venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

La seconda guerra fredda sarà gelida

Tra gli Stati Uniti e la Cina il clima è sempre più vicino a quello di una vera e propria guerra fredda e non solo per le decisioni che riguardano gli scambi commerciali tra i due colossi mondiali.

È ormai evidente che in ballo c’è la supremazia strategica tra le due superpotenze, una supremazia che si gioca su terreni diversi da quelli su cui si era “combattuta” la prima guerra fredda.

Dopo la sconfitta del nazismo, per 45 anni gli Usa e l’Unione sovietica si sono guardati in cagnesco sulla base inizialmente di una contrapposizione ideologica estremizzata: da un lato il capitalismo, la libertà di mercato e il pluralismo democratico, dall’altro il sedicente comunismo e il controllo totalitario dello Stato sull’economia e su ogni aspetto della vita dei cittadini. Queste differenti visioni del mondo venivano declinate in maniera molto diverse da Usa e Urss.

I sovietici avevano come obiettivo l’espansione del comunismo, la conquista di altri Paesi da soggiogare al rigido controllo di Mosca. A questa impostazione imperialistica gli americani opponevamo non un’altra strategia imperialista di conquista ma iniziative, anche belliche, di contenimento dell’espansionismo comunista.

Insomma i sovietici volevano conquistare il mondo e gli americani volevano impedirglielo ma non per imporre un loro disegno strategico analogo di dominio.

La stessa Alleanza atlantica è nata con scopi difensivi e non come grande coalizione militare per attaccare l’impero sovietico.

La guerra fredda è stata molto dura e ha basato gran parte della sua temperatura sull’enorme riarmo nucleare delle due superpotenze. La teoria strategica nota come MAD (Mutual Assured Destruction) si basava sulla semplice considerazione che una guerra nucleare si sarebbe conclusa senza vincitori ma con la distruzione di entrambi i contendenti e forse dell’intero pianeta.

Più volte la temperatura di questa guerra non combattuta salì fino a raggiungere livelli pericolosi come nella crisi dei missili sovietici a Cuba. Ma, per fortuna, lo scontro non c’è mai stato.

Nel 1989 la guerra fredda finì con una netta vittoria degli USA, in seguito allo sgretolarsi del sistema monolitico sovietico e del modello economico comunista oberato da un’inefficienza distruttrice di risorse, dall’insostenibile costo degli armamenti necessari per fronteggiare la più forte tecnologia militare americana e dalla disfatta del disegno imperialista, dopo l’umiliazione subita in Afghanistan.

Le caratteristiche con cui si sta delineando la seconda guerra fredda sono molto diverse.  Mentre con l’Unione sovietica gli stati Uniti non avevano relazioni commerciali, con la Cina gli scambi sono elevatissimi e tali resteranno anche dopo i conflitti commerciali. Tra i due non c’è una contrapposizione ideologica sul modello di economia: la Cina ha sposato il capitalismo e lo interpreta in maniera spregiudicata.  Purtroppo i Paesi occidentali, Stati Uniti ed Europa, hanno commesso tre errori.

Primo errore: hanno ampiamente sottovalutato Il tema del totalitarismo cinese pensando che la libertà politica e la democrazia sarebbero germogliate a Pechino automaticamente, come conseguenza dalla libertà economica e del benessere. E invece non è stato così.

Il secondo errore è stato ancora più sensazionale. Ci siamo illusi che Internet e il mondo del web avrebbero accelerato la transizione verso la democrazia e la libertà della Cina. E invece il potere del partito è riuscito ad impadronirsi di questi mezzi sottoponendoli ad un rigido controllo e usandoli per soffocare il dissenso e asservirli alla propaganda del regime.

E veniamo al terzo errore. Nessuno a Occidente, Usa ed Europa, ha mai immaginato che la Cina potesse bruciare le tappe sul terreno della tecnologia avanzata al punto da sorpassare gli Stati Uniti e i Paesi europei in quella più strategica per le comunicazioni del futuro prossimo, l’infrastruttura di rete del 5G. Ce ne siamo accorti con grande ritardo e oggi si tenta di rimediare con difficoltà.

Eppure Huawei cresceva alla luce del sole e non in un garage di qualche palazzone di Shanghai mentre gli USA non investivano dove i cinesi invece puntavano di più le loro carte.

In pratica, la Cina, guidata da una élite politica totalitaria ma di grandi vedute, intelligente e molto lucida si è data una politica industriale facendo le scelte che si sono rivelate giuste, puntando su quelle tecnologie che possono condizionare il mondo. Gli Usa e l’Europa si sono affidati ciecamente alla libertà di mercato senza dare indirizzi strategici né agli investimenti pubblici né a quelli privati. Così abbiamo visto nascere colossi nel settore dei servizi sulla rete come Facebook, Amazon e Google mentre i cinesi puntavano su Huawei.

Si dà il caso che senza Huawei oggi il 5G non è possibile e senza il 5G i figli della creatività occidentale Facebook, Amazon, Google e l’Internet delle cose non possono funzionare come potrebbero. In pratica, per ora, i cinesi stanno vincendo il primo round della seconda guerra fredda senza minacciare nessuno e senza aumentare il numero delle testate nucleari.

Giustamente il Financial Times ricorda che nel 1963 il governo federale americano investiva in ricerca e sviluppo più di quanto spendeva il resto del mondo, sommando sia il settore pubblico che quello privato. Oggi, in proporzione al PIL, gli Usa spendono in ricerca e sviluppo meno di quanto non facessero nel 1955…

L’amara conclusione è che i cinesi hanno capito perché l’Occidente ha vinto la guerra fredda contro i sovietici: libertà di mercato, investimenti nelle tecnologie e strategia di politica industriale definita dal Governo. Hanno imparato la lezione, la stanno realizzando, mettendo sotto scacco gli Stati Uniti e l’Europa. Mentre ad Ovest…niente di nuovo: solo capitalismo finanziario sfrenato cui il potere politico concede ampi spazi per scorribande pericolose senza che gli Stati ne traggano beneficio né per i propri cittadini né rispetto al grande competitor economico e strategico, la Cina.

A tutto questo, aggiungiamo le vie della seta e il quadro della straordinaria capacità della Cina di progettare un espansionismo indolore, senza armi e senza aggressioni, diventa perfetto. Complimenti.

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