venerdì, 29 Marzo, 2024
Politica

Meloni: “Pene più dure per chi traffica migranti. Più flussi. Da Von der Leyen un cambio di passo”

Flussi regolari di migranti e il contrasto all’immigrazione irregolare. Un via libera sul filo di una tensione istituzionale convinta, quello varato dal Consiglio dei ministri al decreto legge sui migranti. “Faremo
tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali, questa gente la voglio combattere”, scandisce il presidente del Consiglio Giorgia Meloni mettendo nel mirino dei nuovi provvedimenti, “i trafficanti di
esseri umani che si fanno pagare fino a 9 mila euro”.
La norma principale varata dal Cdm straordinario tenuto a Cutro, la cittadina teatro della tragedia dei 72 migranti morti cadendo in mare, riguarda i reati legati alla tratta delle persone con un aumento delle
pene. “Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione”, spiega la premier durante la conferenza
stampa tenuta al termine del Cdm.

Sconfiggere i criminali

“Volevamo dare un segnale concreto”, puntualizza il presidente del Consiglio ringraziando il ministro degli interni Matteo Piantedosi per il lavoro svolto. “E’ la prima volta che viene celebrato un Cdm nel
luogo in cui si è svolta una tragedia come questa”. “Faremo tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali”, sottolinea ancora Meloni, “questa gente la voglio combattere. Siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra risposta è una politica di maggiore fermezza”.

Combattere la schiavitù

Nel suo intervento il premier ricorda e conferma la linea dura del Governo contro gli scafisti.
“Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano indotto a modificare la linea del governo sbaglia di grosso”, aggiunge Giorgia Meloni, “Noi confermiamo la nostra linea e la dimostrazione del fatto
che non c’è una politica più responsabile è la volontà di interrompere la tratta degli scafisti: vogliamo combattere la schiavitù del terzo millennio rappresentata da queste organizzazioni criminali”. “Non
vogliamo replicare l’approccio di chi negli anni ha lasciato gli scafisti indisturbati, faremo di tutto”, fa presente il premier, “Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani sia dare
il mesaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia”, fa presente Meloni, “pagare gli scafisti e rischiare di morire”.

La “tratta” reato universale

“Chi se la prende con il Governo”, puntualizza il Premier, “non spende una parola sui trafficanti che si sono fatti pagare novemila euro per mettere i migranti su questa barca e che alla prima difficoltà è andata
in pezzi”.
La lotta contro la tratta degli immigrati, secondo il decreto del Cdm sarà perseguita anche fuori i confini nazionali. “Il reato”, evidenzia il presidente del Consiglio: “verrà perseguito dall’Italia anche se commesso fuori dai confini nazionali: per noi chi si rende responsabile di questo reato è perseguibile con un reato che consideriamo universale”.

L’interrogativo su Frontex

In merito al naufragio di Cutro, Meloni sottolinea un aspetto relativo alla segnalazione di Frontex. “La segnalazione di Frontex è di polizia, non di salvataggio. Segnala che c’è una barca che sta arrivando in
Italia ma non ti avverte che c’è un problema legato alla navigazione, tanto è vero che l’aero di Frontex si allontana”, puntualizza Giorgia Meloni, “Ci si dovrebbe interrogare sul perché Frontex aspetta e segnala la presenza dell’imbarcazione solo dopo tre giorni, quando arriva in prossimità delle acque italiane e dopo aver attraversato acque di altre nazioni. Non lo so ed è una domanda che mi sono fatta. Ogni volta che possiamo intervenire con i salvataggi in mare quello che potevamo fare lo abbiamo sempre fatto”.

Dalla Ue ora cambio di passo

Meloni chiede risposte all’Europa. “Non c’è stato incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale”, ricorda il presidente del Consiglio, All’indomani
della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell’Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell’Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a
360 gradi. L’Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della von der Leyen c’è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo”, sottolinea Giorgia Meloni, “Fondamentalmente noi
chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio”.

Segnale compatto di solidarietà

Nel pomeriggio, prima del Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio ha partecipato all’inaugurazione nel comune di Cutro di una targa dedicata alle vittime del naufragio. In apertura di conferenza stampa, il presidente del Consiglio spiegato il motivo per cui il Cdm si è tenuto a Cutro: “Abbiamo voluto dare un segnale simbolico e concreto dopo la tragedia. E’ la prima volta che un Cdm si svolge nel luogo di
una tragedia e la presenza dell’intero Consiglio vuole ribadire quanto il governo sia concentrato sul dossier migratorio”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “Esprimiamo in modo compatto il nostro cordoglio per le vittime di queste tragedie e per il dolore dei loro cari”.

Fondi ai Paesi nord africani

“Il tema fondamentale per affrontare il fenomeno del traffico di esseri umani è la stabilità dei Paesi da dove partono i migranti che scappano da situazioni drammatiche”, afferma il vicepresidente del Consiglio e
ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il ministro ricorda di aver affrontato il problema durante le sue visite in Egitto e Turchia, Paesi che hanno ampia influenza sulla Libia. “la situazione in Tunisia ci preoccupa”, ha aggiunto Tajani, ricordando l’impegno dell’Italia con il Fondo monetario internazionale (Fmi) profuso anche durante la recente missione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Emirati Arabi Uniti, per fare in modo che vengano concessi i finanziamenti necessari al Paese nordafricani per uscire dalla crisi.

Nulla osta per lavoro e rimpatri

“Le norme che abbiamo proposto prevedono la semplificazione delle procedure per il rilascio del nulla osta al lavoro”, afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Veniamo incontro alle esigenze delle
aziende e dei richiedenti”. Con il decreto migranti, ha aggiunto, “potenziamo i centri di permanenza per i rimpatri attraverso un meccanismo di semplificazione per la pianificazione e la realizzazione di questi centri”.

L’impegno della Guardia costiera

“Le mie competenze” sul tema dei migranti “sono molto limitate, a dispetto di ciò che diceva qualcuno”, sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Quello approvato dal
Consiglio dei ministri è un decreto pragmatico, di buon senso e votato all’unanimità”. Salvini è tornato sulle polemiche riguardo i ritardi sui salvataggi: “Conto si chiuda quella squallida parentesi di pessima
politica che ha portato sull’agone della polemica anche un corpo glorioso fatto di persone che rischiano la vita per salvare altre vite, ovvero la Guardia costiera”.

Punire secondo la legge italiana

Per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio le pene in caso di reato sono stabilite dall’Italia.
“C’è un allargamento di giurisdizione penale dello Stato italiano: se la condotta è diretta a procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato, il reato è punito secondo la legge italiana”, spiega Nordio,
“anche quando la morte e le lesioni si verificano fuori dal territorio italiano”.

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