giovedì, 25 Aprile, 2024
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Dubbi sull’efficacia della norma: il contante non riapre

Perchè vietare l’uso delle banconote per motivi sanitari solo per cinema e ristoranti? Bisognerebbe sanificare anche le carte di credito e bancomat?

Domani riaprono bar, ristoranti, cinema e musei e scattano nuove regole di prevenzione. Resta l’obbligo di indossare la mascherina, così come quello del rilevamento della temperatura corporea dei clienti, all’ingresso dei locali, si aggiunge l’obbligo della prenotazione e il pagamento che dovrà effettuarsi online o tramite l’interfaccia dello smartphone oppure con carte di credito e bancomat. Niente contanti, dunque. Il passaggio di banconote da una mano all’altra per il Comitato tecnico scientifico rappresenta un pericoloso veicolo per la trasmissione del virus.

Così gli operatori del settore della ristorazione, dei cinema e musei potranno riaprire le porte dei locali, già adeguatamente sanificati, soltanto al ristretto numero di clienti (sempre nel rispetto delle regole di distanziamento) che abbiano effettuato la prenotazione e che paghino con moneta elettronica, stando attenti a non lasciare la mancia sul tavolo per il cameriere.

Il divieto di pagamenti in contanti potrà anche rappresentare per molti clienti e consumatori un incentivo alla “raccolta punti” del cashback e della Lotteria degli Scontrini, ovvero le due iniziative messe in campo dal Governo per incentivare i pagamenti non in contante, ma tra gli esercenti aleggia, piuttosto, il sospetto che dietro questa manovra, si possa nascondere un altro tassello del piano di controllo fiscale. La prospettiva di non poter accettare pagamenti in contanti rischia di alimentare ulteriormente le proteste già in corso dei ristoratori.

La principale obiezione muove dal fatto che se lo scambio di denaro tra una persona all’altra rischia davvero di generare il rischio di contagio Covid-19, allora, tale misura dovrebbe essere estesa anche agli settori del commercio, quindi, a supermercati e negozi in genere, ma anche a farmacie e centri estetici, nonché a tabaccai e benzinai. Una protesta che nasce anche dalla preoccupazione dei ristoratori, speranzosi di poter riaprire i locali al pubblico, di non riuscire ad attrarre quei clienti più giovani che non sempre sono titolari di bancomat né di carta di credito. A preoccupare i ristoratori sono anche le spese di commissione di cui devono farsi carico anche a fronte di pagamenti di modico valore e, ancora, gli eventuali problemi di connessione alla rete internet che potranno verificarsi in fase di pagamento, ovvero dopo che il cliente abbia già effettuato la consumazione e, a quel punto, si potrà o non optare per il pagamento in contanti?

D’altra parte, si osserva che per evitare il contagio sarebbe bastato imporre l’obbligo di usare i guanti e di disinfettarsi dopo aver maneggiato il denaro contante, accortezze che si spera trovino applicazione anche dopo ogni passaggio di carta elettronica o di smartphone.

 

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