domenica, 13 Ottobre, 2024
Politica

Bilancio. Scontro sui tempi. Venerdì il voto alla Camera

Salta lo scudo penale per i reati fiscali. Bonus cultura a 1000 euro. Lite sulle intercettazioni

La Manovra nelle rapide di un dibattito che dalle misure e previsioni economiche, scende a valle in un turbine di polemiche. Ieri è stata una giornata segnata dagli stop and go della maggioranza di Centrodestra che non fa mistero di un ricorso alla fiducia. I tentativi del varo condiviso e un voto bipartisan di alcune misure, sono andati frantumi. Con il passare delle ore le polemiche hanno preso il sopravvento sulle cifre.

Tanti  “botta e risposta”

Attacchi e accuse sono andate avanti in un crescendo esasperante. Mentre la maggioranza rinunciava allo scudo penale per alcuni reati tributari, il M5s era già all’arrembaggio. “La situazione è gravissima” e tra una bordata e l’altra annunciano barricate contro l’ipotesi di “uno scudo penale per gli evasori fiscali”. “Una vera e propria licenza a delinquere”, afferma Francesco Silvestri, capogruppo M5s. Sui riunivi della presentazione degli emendamenti inutili le spiegazioni del sottosegretario Fedrico Freni: “Ci sono dei tempi tecnici che non si possono comprimere”. A scendere in campo anche il Ministero dell’economia e finanze che taglia corto. “Se il Parlamento ritenesse di non modificare la manovra, per il Ministero dell’economia e delle finanze va benissimo il testo già approvato in Consiglio. Con quello si andrà in Aula e su quello sarà posta la fiducia, con l’eccezione della riformulazione sul Pos”. Il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, cerca di fare chiarezza. “Noi non faremo in alcun modo ostruzionismo, ma aspettiamo che la maggioranza faccia chiarezza al suo interno. Da noi ostruzionismo non arriverà mai”. Calenda sottolinea: “Noi abbiamo presentato qualche proposta, il Pd non ha presentato nulla”.

Confronto notturno

In serata l’annuncio di una accelerazione. Per il relatore Roberto Pella, di Forza Italia il dibattito sugli emendamenti si prolungherà per l’intera notte. “Quando si parte, si parte a tambur battente”, spiega con una certa dose di buonumore, “affrontando capitolo per capitolo gli emendamenti del governo, dei relatori e dei gruppi. C’è la volontà di approvare tutto e che non rimanga indietro nulla, nel rispetto dei singoli ruoli e delle forze politiche. Rispetto ai giorni precedenti, finalmente c’è stato un confronto concreto fra gruppi, relatori e governo, e ci sono finalmente le risposte dal Mef. Su queste basi si può partire per arrivare in Aula nei prossimi giorni e chiudere venerdì o sabato mattina”. Il “buon clima”, intuito da Pella però stride con il susseguirsi di dichiarazioni.

Polemiche e profezie

Di “Errori imbarazzanti”, parla Mara Carfagna, presidente di Azione, e accusa, “opposizione ignorata, nessun emendamento approvato e continui rinvii che alimentano il rischio di esercizio provvisorio. Sulla manovra Governo e maggioranza non ci stanno capendo niente. Non erano pronti, non sono adeguati e lo stanno dimostrando”. La replica arriva da un ex collega di partito della Carfagna. “Faccio una profezia la manovra passerà con i tempi che ci siamo dati e, certamente, passerà con la fiducia”, prevede il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, che elenca le cose fatte. “Mi riferisco all’aumento delle pensioni minime, al superbonus, alla tregua fiscale, alla flat tax e alla decontribuzione per i neo assunti; su questo il governo e la maggioranza che ha recepito le proposte di Forza Italia è granitico”. “Politicamente non interessa a nessuno andare all’esercizio provvisorio”, commenta Mulè. “La manovra”, spiega, “ha un pilastro inamovibile che è quello di una dotazione di 21,5 miliardi per aiutare famiglie e imprese ad affrontare il caro bollette e quella parte non si tocca visto che nessun partito ha interesse a fermare delle misure così importanti per il Paese”.

“Follia”, bonus e “responsabilità”

Anche le decisioni già prese dalla maggioranza sono finite nel mirino dell’opposizione. “E’ folle! Il Governo Meloni ha tolto 230 milioni di euro da 18 App e regala 890 milioni alle società di Serie A”, attacca il leader di Iv Matteo Renzi, “Uno schiaffo alla cultura e ai giovani, una marchetta ai presidenti di un calcio pieno di debiti. Noi siamo gli unici a protestare, gli altri tutti zitti. Follia pura”. Nel frattempo la maggioranza annunciava un nuovo bonus cultura che sarà collegato all’Isee e al merito scolastico diventeranno i parametri per ottenere 500 euro per i diciottenni, che potrebbe chiamarsi CartaG sostituendo la 18app.

La novità che il bonus potrà arrivare fino a mille euro. “Confermiamo l’Isee ma la grande novità è che raddoppia”, spiega, il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone, “non ci sarà solo il criterio di un Isee medio basso ma gli studenti meritevoli, che otterranno 100 alla maturità e con un Isee sotto la soglia, possono raddoppiare”. Un invito al “senso di responsabilità” viene lanciato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che spera in un accordo tra i gruppi politici. “Auspichiamo che nelle prossime ore si approvi la legge di Bilancio e si eviti una condizione nella quale l’Italia sarebbe penalizzata”, puntualizza Lollobrigida, auspicando “senso di responsabilità” da parte di “tutte le forze politiche”.

Intercettazioni, il muro Pd

Il cammino della Finanziaria si fa carico di emendamenti già al centro di un acceso confronto politico. È il caso delle intercettazioni telefoniche.

“Si tratta di capire bene la ratio dell’emendamento sulle intercettazioni”, osserva l’ex ministro Pd della Giustizia, Andrea Orlando, “E’ innaturale che sia collocato in una legge di Bilancio. Stiamo discutendo di intercettazioni che possano essere autorizzate senza una procedura ordinaria sottoposta al controllo della magistratura e, in questo caso, farlo dentro una norma che prevede semplicemente il cambio di una voce di Bilancio è una cosa che non può che preoccupare”. Altro tema è l’uso del Pos e le commissioni da pagare. Questione rinviata in attesa di una trattativa con Bruxelles- che aveva posto rilievi – e li soddisfazione dei commercianti che giudicano penalizzanti gli oneri da pagare.

“Gli esercenti hanno oggi sollevato il problema delle commissioni: è giusto ascoltarli e capire come risolvere le criticità”, spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo, “L’idea di un contributo di solidarietà mi sembra una strada tortuosa, ma è indice dell’intento di dare una risposta a una questione aperta. La strada maestra credo sia quella di aumentare i volumi delle transazioni: in una logica di mercato questo rende più semplice l’obiettivo di abbassare i costi”.

Superbonus, altro ritocco

Tra gli emendamenti del governo depositati, la proroga al 31 dicembre 2022 per poter beneficiare del Superbonus al 110% vale solo per i condomini, ma a condizione che la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre 2022. Per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, invece, la Cila deve essere stata presentata entro il 25 novembre. E per i condomini che al 25 novembre hanno effettuato la Cila le delibere assembleari devono essere state adottate tra il 19 e il 24 novembre 2022.

Le ultime novità

Altre novità si sono aggiunte negli emendamenti messi a punto dal governo.
Salta il tetto sui pagamenti digitali: è soppresso il limite di 60 euro entro il quale gli esercenti potevano rifiutare transazioni con bancomat e carte. Si lavora a un fondo con le banche per mettere in campo ristori per i commercianti: il sistema dovrebbe essere quello dei crediti di imposta.

Energia, fondi per 21 miliardi

Due terzi dell’impegno economico della Manovra sono destinati alle misure contro il caro energia per i primi tre mesi del 2023. Le risorse che consentiranno di incrementare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro.
Confermata l’eliminazione delle tasse improprie sulle bolletteInoltre è rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.
 

Bonus sociale e bollette

Nella finanziaria si sono definite misure anche per le famiglie più fragili. È stato confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12 mila euro a 15 mila euro.

Misure contro l’inflazione

Una capitolo riguarda il caro inflazione con la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.
Istituito anche un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila euro gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

Famiglie con 3 o più figli

Altro incentivo è destinato alle famiglie numerose. Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato inoltre l’assegno per i disabili.
 

Sigarette, aumenti a metà

Una riduzione dell’aumento previsto per il pacchetto di sigarette e un contemporaneo aumento delle confezioni di trinciato. E’ l’effetto delle novità previste da uno degli emendamenti del governo. In particolare per un pacchetto di prezzo medio (circa 5 euro) l’aumento previsto inizialmente di 20 centesimi scende a circa 10-12 centesimi. Il mancato gettito, di circa 48 milioni, viene invece coperto aumentando il tabacco trinciato: per le confezioni più diffuse rincaro sarà di circa 40 centesimi.
 

Agevolazioni assunzioni

Scatteranno delle agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato. In particolare per le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza.

Mutui e acquisto prima casa

Proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36.
Mentre la richiesta di passare dal tasso variabile al tasso fisso potrà essere avanzata su mutui ipotecari in origine non superiori a 200mila euro e per chi ha un’Isee, al momento della richiesta, non superiore a 35mila euro e che non abbia avuto ritardi nei pagamenti delle rate. Un cambio previsto con l’emendamento alla manovra depositato dal governo in commissione Bilancio alla Camera che modifica una norma introdotta a suo tempo con decreto legge nella primavera del 2011 (e valida in origine fino a tutto il 2012). Si potrà concordare anche un allungamento del piano di massimo 5 anni a patto che la durata residua del muto non superi i 25 anni.

Misure fiscali, le novità

Capitolo ampio quello delle misure fiscali. Si parte dalla
Flat tax incrementale per i lavoratori al 15%. C’è poi l’Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40 mila euro.
 

Tetto al contante

La misura scatterà dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da mille a 5 milaeuro. È previsto anche l’innalzamento della soglia di ricavi e compensi di ingresso e permanenza nel regime forfettario da 65 mila a 85mila euro
 

Imprese e denaro, cosa cambia

Per le operazioni finanziarie è stato rifinanziato il fondo per 1 miliardo per il 2023.
Il fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro). Prorogato bonus Ipo (credito imposta per favorire la quotazione Pmi in borsa).
Prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate. 600mln

Scuole, trasporto e previdenza

Tre decisioni riguardano la scuola, i trasporti e le pensioni.
Le scuole partitarie è previsto il ripristino del contributo di 70 milioni mentre per il trasporto disabili sono previsti 24 milioni. Sulla riforma previdenziale di procede a tappe, per ora si prevede un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in quiescenza con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro decontribuzione del 10%viene prorogata per il 2023. Conferma per “Opzione donna” con alcune modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.

Pensioni le rivalutazioni

Calcoli tecnici sempre più complicati invece per la rivalutazione delle pensioni.
Viene, infatti, portata dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo – circa 2000-2500 euro -. Mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo, oltre 5mila euro.

Rdc, la stretta

Il tema più controverso per le opposizioni politiche e in particolare per i 5S rimane il Reddito di Cittadinanza. Il beneficio subirà una stretta..
Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.
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