martedì, 30 Aprile, 2024
Salute

Liguria, 40 accessi al pronto soccorso a causa del caldo

Sono una quarantina gli accessi in pronto soccorso registrati nelle ultime 24 ore negli ospedali della Liguria per gli effetti delle ondate di calore. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone anziane i cui sintomi più frequenti sono confusione mentale, mal di testa, forte sensazione di debolezza e aumento della temperatura cutanea. Il Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore ha intanto prolungato fino alla giornata di venerdì il bollino rosso per i rischi correlati al caldo.

“Persistendo queste condizioni climatiche da diversi giorni – afferma Angelo Gratarola, assessore alla sanità di Regione Liguria – aumentano le situazioni di rischio per la popolazione, in particolare per gli anziani e i fragili. Gli accessi ai pronto soccorso stanno gradualmente aumentando, ma a questo incremento non corrisponde fortunatamente un aumento degli accessi in codice rosso. La situazione è comunque costantemente monitorata e si ribadisce ancora l’invito ad evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, evitando le attività fisiche in ambienti non climatizzati, per scongiurare il rischio di colpi di calore o altri malesseri correlati al caldo”.

“Le condizioni bioclimatiche sfavorevoli per la salute – aggiunge Ernesto Palummeri, del coordinatore Centro di riferimento per le ondate di calore di Alisa – persistono ormai da almeno 6 giorni e il rischio di eventi avversi da ondate di calore aumenta parallelamente alla durata del periodo di allerta massima. Confermiamo le indicazioni trasmesse a tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie che sono quelle di attivare la climatizzazione nelle aree di degenza e nelle sale di socializzazione e ristoro e nelle palestre regolando la temperatura intorno ai 24 gradi; di monitorare la temperatura e l’umidità dei locali. Altrettanto importante è monitorare lo stato di idratazione degli ospiti, assicurando un tempestivo intervento in caso di necessità. Fondamentale mettere a disposizione dei pazienti acqua da bere con una particolare attenzione alle persone affette da deterioramento cognitivo che spesso non avvertono il senso della sete”.

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Gianmarco Catone

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