sabato, 4 Maggio, 2024
Manica Larga

Benedetta primavera: quell’economia circolare che sa di rinascita

Quando nacque, nel 2018, Pangaia aveva già dieci anni. Tanti, infatti, ce ne vollero per condurre la ricerca necessaria per arrivare sul mercato. Oggi è un collettivo internazionale composto da oltre 120 professionisti tra creativi, scienziati e imprenditori divisi tra Londra, New York e Firenze, nonché uno dei marchi più apprezzati nel mondo della moda sostenibile. Celebrità come Pharrell William o Justin Bieber hanno chiuso il cerchio accreditandolo presso una vastissima platea.

Quello di Pangaia, gioco linguistico che sta per terra di tutti, è un progetto assai innovativo che ha l’ambizione di avere un impatto positivo sul mondo facendo del principio dell’economia circolare le proprie solide fondamenta.  Recentemente premiata come una delle startup emergenti più interessanti nel panorama mondiale, l’azienda ha nel riciclo e nell’innovazione dei materiali il suo DNA. Per esempio, alcune delle sue calzature sono realizzate con gli scarti della lavorazione del vino italiano. Scienza, fantasia, impresa.

Da soli, tuttavia, per quanto grandi potranno diventare in futuro, non bastano. Ma possono dare, come stanno egregiamente facendo, l’esempio. E questo è importante per tracciare un solco, segnare una direzione e allargare il movimento, come sta già peraltro accadendo.

 

LA PROMESSA DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

L’economia circolare rappresenterà una fetta sempre più importante del nostro futuro. Secondo alcuni scenari economici, entro il 2030 l’economia circolare potrebbe avere un impatto positivo sul PIL mondiale pari al 2%, con una pari creazione di nuovi posti di lavoro, riporta uno studio dell’OCSE.

Insomma, se non sarà la cura di tutti i mali, e sarebbe ingenuo pretenderlo, l’economia circolare sostenuta da progetti imprenditoriali come quelli di Pangaia potrebbero rappresentare preziose tessere di un puzzle mettendo finalmente al centro, col senno del fare, temi come ambiente e sostenibilità, fattori chiave per uno sviluppo che abbia un impatto positivo sul nostro pianeta.

Per cui, ben vengano iniziative come il recente premio di Confindustria ed EnelX che ha premiato i campioni italiani di economia circolare, ovvero aziende che hanno saputo raccogliere al meglio sia lo spirito sia le opportunità di business offerte da questo nuovo modello economico come Maire Tecnimont, Mapei, Daikin, Dal Maso Group, Sisifo, Calabra Maceri e Servizi, Gruppo Società Gas Rimini, Rete Horeca Group e TM Italia.

 

COSTRUIRE UN MONDO A MISURA D’UOMO

Le nuove generazioni rappresentano una variabile essenziale del processo di costruzione del mondo che verrà. Per questo, per esempio, il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di assegnare borse di studio grazie alle quali 26 giovani leader provenienti da 25 paesi nel mondo hanno avuto modo di discutere questioni economiche prioritarie come la crescita inclusiva, l’uguaglianza di genere e il cambiamento climatico.

Insomma, come ha ricordato  Papa Francesco, un mondo aperto e inclusivo parte dal prendersi cura del creato, perché “Il prendersi cura è una regola d’oro del nostro essere umani, e porta con sé salute e speranza”, come scritto nell’enciclica Laudato si’. In altri termini, “Non possiamo pretendere di continuare a crescere a livello materiale, senza prenderci cura della casa comune che ci accoglie”.

Certo, per noi comuni mortali, facile a dirsi, più complesso a farsi. Ma la buona notizia è che possibile, come stanno dimostrando i ragazzi di Pangaia e molte altre aziende in giro per il mondo. Insomma, rinascere si può. Da tenere a mente, come gesto di speranza, nel primo giorno di primavera.

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