giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

In arrivo il decreto Sostegno. Proroga Cig e blocco licenziamenti, più fondi per imprese e Partite Iva. Stop a 60 milioni di cartelle esattoriali 

Conto alla rovescia per il Decreto Sostegno 2021. L’atteso provvedimento in aiuto alle imprese, ai lavoratori, e alle famiglie dovrebbe essere varato per fine settimana. Il documento arriva tra i numerosi appelli al fare presto, e le molteplici richieste di aiuto presentate dalle Associazioni di categoria. Il provvedimento il primo del governo Draghi, prevede tra le altre cose, l’attesissima proroga della Cassa integrazione, con il rifinanziamento della Cig, i ristori per le partite Iva e la proroga Naspi. Il cammino del Decreto non è stato facile così come non mancheranno gli inciampi dell’ultima ora. Anche se non in modo esplicito ci sono disappunti e critiche politiche di sottofondo, che restano per ora sopite. Il documento prenderà in carico lo scostamento di bilancio varato a gennaio e dall’ex governo Conte pari a 32 miliardi più eventuali avanzi dei Decreti precedenti.

 

In vista un nuovo scostamento di bilancio

L’allora scostamento era stato deciso tre mesi fa e lo scenario pandemico non aveva subito l’accelerazione attuale con l’incertezza sui tempi della somministrazione dei vaccini. Oggi l’attacco e l’avanzata delle varianti del Covid 19, le nuove ripetute chiusure di attività commerciali e produttive prefigurano già nuovi interventi da finanziare. Quindi l’imminente decreto 2021, non sarà l’ultimo, si prefigura un secondo scostamento di bilancio da varare con il Documento economico e finanziario di aprile che potrebbe aggirarsi, secondo gli analisti finanziari, intorno ai 20 miliardi di euro. Entrando nel merito degli aiuti gli indennizzi saliranno per le attività autonome e partite Iva, stando alle indiscrezioni, il governo dovrebbe stanziare circa 12 miliardi di euro sulla base delle perdite subite. Il ristoro va da un minimo di 1.000 ad un massimo di 150 mila euro in base alle perdite subite e non ai codici Ateco.

 

Ristori e stop ai licenziamenti punti cruciali

Secondo quanto indicato scorsi dal vice ministro al Mef. Laura Castelli la platea include le partite Iva fino con fatturato fino a 10milioni. Cospicuo il capitolo del settore lavoro, che potrebbe avere un sostegno di 10 miliardi. Come annunciato tra le misure in arrivo con il rifinanziamento della Cassa integrazione che si prevede fino a giugno per tutti e fino a ottobre per le piccole imprese che attualmente non hanno la tutela della cig ordinaria. Capitolo rilevante e controverso – con posizioni diverse tra mondo imprenditoriale e Governo – lo stop ai licenziamenti in favore di tutte le imprese che hanno la cassa ordinaria (industria ed edilizia) fino al 30 giugno, esteso fino a fine ottobre per i lavoratori che hanno la cig in deroga o il Fis in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali. Ci sono poi misure e economiche per le diverse filiere produttive rimaste bloccate dalle chiusure. La prima è il settore dello sci, filiera a cui dovrebbe arrivare un sostegno di 600 milioni, oltre ai ristori. 

 

Rilevanti interventi in materia fiscali

Il capitolo fiscale prevede una corposa proroga per i versamenti legati alle cartelle fiscali e gli avvisi esecutivi fino al 30 aprile. Dal 1 marzo però riparte la notifica degli atti. In arrivo anche il rinvio per le rate di rottamazione Ter e del saldo e stralcio: il pagamento delle rate in scadenza nel 2020 slitta al 31 luglio, mentre per quelle in scadenza nel 2021 dovrebbe venire spostato al 30 settembre. Possibile anche lo stralcio delle cartelle pre 2015 fino a 5 mila euro. Lo stralcio, secondo le indiscrezioni di quanto finora è emerso, delle cartelle fiscali fino a 5mila euro, sarà comprensivo di sanzione e interessi dagli anni 2000 al 2015, e la sospensione fino al 30 aprile, cioè fino all’attuale scadenza dello Stato d’emergenza, dell‘invio di nuove cartelle e del pagamento delle rate di Rottamazione Ter e Saldo e stralcio.

Si stima che i crediti ancora non riscossi dal Fisco riguardino circa 130 milioni di cartelle e che lo stralcio delle mini-cartelle possa riguardare altri 60 milioni di cartelle, pari ad un costo di 1 miliardo nel 2021 e nel 2022. In arrivo anche lo slittamento delle scadenze della precompilata che sarebbe disponibile a partire dal 10 maggio e dell’invio della Certificazione unica dei redditi dei dipendenti: le imprese avrebbero tempo fino a marzo.

Nel decreto, inoltre, dovrebbe essere rinnovato l’indennità per i lavoratori del turismo e dello spettacolo. Due mesi di proroga, invece per i percettori dell’indennità di disoccupazione Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego). Malgrado le polemiche, verrà, sul solco del governo Conte, rifinanziato con un altro miliardo reddito di cittadinanza e per altre tre mensilità per i percettori del reddito di emergenza.

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