sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Abi: le banche aumentano i tassi sui depositi. Mutui più cari

Effetto Bce, sempre meno prestiti a imprese e famiglie

Crollo dei prestiti a imprese e famiglie. Tassi di interessi passivi sui depositi bancari in aumento. La differenza tra i tassi di interesse medi applicati alle nuove operazioni di finanziamento a famiglie e imprese e il rendimento medio della raccolta bancaria si sta riducendo: ad agosto era pari a 157 punti base contro 166 punti base di luglio e 188 del mese di giugno. Queste evidenze nel Rapporto di settembre, già pubblicato dall’Abi (Associazione bancaria italiana), che ne ha anticipato l’uscita solitamente prevista il giorno prima del Comitato esecutivo; fissato per il prossimo 27. Decisione di accelerare la comunicazione di dati, probabilmente presa per aggiornare chi segue l’iter in Senato della conversione in legge del decreto Asset.

Mutuo per la casa in rialzo

I prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,3% rispetto al 2022. Già a luglio 2023 i prestiti “avevano registrato un calo del 2,2%“; quelli alle “imprese erano diminuiti del 4% mentre quelli alle famiglie dello 0,3%”. Un rallentamento “coerente” con il rallentamento della crescita economica. I tassi sui prestiti salgono in media al 4,48%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di mutuo per l’acquisto di abitazioni, in un mese da luglio a agosto, è salito da 4,19 a 4,29%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,03%; in lieve riduzione rispetto a luglio quando era a 5,09%. Sul punto il vicedirettore generale vicario dell’Abi Gianfranco Torriero, ricorda che generalmente “nel mese di agosto le operazioni” di questo tipo siano “molte di meno rispetto ad altri mesi”. Il Rapporto puntualizza che “i più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla Bce si stanno manifestando“.

Raccolta in calo

Crescono, invece, le obbligazioni. Ad agosto 2023 “la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima” del 16,7%, “in accelerazione rispetto a luglio 2023” quando era a +15,9%. “La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche presenta un incremento di quasi 227 miliardi tra luglio 2022 e luglio 2023“. Questo incremento è suddiviso così: 133,1 miliardi famiglie, 27,3 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione. “I soli depositi, nelle varie forme – prosegue l’Abi – sono quindi scesi ad agosto 2023 del 5,5% rispetto ad agosto 2022, registrando un rallentamento della riduzione (era a -6,5% a luglio 2023)”. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è “risultata ad agosto 2023 in calo del 3,4% su base annua (era a -4,3% a luglio 2023)”.

Verso alto tassi su depositi

“Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è cresciuto al 3,36% dallo 0,29% di giugno 2022, l’ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce, con un incremento di 307 punti base”.
L’Associazione delle banche sottolinea anche che Il tasso sui soli depositi in conto corrente è “cresciuto allo 0,40%“, e ammonisce sul fatto che “il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento“. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita: “a luglio 2023 era al 3,28% in Italia, superiore a quello medio dell’area dell’euro” al 3,15%. “Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso in agosto 2023 è al 4,63%, (1,31% in giugno 2022), con un incremento di 332 punti base in agosto 2023 mentre il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti) è aumentato allo 0,80%”, era allo 0,32% a giugno 2022.

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