sabato, 20 Aprile, 2024
Ambiente

“Il gioco dei rifiuti” un impegno per l’economia circolare

Domani e dopodomani a Ischia il via all’evento organizzato dal Consorzio per il riciclo di rifiuti di beni in polietilene, (PolieCo). Il Forum è giunto alla quattordicesima edizione. Sarà un’occasione di confronto e di scambio di informazioni tra imprenditori, politici, magistrati, giornalisti, esperti per riflettere sui passi da compiere per una vera transizione ecologica partendo da una nuova attenzione al mondo del riciclo che sembra attraversare una crisi senza fine. Dalla pandemia alle speculazioni energetiche, l’emergenza continua.
Alcune tra le più grandi imprese del settore del trattamento dei rifiuti, infatti, hanno annunciato la chiusura per l’impossibilità di sostenere i costi in rialzo dell’energia, mettendo a rischio attività che sono il cuore pulsante dell’economia circolare. Sulla sponda opposta ci sono gli interessi delle ecomafie, sempre più organizzate sia nel trattamento dei rifiuti sia nel loro smaltimento illegale come in un vero e proprio gigantesco “gioco delle tre carte”.

«Nel Forum daremo voce alle imprese del riciclo e ci soffermeremo sull’importanza di interventi concreti a favore di un settore che puntualmente viene bistrattato sebbene costituito dai veri protagonisti della svolta green – spiega la direttrice di PolieCo Claudia Salvestrini, durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori – un vero impegno per l’economia circolare richiama le istituzioni a risposte serie soprattutto nei momenti di difficoltà altrimenti ogni occasione diventa buona per far passare erroneamente il messaggio che l’unica strada percorribile sia quella della termovalorizzazione. Inoltre, dinanzi all’esigenza di risposte per la gestione e il risanamento, la filosofia dei continui ‘no’ è inaccettabile, perché se da una parte ci toglie dall’impiccio, dall’altra ci nega la risoluzione».

Ma non è tutto. Il colonnello Pasquale Starace, comandante del Gruppo per la Tutela ambientale e la Transizione ecologica, con ruolo di coordinamento dei Nuclei operativi di tutto il Sud Italia, ha lanciato l’allarme offrendo un’interessante evoluzione del fenomeno: «La Campania non è più terminale dello smaltimento illecito, ma terra di transito dove esiste un’altissima specializzazione delle imprese criminali nella declassificazione dei rifiuti che vengono poi trasferiti altrove. Ciò che anni fa era la Campania, oggi punto di riferimento per il crimine nazionale è la Puglia.

Le mafie – ha proseguito il colonnello Starace – non abbandoneranno il ciclo dei rifiuti perché nel bilancio tra la pena eventuale e i guadagni provenienti dal business, vincono i secondi. La criminalità organizzata ambientale è sempre alla ricerca di nuove modalità e quando il nostro Paese non basta si aprono nuove rotte. Fino a qualche anno fa era la Cina, ma ora sono i paesi dell’Est Europa. Per anni ha fatto comodo parlare della Terra dei Fuochi come se fosse solo un problema della Campania, ora invece è giunto il momento di far luce sulle altre regioni pensando alla Lombardia dove la Dda di Milano lancia allarmi continui, al Veneto dove le indagini hanno dimostrato l’interesse delle mafie nella gestione illecita dei rifiuti e più di recente alla Puglia, diventata il crocevia di smaltimenti illegali».

Al momento la carenza di impianti per il riciclo dei rifiuti in Campania è una piaga ancora troppo dolorosa per pensare che il mercato illegale possa essere ridimensionato. «Le infiltrazioni mafiose – osserva Mario Morcone, assessore regionale campano alla Legalità – non coinvolgono solo le aziende, ma anche le amministrazioni comunali, in questo momento in Campania ce ne sono cinque sciolte per mafia e questo ovviamente va a ricaduta su tutta la gestione. Da questo punto di vista le interdittive antimafia, che vanno sempre utilizzate con grande equilibrio, non bastano e le white list sono un valido strumento di prevenzione perché consentono un controllo anticipato. Però la soluzione non è solo di natura repressiva, ma anche culturale”.

«in questo particolare momento storico, come consorzio – spiega Enrico Bobbio, presidente di PolieCo – abbiamo previsto l’aumento del contributo destinato alle imprese del riciclo e allo stesso tempo abbiamo ridotto il contributo ambientale in entrata, una scelta resa possibile dalle ottime percentuali di riciclo conseguite».

Il Forum Internazionale PolieCo sull’economia dei rifiuti dal 2009 si propone come una due giorni di alta formazione, informazione e confronto sulla tutela dell’ambiente e sull’economia circolare a partire dai problemi e dalle prospettive del settore del riciclo dei rifiuti plastici avendo sempre come riferimento le parole chiave: sostenibilità, etica e legalità.

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