giovedì, 18 Aprile, 2024
Politica

Superbonus? Buco di 38 mld. Contanti? Nella media europea

Dopo una notte di limature e aggiustamenti ieri mattina sotto i riflettori della sala stampa di Palazzo Chigi, il decreto Aiuti quater con le sue regole e sostegni ha preso il vita per andare ad incidere nella vita reale dei cittadini e delle imprese. Il premier Giorgia Meloni nel suo stile diretto ha illustrato cosa cambierà e cosa c’è di nuovo.

Energia, bollette meno care

Il Cdm ha confermato l’impegno di porre il tema dei costi dell’energia come priorità. La misura principale è sull’energia. “Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro”, ha esordito il premier Giorgia Meloni, “destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese per il caro bollette, attraverso la proroga dei provvedimenti esistenti e con nuove norme”.

Rate, aiuti e proroghe

“Ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette”, ha fatto presente il presidente del Consiglio, “che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace”.

Buste paghe detassate

“C’è una norma”, ha ricordato Giorgia Meloni, “che noi interpretiamo a sostegno del pagamento dei prezzi dell’energia e cioè l’estensione dei fringe benefit che il datore può aggiungere in busta paga, che è esentasse e che è una sorta di tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette. È una misura importante”.

Superbonus? Effetti distorsivi

Il tema controverso del Superbonus ha avuto un posto di rilievo nella conferenza stampa e non sono mancati i rilievi critici. Il presidente del Consiglio è entrata subito nel merito di una delle questioni più controverse ereditate dai passati governi, ossia la gestione dei Superbonus in edilizia. “La copertura al 110%”, ha spiegato Giorgia Meloni, “ha deresponsabilizzato chi la usava: se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo era congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti”.

Aiuto ai ricchi, costi allo Stato

Sui fondi e i lavori relativi al Superbonus il premier è stato sferzante. “Voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condominio”, ha aggiunto il premier, “ricordo che costava allo stato 60 miliardi con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”.

Le nuove regole con il 90%

“Abbiamo scelto di intervenire e si passa al 90%, salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presentato entro il 25 novembre la nota di inizio lavori. Ma con i risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi”.

Giorgetti, ora si cambia

I problemi e le criticità del Superbonus sono state poste in evidenza anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “La decisione di concentrare in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi è una scelta politica”, ha criticato Giorgetti, “non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi, lo ribadisco. Questa decisione è a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. Le cose cambiano da oggi”

Cessione credito, non è un diritto

Sulla cessione dei crediti del Superbonus, “cercheremo di intervenire”, ha puntualizzato Giorgetti, “perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente stiamo definendo una via di uscita rispetto alla situazione attuale”.

Il ministro ha però voluto ricordare che “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto, e tutti coloro che da ora ne vogliono usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o istituzione che accetti i crediti”.

La replica dei costruttori

La decisione del Governo e le parole del ministro Giorgetti hanno suscitato la immediata reazione dell’Associazione nazionale costruttori edili, che a loro volta giudicano negative le nuove regole sul Superbonus.

“Consapevole della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa”, rivedendo il Superbonus, ritiene che “cambiare le regole in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini partiti per ultimi”, quelli delle “periferie e delle fasce meno abbienti» che, per avviare i lavori «hanno avuto bisogno di tempi più lunghi e di vedere interamente coperti finanziariamente gli interventi».

Redditi, aiuti con metodo nuovo

Tra le decisioni del Cdm anche una revisioni del calcolo dei redditi per accedere agli aiuti.

“Abbiamo introdotto un principio sui redditi medio bassi”, ha spiegato il presidente del Consiglio, “che saranno calcolati non in base al tradizionale Isee ma in base alla composizione del nucleo familiare, in questa norma c’è un primo accenno di quoziente familiare”

Sostegno a terzo settore e Rsa

“Per il terzo settore stanziamo risorse aggiuntive in favore delle Rsa, “cerchiamo di sostenere questo settore in una fase difficile”, ha ribadito Giorgia Meloni in conferenza. “Registro la soddisfazione per un importante traguardo e cioè la firma per il rinnovo del contratto per il comparto nella scuola, nella quale abbiamo investito risorse importanti, che coinvolge un milione e 200mila persone ed è un segnale di confronto con le parti sociali”, ha aggiunto il premier. Inoltre, “è stato approvato un decreto legislativo su proposta del ministro Crosetto” per “dare rappresentatività sindacale a forze armate e forze di polizia con ordinamento militare”. Infine, la notizia “dell’approvazione delle deleghe ai ministri senza portafoglio” e al “viceministro dell’Economia Leo” la “delega al fisco. Continuiamo il lavoro di organizzazione della squadra”.

Contanti nei parametri Ue

Sul tetto eri contanti poetati a 5 mila euro, il Premier smorza le polemiche. “Abbiamo alzato il tetto al contante a 5 mila euro alzato il parametrandolo alla media europea. Ci siamo quindi adeguati a quanto previsto dal Parlamento europeo, mentre la commissione Ue propone come tetto 10mila euro. Nella misura prevediamo anche un contributo di 50 euro agli esercenti per l’acquisto del Pos”, chiarisce la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In Europa, aggiunge, c’è un “dibattito su questo tema e la grande discussione è che nelle diverse nazioni europee ci sono misure molto diverse tra loro e questo crea una disparità”.

Stime, Governo prudente

“Noi crediamo alle nostre previsioni macroeconomiche, abbiamo fatto una stima prudente, alcuni dicono di più, altri di meno, ma siamo assolutamente convinti che la Commissione condivida le nostre previsioni”, è la osservazione del ministro Giorgetti nel commentare le stime di Moody’s che ha tagliato il Pil italiano a -1,4% per il prossimo anno.

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