sabato, 27 Luglio, 2024
Attualità

Ci sarà la rivoluzione

Guarda quante facce scure, piene di rancore, sono ferme là. Ma che succederà? Ci sarà, la rivoluzione.

È così che iniziava una canzone del 1967 cantata da Gianni Pettenati che contava sull’amore dei giovani impegnati per la pace. Diceva che non sarebbe tuonato neppure un cannone, e che ….l’amore alla fine vedrai che vincerà.

Pensate che possano essere rappresentati dalle sardine quei giovani della rivoluzione del 1968? Noi non lo sappiamo ancora, però vogliamo comunque sperare in una ripresa di coscienza dei nostri giovani; su tutti i temi: dall’ambiente alla pace (di cui si parla troppo poco perché nel mondo si seguita a morire di guerra), dall’occupazione alla corruzione, dall’amore alla speranza, dalla droga al gioco d’azzardo, da internet ai social, dai selfie al bullismo e al cyberbullismo…. Finite voi l’elenco.

Chi in quel sessantotto aveva diciotto anni, o giù di lì, ci credeva veramente in un mondo migliore. Credeva veramente che i capelli lunghi e i pantaloni scampanati potessero essere i simboli di una rivoluzione, soprattutto culturale, che prima o poi sarebbe dovuta avvenire per portare pace ed equità sociale. I cosiddetti sessantottini avevano vissuto le contraddizioni di uno Stato che mandava le camionette dell’esercito quando scioperavano i mezzi pubblici e che mandava le stesse camionette dei celerini alle loro manifestazioni. Quei sessantottini che hanno visto spararsi addosso gli idranti con l’acqua colorata ed i lacrimogeni; che hanno visto le molotov e….. che hanno visto la loro spietata rottamazione ….. Un pezzo di storia d’Italia da dimenticare? Un pezzo di storia d’Italia tutto da archiviare?

Vorremmo che questi archiviatori e rottamatori iniziassero da subito a prendere posizione culturale sul movimento delle sardine. Non aspettiamo che le sardine si dissolvano, per dire cosa pensiamo del loro movimento. L’ittica italiana sta avanzando, e se ci sarà una rivoluzione, non è detto che non farà tuonare cannoni. Non ci sono piaciuti i proiettili che sono stati inviati ad alcuni politici e non ci è piaciuto neppure il ritorno dei pacchi bomba.

Attenzione.  Lo diciamo ai politici, ai politologi ed agli intellettuali, oltre che ai giornalisti, naturalmente. Attenzione a cogliere immediatamente i segnali di …quelle facce scure, piene di rancore che sono ferme là!   Impegniamoci tutti a capire, subito, quello che dobbiamo dire e soprattutto quello che dobbiamo fare. Impegniamoci, tutti, noi adulti, a sensibilizzare i giovani sul futuro che verrà e del quale devono imparare ad essere protagonisti. Invitiamoli a partecipare alla vita attiva e sociale. Per evitare che ci sia, la rivoluzione. Mai più rivoluzioni.

Dialogo e … soprattutto avviare “La DISCUSSIONE”.

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