venerdì, 19 Aprile, 2024
Lavoro

Occupazione dati Istat. Da gennaio +754mila. Edilizia 110 e lode

Il Bonus 110 per l’edilizia e il vasto mondo dei servizi fanno decollare l’occupazione. Tornano a crescere i contratti a tempo determinato e anche una fetta consistente di lavoro “fisso”.
L’indicatore che fa segnare il balzo positivo è il “lavoro equivalente a tempo pieno”, ossia un anno lavorativo di 220 giorni. 
A testimoniare la crescita sono i dati presentati dall’Istat, Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal; riferiti al secondo trimestre 2021. L’Istituto di statistica segnala che la crescita di occupati nei vari ambiti produttivi ha percentuali diverse ma tutte nel segno positivo. In generale c’è un andamento favorevole per tutte le tipologie di contratti, in particolare sono in forte crescita quelli a tempo determinato, ma si conferma anche una risalita dei contratti a tempo indeterminato.

Il balzo positivo

Nel secondo trimestre 2021, evidenzia la nota, c’è “un’ulteriore e più intensa crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti”. Si tratta di 153 mila posti in più, dove la quota a tempo indeterminato si ferma a 42 mila posti mentre cresce, ancora il numero degli occupati a tempo determinato con più 111 mila nuovi. Una salto confermato anche su base annua. Da gennaio a giugno sono state assunte 754 mila persone.
Di queste hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato 361 mila, mentre quelle a tempo determinato sono state 394 mila.

Settori che assumono

Nel merito degli ambiti produttivi ci sono delle differenze, in quello privato extra-agricolo (dai servizi ambientali, alla creazione di b&b) ad esempio, la crescita è stata dello 0,6%. Mentre nell’industria si sono registrati 11 mila occupati in più. Significativa la crescita nei servizi con 42 mila nuove posizioni lavorative. Un balzo c’è anche nelle costruzioni con un più 30 mila nuove assunzioni. Per effetto dei primi lavori e cantieri avviati con il Bonus 110%.

Calano gli inattivi

Dalla molteplicità dei numeri, delle percentuali e nel raffronto tra gli anni 2020 e 2019 si può sintetizzare che c’è una diminuzione dei disoccupati e degli inattivi nella fascia di età di 15-64 anni. In altri versi tra aprile e giugno oltre al numero degli occupati sono aumentate le persone in cerca di occupazione con 514 mila richieste di lavoro. Un dato che si accompagna al marcato calo degli inattivi con 1 milione 253 mila in meno rispetto al secondo trimestre 2020.

Tipo e durata dei contratti

Altro aspetto positivo che la nota congiunturale evidenzia sono le forme contrattuali minori che sono comunque in crescita.
Dopo un calo ininterrotto di occupazione dal primo trimestre del 2019 al terzo del 2020, nel secondo trimestre 2021 il numero dei lavoratori in “somministrazione” (Il lavoratore è assunto e retribuito dal somministratore in genere l’agenzia interinale), “presenta una accelerazione”, spiega l’Istat, “della crescita portandosi a 435 mila unità con più 122 mila, +39%”. Anche il numero dei lavoratori a “chiamata o intermittenti”, dopo cinque trimestri di calo consecutivo, tornano a crescere in modo sostenuto con più 73 mila, con una percentuale che sfiora il 64% rispetto all’analogo trimestre del 2020. Il lavoro a chiamata si attesta sulle 187 mila unità.
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