giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

Summit europeo a Praga. Gas, Draghi rilancia. Price cap dinamico

È l’energia il tema centrale di cui hanno cominciato a discutere ieri nel Castello di Praga i 44 Paesi della nenonata Comunità politica europea. L’italia è in prima linea con Mario Draghi convinto sostenitore di un tetto al prezzo del gas. Unica via per ristabilire alcune certezze economiche e ridurre le oscillazioni e i continui rialzi al prezzo dell’energia.

Ieri pomeriggio Draghi ha partecipato alla tavola rotonda su “Energia, clima e economia”. Confronto co-presieduto dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e dal presidente della Confederazione elvetica Ignazio Cassis, presenti anche i leader di Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Liechtenstein, Norvegia, Serbia. “Dobbiamo lavorare insieme per affrontare la crisi energetica”, ha detto Draghi alla tavola rotonda, “Possiamo anche farlo in ordine sparso, ma perderemmo l’unità europea”. Con l’obiettivo di arrivare a soluzioni più ampie e condivise, ieri sera in agenda anche il summit bilaterale tra il premier Draghi e la Commissaria, von der Leyen. Tra gli argomenti la possibilità, indicata dall’Italia, di un price cap dinamico.

Oggi la proposta dell’Italia

Appoggiata da Polonia, Grecia e Belgio l’indicazione dell’Italia (ieri circolata ufficiosamente ma che sarà discussa oggi) è un price cap dinamico. In questo modo, si legge nel documento, “è possibile stabilire un valore centrale e rivederlo regolarmente tenendo conto di parametri di riferimento esterni e consentendo fluttuazioni, ad esempio del 5%”. Secondo fonti europee, il piano redatto dall’Italia è stato inviato alla Commissione e sarà tra le proposte discusse oggi dal vertice del Consiglio Ue.

Il “compromesso” Von der Leyen

Le possibilità di un accordo complessivo e unitario sono poche. Non sarebbe d’altronde la sede giusta quella della Comunità Politica Europea, tuttavia ieri sono emerse anticipazioni sul “compromesso” di ciò che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, proporrà oggi. Un mix di iniziative che dovranno armonizzare le posizioni diverse, tra quelle che pongono come priorità un price cap al prezzo del gas, e quanti (in posizione di vantaggio energetico) non credono che un tetto sui costi possa risolvere il problema.

Nel “pacchetto” della Presidente von der Leyen ci sono più indicazioni: un tetto al prezzo del gas usato per produrre elettricità, in modo da calmierare i costi delle bollette. E, ancora, un price cap sul gas negoziato con i fornitori, price cap intra-Ue, un nuovo indice alternativo al mercato all’ingrosso Tff, fondi extra, riforma del mercato elettrico, acquisti comuni. Per la presidente l’obiettivo non è solo definire le proposte ma anche mantenere un principi di intesa e solidarietà tra i Paesi. “È fondamentale”, sottolinea von der Leyen, “preservare playing field per tutti nell’Unione Europea”.

Caro energia, azioni condivise

A sintetizzare la posizione che verrà presa è il premier norvegese Jonas Gahr Store in sintonia con la Commissaria von der Leyen, ha annunciato le azioni condivise contro il caro energia. “Concordiamo di sviluppare congiuntamente strumenti, ciascuno nell’ambito delle sue competenze per stabilizzare i mercati dell’energia e limitare l’impatto della manipolazione del mercato e della volatilità dei prezzi, al fine di ridurre in modo significativo i prezzi eccessivamente elevati”.

La posizione della Germania

Sempre di energia ha parlato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha difeso lo scudo di aiuti da 200 miliardi, annunciato nei giorni scorsi. “È importante che tutti gli Stati continuino a sostenere i propri cittadini”, sostiene Scholz, “Molti altri stanno facendo qualcosa di simile ora e per gli anni a venire”.

La contestazione di Orbán

Nel Forum è intervenuto anche il presidente ungherese Viktor Orbán che in un incontro con l’ex presidente ceco, l’euroscettico Vàclav Klaus, ha attaccato la linea europea sulle sanzioni alla Russia. “La politica fallita sulle sanzioni di Bruxelles deve essere ripensata”, contesta Orbán, “perché non è stata all’altezza delle aspettative. La guerra non è finita e i prezzi in Europa sono alle stelle”.

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