giovedì, 28 Marzo, 2024
Società

La Fia chiede a Commissione Ue legislazione a tutela consumatori

Una normativa urgente per i veicoli connessi, che sancisca principi fondamentali a tutela dei consumatori quali libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati, competizione leale e innovazione. È quanto la FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) chiede alla Commissione Europea, attraverso la campagna “My car my data”, sottolineando come, mentre il 91% dei consumatori ritiene di avere la proprietà dei dati generati dalla propria auto, l’85% afferma di non avere alcun controllo su di essi. Fondamentale ricordare che i dati dei veicoli non includono soltanto dati operativi (velocità, posizione, manutenzione, chilometraggio, livelli olio ecc.) ma anche dati sul comportamento del conducente, quali stile di guida o distanze percorse, e persino dettagli personali, come nome, recapiti e dati finanziari condivisi con il sistema operativo del veicolo. L’Ufficio Europeo della FIA chiede, inoltre, alla Commissione di adottare la S-OTP – Secure On-board Telematics Platform – in quanto piattaforma ideale a vantaggio dei consumatori e della società in generale. La piattaforma S-OTP garantisce, infatti, vera libertà di scelta al consumatore, concorrenza effettiva e libertà di impresa, in un contesto sicuro e tecnologicamente neutrale. Inoltre, l’S-OTP garantirebbe una sicurezza informatica d’avanguardia e una corretta distribuzione delle responsabilità. “Il nostro studio – ha dichiarato Laurianne Krid, direttore generale della Regione I FIA – conferma, ancora una volta, che, quando si parla di dati generati alla guida di un veicolo, i cittadini Europei non hanno abbastanza potere. È urgente adottare un quadro normativo solido che permetta un accesso equo ai dati, basato sul consenso informato dei consumatori. Noi chiediamo alla Commissione – ha concluso Krid – di integrare, il prima possibile, la normativa trasversale con la tanto attesa legislazione specifica di settore. Esistono sempre più evidenze che dimostrano quanto i modelli proprietari proposti dalle case costruttrici non generino l’innovazione di cui gli Europei hanno bisogno per abbracciare la connettività”.

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