martedì, 30 Aprile, 2024
Cultura

Romaeuropa Festival ’23. Dal 6 settembre 90 spettacoli, 300 repliche e 500 artisti da tutto il mondo

Roma si trasforma in uno splendido atlante delle arti.

Il Romaeuropa Festival mostra ogni anno la sua capacità di farsi ponte tra discipline, latitudini e tempo, capace di fare danzare tradizione e innovazione insieme al pubblico. Dimostrando il grande valore dello spettacolo: la forza delle arti e la loro capacità di oltrepassare confini geografici e temporali plasma un territorio aperto al confronto e al dialogo tra linguaggi ed estetiche, visioni del nostro presente e del futuro. Sono queste le geografie su cui si muove la trentottesima edizione del Romaeuropa Festival che, presieduto da Guido Fabiani con la Direzione Generale e Artistica di Fabrizio Grifasi, torna dal 6 settembre al 19 novembre con una delle edizioni più ricche di sempre: 90 spettacoli, 300 aperture di palcoscenico, oltre 500 artisti provenienti da 34 paesi, 62.000 posti in vendita per oltre due mesi di programmazione in 13 spazi della capitale tra musica, danza, teatro, nuovo circo, creazione per l’infanzia e arti digitali. «Una ripartenza guidata dall’identità e dalla storia del Festival da sempre volta a rendere l’Italia e la sua capitale centro del dialogo e del confronto della cultura nazionale dello spettacolo con la creatività internazionale, nel segno dell’attenzione alle nuove generazioni e dell’incontro» afferma Guido Fabiani.

Ecco allora un “atlante della creatività contemporanea” che si compone grazie al supporto del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma e che si irradia in altrettanti percorsi costruiti in rete con le più prestigiose realtà nazionali e internazionali. Fanno parte di questa geografia la rinnovata partnership con il programma Dance Reflections della Maison Van Cleef & Arpels volto alla diffusione della danza contemporanea; il focus dedicato alla scena fiamminga costruito grazie alla relazione triennale (2023-2025) intessuta con Flanders State of the Art, i progetti dedicati ad artisti italiani under35 realizzati con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, le relazioni con tutti i teatri e le istituzioni culturali nazionali e internazionali operanti sul territorio che partecipano e accolgono il festival. «La trentottesima edizione del Romaeuropa Festival è una fotografia della geografia delle arti, un invito alla scoperta della pluralità delle prospettive offerta dalle sensibilità degli artisti e dal loro racconto di quel “mondo fluttuante” che è il presente» spiega Fabrizio Grifasi.

Il Romaeuropa è un festival che entra nei sensi dello spettatore senza chiedere permesso, travolge, scuote, fa riflettere, senza mai però perdere la sua grande compliance col pubblico. L’inaugurazione del Festival avrà vita il 6 e 7 settembre nella straordinaria Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, con Ukiyo-e, prima coreografia firmata da Sidi Larbi Cherkaoui per il Ballet du Grand Théâtre de Genève di cui è attualmente direttore. La settimana inaugurale del festival continua con la leggenda della techno Jeff Mills al fianco dei musicisti Jean-Phi Dary e Prabhu Edouard e il ritorno della coreografa Anne Teresa De Keersmaeker con Creation 23. Il regista Ivo van Hove dirige la pluripremiata attrice, icona della cinematografia mondiale, Isabelle Huppert nel suo allestimento de Lo zoo di vetro di Tennessee Williams (al Teatro Argentina in corealizzazione con Teatro di Roma) mentre, con la presentazione della sua ultima produzione Tempest Project, il REF omaggia, a un anno dalla sua scomparsa, il grande Maestro Peter Brook e il suo indelebile segno nella storia del teatro internazionale e del festival stesso (di cui è stato più volte protagonista).

Potremo apprezzare il coreografo anglo-bengalese Akram Khan ritorna a Roma con il suo Jungle Book Reimagined (coproduzione REF2023) liberamente ispirato all’amato Il Libro della Giungla di Rudyard Kipling mentre la regista Susanne Kennedy – nome tra i più originali della scena europea – approda per la prima volta al festival insieme all’artista visivo Markus Selg. Se, con la regia e l’interpretazione di Massimo Popolizio, il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista, porta in scena L’imbalsamatore – Monodramma giocoso da camera di Giorgio Battistelli festeggiando i settant’anni del compositore, è dedicata a Fausto Romitelli – a circa vent’anni dalla sua scomparsa – l’esecuzione del suo capolavoro An index of Metals (i due spettacoli sono presentati con Fondazione Musica per Roma). Celebra Franco Battiato il concerto presentato in esclusiva per il REF da Sentieri Selvaggi, ricordo infine la presenza presenza – con il patrocinio dell’Ambasciata d’Ucraina – del quartetto folk originario di Kiev DahkaBrakha.

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