giovedì, 28 Marzo, 2024
Esteri

Zelensky a Washington ottiene sostegno Usa

Incontro alla Casa Bianca con Biden e discorso al Congresso

È il primo viaggio del presidente Zelensky fuori dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. La visita di Zelensky si svolge su invito di Biden, che per primo ne aveva discusso nel corso di una telefonata avuta con il leader ucraino lo scorso 11 dicembre.

La notizia era rimasta avvolta nel massimo riserbo fino all’ultimo minuto per salvaguardare i necessari parametri di sicurezza.

Martedì sera, è stata la Casa Bianca ad informare la stampa che il Presidente Zelensky era in viaggio per gli Stati Uniti. Circostanza confermata personalmente dal Presidente ucraino che ha twittato: “In viaggio verso gli Stati Uniti per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa” dell’Ucraina, aggiungendo: “Parlerò anche al Congresso ed avrò una serie di incontri bilaterali”.

Nel pomeriggio di ieri, presso lo Studio Ovale, si è svolto l’incontro tra il Presidente Zelensky ed il Presidente Biden. L’incontro prolungato ha permesso un confronto approfondito e strategico sulla guerra, sugli aiuti militari e sull’inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Al termine del colloquio, si è svolta la conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca, nel corso della quale è stato dato l’annuncio del nuovo pacchetto di aiuti militari USA a Kiev.

Zelensky si è successivamente recato a Capitol Hill, dove ha tenuto il proprio intervento davanti a una sessione congiunta del Congresso. Questo momento della visita era particolarmente importante in quanto il Congresso ha messo a punto un ulteriore pacchetto di aiuti da 44,9 miliardi di dollari per l’Ucraina e per gli alleati della NATO.

Zelensky ha ricevuto una grande dimostrazione di sostegno bipartisan durante la visita che, senza dubbio, darà ulteriore “slancio” al supporto fornito dagli Stati Uniti e dagli altri alleati all’Ucraina.

Del resto, già nel mese di marzo il presidente Zelensky, collegandosi da Kiev, si era rivolto ai membri del Congresso statunitense raccogliendo una standing ovation. Il video dell’Ucraina devastata dalla guerra aveva fatto breccia nei cuori dei legislatori di entrambi gli schieramenti politici.

L’addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, in una nota ha dichiarato che la “visita sottolinea il fermo impegno degli Stati Uniti a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, anche attraverso la fornitura di assistenza economica, umanitaria e militare”. A questo proposito, gli Stati Uniti stanno finalizzando i piani per dare a Kiev i sistemi di difesa missilistica Patriot dopo mesi di attacchi russi alle città e alle infrastrutture civili dell’Ucraina.

La fornitura della batteria Patriot farà parte di un pacchetto di aiuti alla sicurezza di circa 1,8 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza che il Congresso aveva precedentemente approvato.

I Patriot sono una pietra angolare delle capacità di difesa aerea a dispiegamento rapido del Pentagono e risultano indispensabili per l’Ucraina, la cui rete elettrica e altre infrastrutture sono state colpite da missili balistici, missili da crociera e droni che i russi hanno acquisito dall’Iran.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, intervistato lo scorso mese dalla CNN, aveva detto: “Stiamo lavorando per assicurarci che gli ucraini ottengano quei sistemi il più rapidamente possibile ma anche nel modo più efficace possibile, assicurandoci che siano addestrati su di essi”.

Una volta finalizzati i piani, i Patriot dovrebbero essere spediti rapidamente e gli ucraini saranno addestrati per usarli nella “Grafenwoehr Training Area”, base di addestramento statunitense situata in Baviera, in Germania.

Grande rilievo ed enfasi è stato ovviamente dato alla visita del presidente ucraino. Per la CNN l’arrivo di Zelensky ricorda quello del primo ministro britannico Winston Churchill a Washington, 81 anni fa, pochi giorni dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor. Il network statunitense ha sottolineato come “quella visita natalizia cementò l’alleanza che avrebbe vinto la Seconda Guerra Mondiale e costruito il mondo democratico del dopoguerra”.  Non resta da augurarsi che la storia possa ripetersi.

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