venerdì, 29 Marzo, 2024
Parco&Lucro

Inflazione e investimenti finanziari: rischio o opportunità?

LA VISIONE DEGLI ANALISTI

Sentiment diffuso (ma non univoco) tra gli analisti ed i gestori finanziari prevede che i vincoli sull’offerta che spingono l’inflazione al rialzo e frenano in qualche modo l’attività reale  saranno passeggeri, man mano che le vaccinazioni consentiranno una più ampia ripresa negli Stati Uniti e nelle economie avanzate. Questa previsione è alla base di un posizionamento pro-ciclico della maggior parte dei gestori: l’aspettativa è che il dollaro si indebolisca, che i titoli più sensibili al ciclo economico (titoli value, Europa e Giappone) sovraperformino e che le curve dei titoli sovrani divengano più ripide.

 

USA

L’accelerazione dei prezzi negli Stati Uniti è arrivata, con un rischio poco probabile che si inneschi una spirale di inflazione sostenuta e in aumento, con un effetto dirompente per le attività rischiose.

I dati di Aprile sono un segnale che la crescita e l’inflazione saranno probabilmente più robuste in questo ciclo economico rispetto al periodo post crisi finanziaria. Riteniamo che questa dinamica dovrebbe condurre gli investitori lontano dalle esposizioni lunghe favorendo invece esposizioni più idonee a sovraperformare in un contesto di maggiore rischio di inflazione.

 

EUROPA

Come riportato da MilanoFinanza, la Banca Centrale Europea ritiene che l’accelerazione dell’indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona “non riflette ancora un aumento significativo delle aspettative di inflazione reali degli investitori”. “I tassi reali a lungo termine nell’area dell’euro sono rimasti sostanzialmente invariati dall’inizio del 2021”.

 

I SETTORI POTENZIALMENTE AVVANTAGGIATI

In un interessante articolo,FinancialLounge.com sostiene che la politica sui tassi della Fed  dovrebbe rimanere accomodante per parecchio, mentre la politica fiscale non dovrebbe ritornare all’austerità con la rapidità osservata tra il 2010 e il 2020. Si cita uno studio di Monica Defend, Global Head of Research e Vincent Mortier, Deputy CIO di Amundi: dal punto di vista dell’investitore, le soluzioni che puntano a rendimenti reali con un’ampia gamma di classi di attività saranno interessanti in un normale regime inflazionistico con rischi rialzisti.

Anche nel segmento delle piccole e medie taglie i gestori dei più importanti fondi preferiscono i titoli più ciclici: “Industria e servizi alle imprese, IT, sanità e finanza rimangono i settori dominanti nel portafoglio”, spiega a FocusRisparmio Curt Organt, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – US Smaller Companies Equity Fund, aggiungendo che ciascuno di essi è presente “con oltre il 10% dell’allocazione azionaria”.

Dove orientarsi? Avendo il timone dei propri obiettivi , del proprio orizzonte temporale e del proprio profilo di rischio ben saldo tra le mani.

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