“Nel periodo 2020-2023 le violenze di genere sono cresciute del 35% e il fenomeno riguarda soprattutto i più giovani. Tra le donne vittime di violenza sessuale il 76% ha meno di 34 anni. A commettere tali abusi sono per il 99% uomini”. Questi sono i principali dati rivelati nel Report “I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni”, appena pubblicato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, articolazione interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.
A rimanere vittima sono principalmente le donne, con un tasso di incidenza che si attesta attorno al 75% per gli atti persecutori, all’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano intorno al 92% per le violenze sessuali, percentuali rimaste pressoché invariate nell’ultimo quadriennio. Inoltre, nella fascia di età tra le 14enni e le 17enni il fenomeno è in aumento: nel 2020 le giovani vittime erano il 24%, attualmente sono il 27%.
I reati sentinella
Il report si sofferma anche sui cosiddetti reati sentinella, quei crimini che talvolta anticipano delitti ancora più gravi. Tra questi figura lo stalking, che ha registrato una crescita nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni e i maltrattamenti contro familiari e conviventi, inflitti per il 34% dei casi a ragazze con un’età inferiore ai 34 anni. Un altro reato spia è il revenge porn, ovvero la diffusione di video o foto sessualmente espliciti senza il consenso della persona cui si riferiscono: il 62% delle vittime sono sempre donne, di cui più della metà (67%) ha meno di 34 anni. Anche per quanto riguarda le statistiche relative agli omicidi compiuti dal partner o dall’ex partner, in tutti e 14 casi, avvenuti solo nel 2023, le vittime sono sempre state donne.
Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin
A registrare un notevole aumento sono le chiamate inoltrate al numero di pubblica utilità 1522, (numero verde antiviolenza e stalking). In totale nel 2023 sono state 70.861 con una crescita del 59% rispetto all’anno precedente. Piu’ nel dettaglio, il report rileva che i contatti al numero 1522 hanno mostrato un’impennata proprio nel corso dell’ultimo trimestre 2023 (+116% rispetto al trimestre precedente), un dato “riconducibile al particolare risalto che i mass-media hanno rivolto al tema della violenza di genere, anche per il clamore suscitato da alcuni episodi gravissimi, tra i quali l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2023”.
La percezione dei più giovani
La seconda parte del Report si focalizza sui più giovani. Sono state analizzate le risultanze di un questionario, allo scopo di comprendere la percezione dei giovani circa il fenomeno in argomento, mettendo a confronto i risultati emersi dalle domande con le risultanze dell’analisi statistica. Il questionario, predisposto con il contributo della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorità Garante, è stato sottoposto, su base volontaria e in forma anonima, all’attenzione degli studenti delle quinte classi di alcuni istituti di istruzione di Roma, individuati d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e inoltre, pubblicato per un mese online sulla piattaforma #iopartecipo dell’Autorità Garante. Il primo tema emerso è stato quello dell’amplissima adesione alla consultazione, che ha visto la partecipazione di 320 studenti delle scuole interessate, cui si sono aggiunti 31.960 ragazze e ragazzi, di età compresa tra i 14 ai 18 anni, che hanno compilato i questionari online, con riscontri che hanno offerto numerosi e interessanti spunti di riflessione. La tematica è quindi apparsa molto avvertita dai giovani, che hanno colto l’occasione per esprimere liberamente le proprie opinioni.
Il 33% dei giovani subisce atteggiamenti possessivi
La Relazione evidenzia come i giovani appaiono coinvolti nel tema della violenza di genere, in termini di “consapevolezza” dell’esistenza del problema, speso anche per il diretto coinvolgimento in “relazioni tossiche”: Il 33% degli intervistati ha dichiarato di subire atteggiamenti possessivi dal partner; tra questi il 66% delle ragazze subisce pressioni dal partner affinché non indossi determinati capi di abbigliamento. Oltre al ruolo attribuito alle Forze di polizia, ai suggerimenti forniti per rendere l’azione più in linea con i desiderata dei ragazzi, al ruolo svolto dai social network nel veicolare contenuti violenti, altro tema di particolare interesse riguarda la “percezione della sicurezza”. Il timore di essere vittima di violenza di genere risulta più elevato tra le ragazze (il 57% delle studentesse e il 35% delle giovani intervistate online) che tra i ragazzi (il 10% degli studenti e l’11% degli intervistati online).