la Confindustria si tratta di numeri incoraggianti ma con risultati inferiori a quelli ottenuti dall’industria italiana in altri mercati esteri e quindi con ampi margini di miglioramento.
La missione è organizzata da Confindustria e ICE Agenzia nell’ambito delle attività del Business Forum Italia Cina (BFIC), organismo promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per parte italiana e dal Mofcom per parte cinese e co-presieduto da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per la parte italiana e da Bank of China (BOC) per la parte cinese.