giovedì, 18 Aprile, 2024
Educare alla Finanza

L’inflazione, tassa sui poveri

Presidente Ghisolfi, sono state  settimane intense per il sistema bancario globale e le Banche Centrali. Le crisi di Silicon Valley Bank (SVB), Credit Suisse e Deutsche Bank hanno portato tensione sui mercati. C’è il timore che il terremoto possa estendersi anche ad altre banche, come vede l’attuale scenario?

 Lo scenario, nella sua complessità , è conosciuto solamente dalla Vigilanza e dal Ministro dell’Economia nella sua qualità di presidente del comitato per il credito ed il risparmio. Proprio il ministro Giancarlo Giorgetti (a chi gli chiedeva se le banche italiane fossero in pericolo) ha recentemente dichiarato all’agenzia ANSA che: “ La vigilanza deve essere sempre massima. Fino a questo momento non si è verificata nessuna situazione sotto questo aspetto. Però sappiamo che è un sistema interconnesso e interdipendente a livello internazionale e che dobbiamo sempre essere in contatto e monitorare quello che succede in giro per l’Europa ,ma anche negli Stati Uniti“.

 

 Commentando l’andamento dei mercati ha aggiunto “ in Europa ci siamo dotati di strumentazione nuova: l’importante è che garantisca la stabilità del sistema, non vada contro l’economia reale e non comprometta le possibilità di lavoro e di investimento delle imprese. È un bilanciamento complicato ma doveroso.”
La probabile stretta sul credito e il rallentamento delle economie avrà un impatto positivo sull’inflazione, ma molto negativo su famiglie e imprese, lei cosa ne pensa?

Purtroppo la stretta sul credito ha un impatto molto negativo su famiglie e imprese e l’aumento dei tassi mette in difficoltà la ripresa economica. In alcuni casi le rate dei mutui hanno subito aumenti considerevoli creando gravi problemi. A mio parere occorre combattere l’inflazione, una vera tassa sui poveri, con misure più graduali, evitando l’aumento eccessivo dei tassi che colpisce soprattutto le fasce più deboli .

 

Dal testodi Beppe Ghisolfi ‘Abbecedario’ le parole dell’ economia.
Per rendere semplice l’ educazione finanziaria riprendiamo questa definizione

“Tasso Ufficiale di Riferimento”

Viene chiamato Tur. È l’interesse che pagano le banche quando prendono soldi dalla Bce, la Banca Centrale Europea. Quando la Bce decide di abbassare il tasso le banche fanno altrettanto con i loro clienti. Spesso la variazione è già avvenuta ed il Tur, di fatto, prende atto della situazione. Ovviamente la regola vale anche quando la Bce aumenta il Tur.

 

Un Tur molto basso significa che l’economia annaspa: si riduce il costo del denaro per dare più ossigeno a imprese e famiglie. Da anni il Tur è bassissimo, ma la ripresa tarda ad arrivare. Nonostante il denaro costi poco il calo della domanda, a causa della povertà di molte famiglie, abbatte la produzione delle imprese. Ovviamente le aziende non producono quando non c’è vendita.

La mancata produzione genera perdita di posti di lavoro e quindi famiglie ancora più povere che tagliano i consumi. È un cane che si morde la coda. Anche qui gli economisti sono divisi. “La politica dei sacrifici non porta da nessuna parte”, sostengono alcuni. “Occorreridurre il debito pubblico”, gli altri. Nel mezzo le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese.

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