sabato, 20 Aprile, 2024
Attualità

Quale Italia aspetta il nuovo presidente della Repubblica?

Riflessioni sui dati del Rapporto Censis 2021

Il 2021 appena consegnato alla Storia è stato caratterizzato da una lotta alla pandemia senza precedenti con vaccini efficaci e disponibili in tempi rapidi, sussidi e ristori di Stato a tutti, un cospicuo piano di rilancio finanziato dall’Unione europea (Pnnr) e un robusto rimbalzo dell’economia nazionale. Un rimbalzo dell’economia che ha avuto come punti forti un Governo coeso alle strategie di un Premier capace e lungimirante come il Presidente Mario Draghi, le imprese e le famiglie italiane. La famiglia è stata strategica negli ultimi dieci anni e soprattutto nell’anno della Pandemia nel farsi carico dei bisogni sociali ad alta complessità anche dove non è stato sufficiente il welfare pubblico (8.9 milioni di ultra 65.enni contribuiscono oggi economicamente alle famiglie di figli e nipoti).

Ma se una campagna vaccinale sempre più efficace contro la pandemia sembra far tirare un sospiro di sollievo contro il virus è anche vero che non possiamo non tener conto di alcuni dati che il Rapporto Censis 2021ci ha appena consegnato. Cresce l’insoddisfazione sociale legata in ordine sparso a vari punti.1. i movimenti collettivi di protesta delle piazze del 2021ove il 67% degli italiani ritiene che il potere reale è concentrato nelle mani di un gruppo ristretto di potenti e il 19.9% considera la tecnologia 5G un sofisticato strumento per controllare la mente delle persone.

Ancora più sorprendente vedere che per i Laureati, il 24.4% di 60 milioni di italiani, pensa che il vaccino è un farmaco sperimentale dove tutti siamo cavie, l’8.4% ritiene che i vaccini siano inutili e inefficaci, il 5.8%pensa che la scienza crei più danni che benefici, ed il 4.2% pensa che il Covid è un’invenzione. E al di là di questi dati appena esposti è vero che certe insoddisfazioni sociali a più largo raggio siano una reazione inscritta nella materialità della vita delle persone convinte che quel che si avrà in futuro non è più l’esito delle scelte razionali attuali.

È la convinzione che rinunce, sacrifici, pene, investimenti individuali non porteranno comunque ad un futuro migliore. Effettivamente il decremento costante del Pil che dagli 70 (45.2%) giunto oggi al -8.9 del 2020 (anno della pandemia), certo in risalita al 6.9% nel 2021 vede già la proiezione di una nuova discesa per il prossimo quinquennio fin ad avvicinarsi all’1-2%. La variazione della retribuzioni lorde individuali negli ultimi 30 anni al cospetto di una Lituania al 276,3% al primo posto vede l’Italia come ultimo dei Paesi più sviluppati addirittura in negativo del -2.9%.La spirale della insoddisfazione sociale cresce al punto tale che oltre l’70% sono molto inquieti rispetto al proprio futuro.

Infatti l’81.7% di giovani (18-34aa) ritiene di non vedersi riconosciuto il proprio impegno ed investimento fatto nello studio e nel lavoro; oltre il 36% dei 18-34 aa ritiene che in Italia non conviene impegnarsi per laurearsi, conseguire master o specializzazioni perché i guadagni sono bassi e le professionalità non riconosciute. I Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, costituiscono una eclatante fragilità sociale del nostro Paese. Tra tutti gli Stati europei, l’Italia presenta il dato più elevato, che negli anni continua a aumentare. Nel 2020 erano 2,7 milioni, pari al 29,3% del totale della classe di età 20-34 anni: +5,1% rispetto all’anno precedente. Nel Mezzogiorno sono il 42,5%, quasi il doppio dei coetanei che vivono nelle regioni del Centro (24,9%) o nel Nord (19,9%).

Il 58% della popolazione italiana tende a non fidarsi del Governo ( e questo è un dato allarmante, il nuovo vero primo partito in Italia, quello degli Astensionisti) ma tra i giovani adulti la percentuale sale al 66%. Il 72% degli italiani è convinto che per compiere quei passaggi decisivi  che segnano l’ingresso nell’età adulta  come acquistare una casa  o fare famiglia conti soprattutto l’aiuto economico delle proprie famiglie, idea questa molto radicata anche tra laureati (69.7%). E se consideriamo  quali sfide per un futuro  sostenibile  ci aspettano ossia la riduzione delle Materie prime (prezzo cresciuto del 66% da inizio pandemia), l’Energia (aumenti fino ad oltre il 45% ), l’andamento demografico e capitale umano (Italia con tasso di natalità più basso d’Europa pari a 6.9 nati x 1.000 abitanti, contro una media di 9.1), il lavoro qualificato ( le imprese hanno difficoltà a reperire manodopera competente), le competenze digitali (in Italia solo il 45.7% è in grado di utilizzare al meglio dispositivi digitali, ultimi nella classifica Eurostat sulla digitalizzazione e alle imprese mancano competenze digitali nel 70% dei casi), Pubblica amministrazione con pochi dipendenti pubblici rispetto ad altri paesi europei come Francia e Regno Unito.

Ora la ripresa degli ultimi mesi e l’orizzonte delle sfide che ci attendono con i progetti di crescita del Pnnr mettono certamente al centro alcuni punti di grande attenzione ovvero la scolarizzazione, lo sviluppo di competenze orientate nel mondo del lavoro e la qualità del lavoro con il giusto compenso salariale. I dati della scolarizzazione al 2020 ci danno un quadro in cui un terzo degli occupati possiede al massimo la licenza media. Ma altrettanto vero è che la disoccupazione annovera un numero elevato di laureati che porta l’83.8% degli italiani a ritenere che avere una laurea non è garanzia di un lavoro sicuro (pensiero destabilizzante per una crescita da protagonisti per le nuove generazioni). Probabilmente ci sarà qualcosa da rivedere nei percorsi di studio per irrobustire percorsi scolastici orientati.

Il mondo è in continuo cambiamento ed una scolarizzazione orientata al lavoro è quanto mai necessaria ed attuale. Altro punto unito a scolarizzazione, competenza ed integrazione scuola -lavoro è un nuovo senso civico, uno sviluppo interiore, in ognuno di noi, di un pensiero collettivo ossia il lavorare per il bene comune con una visione etica che permetta ad ognuno di avere il giusto per il proprio impegno. In tema di welfare e salute i dati Censis 2021 ci dicono anche che il 77,0% degli italiani valuta adeguato l’operato del Servizio sanitario da quando è iniziata l’emergenza sanitaria ed il 94,0% della popolazione ritiene indispensabile avere sul territorio strutture sanitarie di prossimità, con medici di medicina generale, specialisti e infermieri cui potersi rivolgere sempre. Si sviluppa e si connatura sempre più nel cittadino una Sanità a Km Zero. Per il 70,3% è prioritario un più ampio ricorso al digitale e alla telemedicina per effettuare controlli, diagnosi e cure a distanza. La valorizzazione della responsabilizzazione individuale si lega a una corretta informazione ed educazione sanitaria che nella sanità del futuro dovrà essere accessibile, diffusa e continuativa, secondo le aspettative dell’83,6% dei cittadini.

Il Covid ha portato anche il boom della povertà. Nel 2020 2 milioni di famiglie italiane vivono in povertà assoluta, con un aumento rilevante rispetto al 2010, quando erano 980.000: +104,8%. Per il 60,7% degli italiani, in assenza di interventi adeguati, il digitale aumenterà le disuguaglianze tra le persone. L’86,3% ritiene la connettività a Internet un diritto fondamentale, al pari della tutela della salute, della pensione per la vecchiaia o delle tutele sul lavoro. Ancora, per gli interventi statali di riqualificazione energetica 110%, il rischio è che nel Paese si determini la situazione di abitazioni private oggetto di un generoso e rilevante intervento di (nonché di valorizzazione economica) a totale carico della collettività, mentre molti ospedali continueranno a versare in uno stato di cattiva manutenzione. Questa è l’Italia che si consegna al nostro futuro Capo dello Stato. Coraggio Presidente coraggio Italia.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

La Chiesa: votate, non cedete a pessimismo e rabbia

Cristina Calzecchi Onesti

La Cina rimpatria centinaia di rifugiati nordcoreani

Paolo Fruncillo

Minibond per ricerca su ambiente e sostenibilità

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.