venerdì, 19 Aprile, 2024
Lavoro

Delocalizzazioni. Bombardieri (Uil): le multinazionali non possono fare quello vogliono. Sì a vincoli e sanzioni

Vincolare e sanzionare. Ecco la ricetta severa dei sindacati contro le multinazionali che fanno, “quello che vogliono”.

Il primo dato significativo che illustra il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, è sul fisco. “Negli ultimi 25 anni, la tassazione d’impresa si è dimezzata, le tasse per le multinazionali sono diminuite mentre sono aumentate quelle per i lavoratori”, sottolinea il leader sindacale.

Intervengano Mise e Draghi

“Già da molti anni, è stato attivato presso il Ministero per l’economia e lo sviluppo, un “Punto di contatto” che deve vigilare sul rispetto delle linee guida Ocse”, sottolinea Bombardieri, “in merito alla responsabilità sociale delle multinazionali, ma ha solo una funzione di mediazione: bisogna, invece, dotarlo di poteri vincolanti e sanzionatori. Avanzeremo anche questa richiesta al Governo e al presidente Draghi”.

No alle delocalizzazioni Il segretario generale della Uil, interviene anche sulla vicenda del Dl delocalizzazioni. “Il provvedimento in questione”, osserva il l’esponente della Uil, “è un buon punto di partenza, ma abbiamo delle proposte che potrebbero renderlo più efficace e perciò chiediamo che ci sia un coinvolgimento delle parti sociali nella costruzione e nello sviluppo del percorso”.

Serve un piano industriale

Per il sindacato è arrivato il momento di puntare al rispetto delle regole, promuovere le aziende che rispettano i parametri occupazionali, quelli salariali e l’ambiente.

“Tutte queste decisioni, infatti, devono far parte di un piano di politica industriale che delinei gli asset strategici del Paese per i prossimi 20 anni. In questo quadro”, spiega Bombardieri, “bisogna certamente incentivare gli investimenti, ma si deve anche costruire un sistema di ranking che premi le aziende e le multinazionali che rispettano gli standard sociali e ambientali e penalizzi chi non li applica. Esistono già delle linee guida Ocse”, ribadisce il leader della Uil, “perché non si rendono effettive ed operative? Il trattato commerciale Cusma tra Usa, Canada e Messico, ad esempio, ha introdotto misure importanti e coerenti con quelle indicazioni: anche l’Italia e l’Europa potrebbero muoversi nella stessa direzione”.

No a fondi pubblici Bombardieri, poi, ha ricordato che bisogna vigilare sui progetti fu delocalizzazione delle multinazionali.

“Ecco perché”, conclude il Segretario della Uil, “non dovrebbero essere concessi fondi pubblici a chi delocalizza, ma neanche a coloro che non rispettano le normative sulla sicurezza o che hanno le sedi nei paradisi fiscali: basta alle multinazionali che fanno come vogliono”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Caldo record a ottobre. Coldiretti: “Rischio eventi estremi”

Maria Parente

Settori in crisi. La Uil sollecita il Parlamento: la Cassa integrazione Covid va ripristinata. Troppi lavoratori senza ammortizzatori economici

Gianmarco Catone

Un uomo solo al comando per ordine e sicurezza?

Domenico Turano

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.