mercoledì, 6 Novembre, 2024
Economia

I giudizi delle imprese sull’economia peggiorano

Lo studio della Banca d’Italia: “Panorama incerto e prudente”

L’indagine della Banca d’Italia per il terzo trimestre del 2024 fotografa un panorama caratterizzato da incertezza e prudenza tra le imprese italiane. Sebbene vi siano ancora segnali positivi, come la solidità della liquidità e la tenuta dell’occupazione in alcuni settori, le prospettive per il futuro prossimo rimangono deboli. In questo contesto, la crescente adozione dell’intelligenza artificiale e la moderata dinamica dei prezzi potrebbero rappresentare i fattori chiave per affrontare le sfide del mercato e migliorare le performance aziendali nei prossimi anni. Ecco quanto emerge dall’ultimo studio della Banca d’Italia, condotta tra il 26 agosto e il 16 settembre 2024.

Il peggioramento

Andando nello specifico dell’analisi, le imprese dell’industria e dei servizi con almeno 50 dipendenti hanno mostrato un atteggiamento di cautela rispetto alla situazione economica generale nel terzo trimestre del 2024. Le valutazioni complessive delle imprese sulla domanda corrente, sia interna che estera, hanno registrato un peggioramento rispetto ai mesi precedenti, con segnali più deboli soprattutto nel settore imprenditoriale. Le vendite delle imprese dell’industria in senso stretto hanno subito una flessione, trascinando con sé un clima meno ottimistico per il quarto trimestre dell’anno.

Aziende prudenti

La debolezza della domanda estera, accanto a quella interna, ha ulteriormente amplificato la prudenza delle aziende. Anche le aspettative generali per il prossimo trimestre si sono indebolite rispetto alla primavera scorsa, coinvolgendo tutti i comparti di attività.

Il quadro generale per le imprese risente pesantemente dell’incertezza economica e politica, con prospettive operative che rimangono deboli. È questo un clima di incertezza che si riflette in modo marcato sulle decisioni di investimento: le imprese continuano a ritenere sfavorevoli le condizioni per intraprendere nuovi progetti. Ma, nonostante la frenata negli investimenti, la posizione di liquidità delle aziende viene valutata ancora soddisfacente, suggerendo che, per ora, non ci sono tensioni immediate sulle risorse disponibili.

Condizioni operative

La spesa per investimenti complessiva nell’anno in corso è destinata a rallentare, con un atteggiamento più cauto da parte delle imprese che scelgono di posticipare o ridurre nuovi progetti per una volontà diffusa di mantenere un approccio prudente in attesa di maggiore stabilità sul fronte politico ed economico. Anche sul fronte occupazionale, l’indagine della Banca d’Italia evidenzia segnali meno favorevoli rispetto al passato. Nonostante le previsioni di un’espansione continuino, specialmente nel settore delle costruzioni, la dinamica prevista per il prossimo trimestre si prospetta meno ottimista rispetto alle precedenti rilevazioni. L’incertezza economica potrebbe quindi influenzare la creazione di nuovi posti di lavoro, con un potenziale rallentamento rispetto ai ritmi registrati nei mesi scorsi.

Negli ultimi 12 mesi, i listini delle imprese sono cresciuti a un ritmo meno intenso rispetto a quanto indicato nelle rilevazioni precedenti. Guardando ai prossimi 12 mesi, le imprese dell’industria e dei servizi si attendono un incremento moderato dei prezzi, mentre nel settore delle costruzioni si prospetta una dinamica più vivace.

Inflazione e IA

Per quanto riguarda l’inflazione al consumo, le aspettative delle imprese sono lievemente aumentate su tutti gli orizzonti temporali, anche se rimangono su livelli contenuti. Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio riguarda l’adozione dell’Intelligenza Artificiale. Entro i prossimi due anni, si prevede che circa un terzo delle imprese industriali e il 40% di quelle dei servizi utilizzeranno questa tecnologia, con una penetrazione maggiore tra le imprese più grandi. L’IA sta diventando una leva sempre più importante per l’efficienza e l’innovazione, e il suo utilizzo crescente potrebbe rappresentare un punto di svolta per la competitività delle aziende italiane nel medio termine.

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