mercoledì, 1 Maggio, 2024
Economia

Frena l’export, -2,4% a Novembre

Brusca frenata dell’export italiano. L’Istituto nazionale di statistica stima nel mese di novembre 2023 una riduzione su base mensile del commercio italiano verso l’estero sia per le esportazioni (-2,4%) che per le importazioni (-0,6%).La flessione su base mensile dell’export italiano interessa sia l’area di commercio Ue (-2,0%) che quella extra-Ue(-2,9%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export si segnalano i metalli di base e i prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-16,0%), i mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-23,0%), i prodotti petroliferi raffinati (-22,5%), e i prodotti chimici (-7,4%).

Crescono, invece, su base annua le esportazioni di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+5,1%), gli autoveicoli (+16,6%) i prodotti alimentari, le bevande e il tabacco (+3,9%). “La riduzione su base mensile dell’export a novembre, riguarda entrambe le aree, Ue ed extra-Ue. Diffusa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, è in parte spiegata dalla contrazione delle vendite di beni intermedi (es. materie prime ed energia). Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale rimane, invece, stazionaria”, si legge nella nota dell’Istat.

Mercati Ue ed extra-Ue

Stando ai dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica, l’export nel mese di novembre 2023 si riduce su base annua del 4,4% in termini monetari (da +3,1% di ottobre) e del 6,4% in volume, destando forte preoccupazione. La flessione dell’export in valore è più ampia per i mercati Ue e si attesta al -5,4% rispetto ai mercati extraeuropei, dove si registra un calo meno marcato (-3,4%). L’import, invece, presenta una flessione tendenziale dell’8,9% in valore, sintesi di un’ampia contrazione del commercio nell’area extra Unione europea (-20,7%) e di un contenuto aumento nell’area della Unione europea (+1,3%), mentre in volume la riduzione è molto contenuta, attestandosi al -0,2%. Su base annua, i Paesi Ue che forniscono i contributi maggiori alla flessione dell’export nazionale sono la Svizzera (-23,7%), il Regno Unito (-19,8%), la Germania (-6,4%), il Belgio (-13,7%) e la Francia (-4,4%), mentre risultano in crescita le esportazioni verso gli Stati Uniti (+5,0%), i Paesi OPEC (+5,6%), la Turchia (+7,8%) e la Cina (+5,8%). “Su base annua, l’export flette sia in valore sia in volume. La flessione investe in misura più intensa l’area Ue e coinvolge tutti i principali settori, a eccezione di autoveicoli, macchinari e alimentari. L’import, invece, mostra una lieve attenuazione della dinamica negativa in atto da marzo 2023”, spiega l’Istat.

Saldo commerciale e deficit energetico

Nonostante il periodo negativo che sta attraversando il commercio estero nazionale una nota positiva arriva dal saldo commerciale italiano. Le stime dell’istituto nazionale di statistica riguardo al saldo commerciale sono incoraggianti e a novembre 2023 risulta pari a +3.889 milioni di euro(+1.447 milioni a novembre 2022).

Nei primi undici mesi del 2023, invece, il saldo commerciale stimato è positivo ed è pari a 28,9 miliardi di euro, registrando un incremento rispetto ai -34,7 miliardi rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente. Infine, il deficit energetico pari a -4.850 milioni risulta in forte riduzione rispetto al 2022, quando risultava pari a -8.400 milioni, mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende dai 9.847 milioni di novembre 2022 ai 8.739 milioni di novembre 2023.

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