Un 2021 eccezionale tra rally e volatilità di fine d’anno
Il 2021 ha registrato record importanti sui listini, dal Ftse Mib, salito da inizio anno del 16%, all’Eurostoxx 600, appena dietro con un + 15%; lo S&P500 del 22,5%; il Nasdaq del 23,6%.
Nell’ultimo mese, anche il VIx, l’indice della volatilità (che mostra, attraverso l’andamento delle opzioni, quanto sia temuto il rischio volatilità nel successivo mese sullo S&P500) è salito oltremodo, del 98%. Sarà una volatilità duratura o temporanea? Si tratta di un dato che ci accompagnerà stabilmente nel medio periodo, o i gestori e i grandi fondi hanno “approfittato” della notizia della variante omicron per chiudere fiscalmente le posizioni di fine d’anno e prendere profitto? La prossima settimana due eventi potranno fornire indirizzi più precisi, i meeting della Fed e della Bce il 15 ed il 16 dicembre.
Comprare sui ribassi o averne paura?
Come riportato da We WEALTH, gli analisti strategici di JPMorgan e Morgan Stanley considerano l’aumento della volatilità indotto soprattutto dalla notizia della variante Omicron come un’opportunità per acquistare a prezzi assolutamente scontati. I dati pubblicati da Goldman Sachs ad inizio mese, evidenziano anche un altro possibile scenario, in quanto il fattore combinato di variante Omicron sommato ad un possibile rialzo anticipato dei tassi da parte della Fed, avrebbe portato gli hedge fund a ribilanciare in senso moderato la leva finanziaria netta, come non era mai successo nell’ultimo anno.
Un altro indicatore ha dato segnali proprio a fine Novembre, come riportato dalla Cnn: i titoli obbligazionari, sempre meno performanti (seppur necessari ai fini di una corretta diversificazione) negli ultimi anni, e con rendimenti infinitamente inferiori rispetto agli azionari, hanno surclassato le azioni del 3,57%. (miglior risultato relativo da due anni a questa parte).
La visione dei rialzisti
La settimana appena trascorsa ha visto sommarsi variante Omicron; dubbi avanzati sul funzionamento del vaccino contro la variante suddetta; il Presidente della Fed, Powell, che ha annunciato che a Dicembre si discuterà sull’opportunità o meno di ridurre gli stimoli monetari come risposta all’inflazione.
Secondo Fisher, noto esperto, saggista e fondatore di una società che gestisce circa 200 miliardi di dollari, intervistato da Vincenzo Sciarretta su Milano Finanza “Tutto questo può solo creare volatilità, ma non deragliare il rialzo di borsa, che probabilmente andrà avanti per paio d’anni”. E ancora “…come investitori abbiamo imparato a convivere con il virus e questi apici di paura si ripetono periodicamente. … Per avere un profondo e duraturo ribasso di borsa occorrono dei fatti inaspettati di grande rilevanza , che prendono in contropiede gli investitori. Il resto è già scontato nei prezzi.”
L’importanza dei Pac contro il Vix
Come sempre, per ridurre l’ansia di entrata sui mercati al momento sbagliato, i piani di accumulo risultano uno strumento importante da integrare in un portafoglio investimenti già ben diversificato. Il pac è un meccanismo che presenta diversi vantaggi. Il primo è che consente di accedere ai mercati finanziari anche a chi non ha già, o ancora, una somma accantonata, rimanendo un formidabile strumento satellite anche per chi ha già importanti somme investite.
Inoltre con i piani di accumulo, si contrasta la paura del timing (entrerò al momento giusto?), anzi, essendo un’entrata periodica sui mercati ad intervalli regolari (di solito mensili), consente di mediare i prezzi e utilizzare i ribassi come una leva per accantonare più quote proprio quando i prezzi sono scontati.